Due sentenze esemplari quelle ottenute dai legali Anief a Napoli con la condanna del Ministero dell'Istruzione per illegittima reiterazione di contratti a temine e sfruttamento del precariato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Smascherato il Miur sul ‘trucco’ dell'organico di fatto per coprire vacanze di organico stabili; siamo fieri di rappresentare e difendere i professionisti dell'Istruzione”. L'adesione ai ricorsi Anief è ancora gratuita.
Nessun dubbio per il Giudice del Lavoro di Napoli Nord sulla fondatezza delle tesi patrocinate dagli Avvocati Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Michele Speranza e Elena Boccanfuso; il Ministero dell'Istruzione subisce una condanna esemplare comminata con due sentenze impeccabili nella ricostruzione giurisprudenziale che porta a sanzionare il Miur per abusiva reiterazione di contratti a termine e sfruttamento del lavoro precario in aperto contrasto con la normativa comunitaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Con questa vittoria abbiamo segnato un traguardo importante nell'azione legale intrapresa dal nostro sindacato volta a smascherare il Miur che ogni anno dichiara in organico di fatto posti che in realtà dovrebbero rientrare nell'organico stabile della scuola ed essere assegnati per le immissioni in ruolo in quanto a carattere per nulla transitorio. Abbiamo dimostrato in udienza che personale assunto in organico di fatto va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico presenti con continuità nei singoli istituti, non sostituendo nessun titolare. Non possiamo che essere fieri di quanto stiamo facendo per tutti i lavoratori precari della scuola pubblica, veri professionisti dell'Istruzione perché personale formato e spesso pluriabilitato da anni, cui il Miur dovrebbe riconoscere il giusto rispetto e premiare l'esperienza acquisita in anni di servizio con l'immediata immissione in ruolo e il riconoscimento di una retribuzione commisurata in base all'effettivo servizio prestato anche durante il precariato e senza alcuna discriminazione”. Sempre possibile aderire gratuitamente ai ricorsi Anief rivolti al personale precario per il riconoscimento del risarcimento del danno per abusiva reiterazione di contratti a termine e degli scatti di anzianità durante il precariato. Per aderire ai ricorsi, clicca qui.
Il titolare del Miur sostiene che il Governo si impegnerà a fornire aumenti adeguati al corpo insegnante italiano. Intanto, però, il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, mette le mani avanti e dichiara che per la Legge di Bilancio 2018 "le risorse sono pochissime dati i vincoli di bilancio. Il Pil è migliorato ma non in modo tale da allentarli in modo significativo".
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): I nostri insegnanti della scuola pubblica non hanno bisogno di auspici impossibili da portare a termine. Sanno già molto bene che guadagnano meno di tutti in Europa dopo i colleghi di Grecia e Slovenia. Ma per adeguare gli stipendi di quelli italiani all’inflazione e praticare un aumento minimo soddisfacente, il Governo deve trovare 12 miliardi di euro. Invece, ammesso che si trovino, si arriverà al massimo a 2,7-2,8 miliardi complessivi. Di questi, tra l’altro, manca anche una terza tranche, la più corposa. A tutt’oggi, quindi, i fondi già disponibili arriverebbero a coprire appena 36-37 euro lordi: dire che è una miseria, dopo nove anni di blocco contrattuale, è poco. A queste condizioni è evidente che non bisogna accettare la proposta ma andare di corsa in tribunale, per chiedere pure gli arretrati che per la Consulta vanno applicati da settembre 2015.
È sempre possibile inviare formale diffida al Miur oppure aderire direttamente al ricorso rivolgendosi al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo e interrompendo i termini di prescrizione.
Le richieste di modifica della normativa vigente, presentate dalla delegazione Udir a Montecitorio, dinanzi alle commissioni riunite Cultura e Lavoro, alla presenza di esperti sulla sicurezza scolastica e dell’ex giudice di Cassazione Raffaele Guariniello, hanno aperto una breccia su una tematica impantanata da norme strozza-presidi e conservatorismi.Proprio oggi a Roma è stato reputato inagibile un istituto; così un centinaio di studenti di un istituto elementare di Roma dovranno restare a casa ‘sine die’.
Walter Rizzetto, (Fratelli d’Italia-AN), vicepresidente XI Commissione Lavoro della Camera, si è detto pronto a presentare un emendamento alla legge di stabilità che sollevi la presidenza delle scuole dalle responsabilità amministrative e penali relative alla violazione delle norme del testo unico dopo la segnalazione alle autorità competenti dei rischi a cui sono sottoposti gli edifici della scuola, rischi strutturali e ambientali: sono completamente contrario a questo modus operandi contro il dirigente scolastico, magari è un docente di lettere che non sa definire la gravità di una crepa. Serve un segnale forte: sino alla chiusura dell’istituto.
Raffaele Guariniello, ex giudice di Cassazione: C’è un problema di fondo, la disponibilità di risorse non illimitate e la difficoltà di sospendere l’attività. Per il caso dell’Aquila si è compreso questo: non avete i soldi? Allora bisognava chiudere il convitto nazionale. Oggi, in pratica, viene detto: non hai le risorse, chiudi la scuola. Allora dico, dobbiamo dire grazie a questi dirigenti scolastici.
Marcello Pacifico, presidente Anief-Udir: Come fanno i presidi a continuare ad aprire, senza valutare i rischi. Ogni preside che la mattina apre le scuole, tra amministrativo, civile e penale, ha 105 capi d’imputazione. Noi abbiamo presentato una proposta: aggiungere un titolo tredicesimo bis al T. U. sulla sicurezza, laddove il testo unico sulla sicurezza non si è occupato in passato del problema specifico della dirigenza scolastica. Chi è il datore di lavoro? È vero che il dirigente scolastico è il datore di lavoro sull’organizzazione, ma non ha potere di spesa, né d’intervento.
Scarica il video dell'Audizione svolta il 21 settembre a Montecitorio, in presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro, esperti sulla sicurezza scolastica e la delegazione Udir.
Anche per approfondire queste tematiche, UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato un ricco calendario con 14 nuovi seminari formativi e informativi che toccheranno diverse città: si parlerà dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue. Il prossimo incontro è previsto a Siracusa il 28 settembre: ecco la scheda di adesione al seminario.
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