Neo immessi in ruolo: Anief ricorre contro il maxi-gradone a 8 anni

Iniziato l’invio di istruzioni operative per l’adesione ai ricorsi con cui si richiederanno nominalmente al Giudice del lavoro risarcimenti danni fino a 2.500 euro per gli Ata e fino a 10.300 per i docenti. Possibile richiedere gli scatti biennali non percepiti durante il periodo di pre-ruolo e impugnare il blocco del CCNL. Adesioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Un esempio positivo di sindacato utile e di relazioni sindacali moderne”: così la Uil-Scuola ha definito lo scellerato patto dello scorso 4 agosto tra governo e sindacati scuola per autorizzare le assunzioni in cambio di tagli agli stipendi. Evidentemente non era bastato il placet al blocco triennale degli scatti di anzianità per il personale di ruolo, penalizzante anche ai fini previdenziali. Ci ha dovuto pensare la Cisl-Scuola a rassicurare (come aveva fatto anche in occasione del già citato blocco degli scatti, salvo oggi ripensarci) i docenti neo immessi in ruolo, sostenendo che “il prezzo pagato” sarebbe stato in parte assorbito dal fatto che “la stragrande maggioranza dei precari ha molta anzianità di servizio pregressa”, tacendo che il servizio prestato nel quadriennio 2010-2014 non era computabile ai fini della progressione di carriera: indipendentemente dall’anzianità di servizio, infatti, il già magro stipendio rimarrà bloccato ai valori del 2010, perdendo fino a oltre 10.000 euro, per il tristemente famoso blocco del CCNL, che, di fatto, farà scattare il secondo gradone solo nel 2014-2015.

Ma perché impiantare una trattativa sindacale per prevedere il blocco degli scatti e la fusione dei primi due gradoni stipendiali, quando la legge imponeva soltanto la quadratura dei conti pubblici, senza ulteriori costi per lo Stato? Forse, soltanto per prendersi il merito mediatico di un’operazione, quella delle immissioni in ruolo sui posti vacanti e disponibili, che il Miur avrebbe dovuto, comunque, fare, vista l’ondata di decine di migliaia di ricorsi per la stabilizzazione che aveva sommerso Viale Trastevere. Forse, per far dimenticare come l’Anief per prima da due anni aveva denunciato l’esistenza di 108.000 posti vacanti e disponibili, 38.000 per i docenti e 70.000 per gli ATA e la violazione sistematica della normativa comunitaria? Per non parlare del contenzioso contro le code, che ha materializzato altre migliaia di aventi diritto ad immissioni in ruolo per il biennio 2009-2011, contro il parere dei tecnici del tesoro. D’altra parte la stessa ex-Gilda, che pure si vanta di aver iniziato per prima i ricorsi per la stabilizzazione (dopo aver per mesi sbraitato contro chi – come l’Anief – persegue l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola anche nei tribunali) aveva individuato nella necessità inderogabile di stabilizzare i precari sul piede di guerra la molla delle ultime 67.000 assunzioni. E allora perché ha firmato quell’accordo? Perché chiamare ad ulteriori sacrifici una categoria già sin troppo vessata dal precariato prima e dal blocco dei contratti e degli stipendi adesso. Perché? La risposta la conosce la CGIL-FLC che ha rimandato la propria firma in attesa di chiarimenti da parte del governo, senza, però, preventivare alcuna azione giudiziaria.

E la conosce l’Anief che denuncia un accordo, quello del 4 agosto, firmato da sindacati che hanno svenduto 65.000 docenti e ata, le loro aspettative e la loro professionalità, neanche a diritto, visto che la proroga della loro rappresentatività è stata stabilita ope legis, attraverso il sistematico rinvio delle elezioni RSU che il precedente Governo aveva gentilmente offerto. Anche per questo, e nonostante tentazioni di nuovi rinvii di cui abbiamo già denunciato l’apparizione, le elezioni RSU del prossimo marzo saranno un’occasione imperdibile per cambiare aria nelle stanze chiuse a doppia mandata del sindacalismo da salotto italiano. Non dovete permettere a questi vecchi sindacalisti di screditare ancora l’istituzione che rappresentato e i diritti dei lavoratori che svendono sistematicamente.

Per questa ragione, Anief ha deciso di avviare la fase operativa per il deposito dei ricorsi per rivendicare ai neo-immessi in ruolo i mancati aumenti di stipendio stabiliti dal contratto vigente per tutti gli altri 700.000 lavoratori della Scuola. Nel ricorso nominale, Anief impugnerà l’accordo sottoscritto il 4 agosto 2011 dalle altre OO. SS. con risarcimento danni e recupero delle somme spettanti, chiederà la remissione alla Corte costituzionale della legge 122/2010 e sue modificazioni che ha bloccato il CCNL, e il recupero degli scatti biennali eventualmente maturati durante il periodo di pre-ruolo (a titolo meramente indicativo, altri 10.000 euro per cinque di servizio). Sarà possibile, inoltre, nello stesso ricorso richiedere la retrodatazione giuridica ed economica se aventi diritto a uno dei posti assegnati negli anni precedenti in base al contenzioso vittorioso patrocinato dall’Anief (ad es., inserimento a pettine o 6 punti aggiuntivi del titolo SSIS), e/o ottenere gli scatti biennali di stipendio maturati durante il periodo di pre-ruolo.

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