Il personale ATA con contratto a tempo determinato, assunto annualmente e ripetutamente dal MIUR, ha diritto alla medesima progressione economica e di carriera riconosciuta al medesimo personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questo quanto emerge dalla Sentenza ottenuta per l'ANIEF presso il Tribunale del Lavoro di Palermo grazie al prezioso intervento degli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Adamo: la normativa comunitaria, infatti, vieta un trattamento retributivo che risulti sfavorevole ai precari per il solo fatto di essere assunti a termine.
Si avvisano i soci di Palermo e provincia che potranno usufruire della consulenza per la compilazione delle domande di aggiornamento graduatorie provinciali (24 mesi ATA) recandosi allo sportello ANIEF presso lo Corso Pietro Pisani n. 254 - 90129 Palermo previo appuntamento.
Paolo Perrone, sindaco di Lecce e vicepresidente Anci: il problema è l'assistenza agli studenti disabili, che costringe i Comuni ad intervenire con una erogazione importante di risorse. Non bisogna poi dimenticare che sul personale Ata è previsto quest'anno un calo degli stanziamenti da parte del governo. Piove sul bagnato. Perché sul personale Ata sono stati effettuati 47mila tagli in un solo triennio, a seguito del “dimensionamento” Tremonti-Gelmini.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la decisione di confermare il taglio di 2.020 Ata sta scontentando le istituzioni a tutti i livelli. Non dimentichiamo che per gli alunni disabili mancano all’appello già 30mila docenti di ruolo. Anief chiede, pertanto, un intervento normativo urgente dal Governo. Prima che qualche giudice sollevi per il personale Ata la pregiudiziale comunitaria.
I tagli vanno sommati ai 50mila cancellati con il dimensionamento dell’ultimo Governo Berlusconi, andando così a determinare un ulteriore arretramento di organico. Proprio quando, con la Buona Scuola che ha avvalorato e potenziato l’autonomia scolastica, servivano più risorse umane a sostegno delle segreterie, della didattica laboratoriale, della pulizia e sorveglianza scolastica. La decisione è stata presa malgrado su di essa pesasse il parere contrario dell’Anci, dell’Upi e del Consiglio di Stato. È tutto dire che pure alcuni parlamenti della maggioranza hanno espresso critiche. Il Governo, imperterrito, è andato avanti, nella convinzione di digitalizzare le segreterie come la didattica (allargando alla scuola il piano digitale previsto per tutta la PA).
L’operazione è solo l’ultima di tante a sfavore della categoria: permangono migliaia di reggenze per i Dsga, per i quali si attende un concorso ormai da 20 anni, rimangono confermati i divieti sulle supplenze fino a 7 giorni, come resta sempre più a rischio l’utilizzo dell’organico dell’autonomia, perché a fronte dei 12mila posti vacanti promessi al personale in esubero delle province, nemmeno un’immissione in ruolo è stata prevista per il personale Ata. Come non è stato stabilizzato neanche un amministrativo, tecnico e ausiliario in occasione del “potenziamento” scolastico che ha assorbito quasi 50mila docenti precari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la mancata attuazione del turn over la dice lunga sulla gravità della situazione. Su questo punto abbiamo presentato ricorso, sotto forma di Class Action, per far perdere efficacia alla Nota 27715 del 28 agosto 2015 blocca turn over: ora attendiamo la sentenza del Tar. Come incombe ancora una nuova procedura d’infrazione, che aggraverà la posizione conservatrice dell’Italia sull’abuso del precariato, su cui è, a tutt’oggi in corso, la procedura d'infrazione 2124/10 della Commissione Ue.
Nelle commissioni Cultura del Parlamento si stanno rivedendo i criteri di assegnazione dei posti in rapporto agli alunni iscritti. Si tratta di un provvedimento che deriva dal decreto Interministeriale Miur-Mef del giugno 2014 sulla nuova dotazione organica del personale Ata, che aveva a sua volta recepito la riduzione del 17% della consistenza dell’a.s. 2007/08 (in applicazione della Legge Gelmini 133/2008). Alla base dei tagli, c’è un processo di informatizzazione e di de-materializzazione mai condotto in porto. Quindi, per far evidenziare il dramma che produrrebbero ulteriori riduzioni di amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, è bene che i dipendenti interessati si oppongano a qualsiasi richiesta di lavoro o prestazioni oltre quelle ordinarie. Di recente, la Cassazione ha dichiarato legittimo il rifiuto del dipendente pubblico a svolgere ore di lavoro extra.
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo già presentato ricorso al Tar contro la Nota 27715 del 28 agosto 2015. In questi giorni, è in corso la deposizione di quella class action e, nei prossimi mesi, sapremo così se è stato giusto scalzare dalle immissioni in ruolo i dipendenti precari che vi erano destinati, per far spazio ai lavoratori provenienti dalle province.È ora di finirla con questa politica al risparmio sulla categoria, perché il personale Ata è stato dimenticato anche nel ‘potenziamento’ della Legge 107/2015, visto che non c’è stata nemmeno un’assunzione, come per il bonus dell’aggiornamento e i mesi di lavoro estivo.