Ricorsi Stabilizzazione: ‘a segno’ un'altra sentenza ANIEF. Docente precaria firma il contratto a tempo indeterminato

A seguito di una delle sentenze ottenute dall'ANIEF per la stabilizzazione dei precari con più di 36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili, un'altra docente ha finalmente stipulato l'agognato contratto a tempo indeterminato che il MIUR le aveva sempre negato reiterando con lei, colpevolmente, innumerevoli contratti a termine in evidente contrasto con quanto disposto dalla normativa europea. L'Avv. Michele Ursini raggiunge l'ennesimo “obiettivo stabilizzazione” grazie ai ricorsi patrocinati per il nostro sindacato; il Ministero dell'Istruzione dovrà ora eseguire anche la condanna al risarcimento del danno cagionato per un totale di 18.000 Euro oltre accessori.

Il Giudice del Lavoro di Trani, accogliendo senza riserve tutte le richieste del nostro legale, aveva dato piena ragione all'ANIEF e, costatato l'evidente abuso di contratti a termine perpetrato dal MIUR nei confronti della nostra iscritta, aveva dichiarato “che il rapporto di lavoro tra la ricorrente e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca deve essere “considera(to) a tempo indeterminato”, con decorrenza dal 1° aprile 2009 […] con conseguente ricostruzione della carriera i fini previdenziali, pensionistici, di anzianità e retributivi e di risarcirle il danno in misura pari ad “un'indennità onnicomprensiva” di 9 “mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto”, maggiorata degli accessori di legge”. Il MIUR non ha potuto far altro che eseguire l'ulteriore sentenza ottenuta dal nostro sindacato e convocare la docente per l'effettiva stipula del contratto a tempo indeterminato retrodatato con effetti giuridici ed economici al 2009.

Successo pieno per l'ANIEF, dunque, che ha permesso a un'altra docente precaria non solo la possibilità di vedersi riconosciuto il giusto diritto all'immissione in ruolo dopo molteplici contratti a tempo determinato stipulati con il MIUR, ma anche al risarcimento del danno subito per l'illecita reiterazione di contratti a termine per un totale di più di 18.000 Euro.