I Paesi europei non possono avallare “la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato”: lo prevede, in particolare “l’art. 4 Direttiva 1999/70/CE, le cui prescrizioni sono, come noto, da tempo considerate direttamente applicabili nel nostro ordinamento”, per cui la Carta del docente va assegnata anche ai supplenti. Lo scrive il Tribunale di Vicenza accogliendo il ricorso di un’insegnante, presentato dai legali Anief, che dopo avere svolto quatrro supplenze annuali, tra il 2019 e il 2023, ha giustamente chiesto i 2.000 euro utili alla sua formazione negati fino ad allora dall’amministrazione.