“La Retribuzione Professionale Docenti” va assegnata “a tutto il personale docente ed educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”: lo ha scritto la suprema Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 20015 del 27.7.2018 - alla luce della direttiva 1999/70/CE al fine di non sottrarre diritti agli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste -; lo ha ribadito il Tribunale del lavoro di Trapani la scorsa settimana. Con una sentenza secca e ineccepibile, il giudice ha risarcito il supplente difeso dei legali Anief, per tre annualità di supplenze a tempo determinato, con oltre 1.700 euro, perché “i docenti che svolgono supplenze brevi e saltuarie, come chiarito dalla Corte nel detto pronunciamento, rendono una prestazione equivalente se non identica, per qualità, a quella del docente con contratto a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 agosto o al 30 giugno, da cui si differenziano solo per ragioni di quantità o durata della prestazione”.