Secondo la Fedeli quella dell’insegnante dovrebbe essere una delle professionalità maggiormente pagate di questo Paese perché hanno in mano il destino dello stesso. Per il sindacato, l’ammissione della titolare del Miur costituisce un’importante conferma politica che la battaglia contro l’esiguità degli stipendi dei dipendenti della scuola è sacrosanta. Ora, però, dalla politica delle parole si passi a quella dei fatti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è bene che si dia seguito al suo auspicio. L’occasione per farlo è prevedere il sostanzioso aumento già nei prossimi giorni, inserendolo nell’atto di indirizzo che si sta definendo proprio in questi giorni. Certamente, a queste cifre certo che potremo sottoscrivere il rinnovo del contratto. Se invece quella della Ministra vuole essere solo una dichiarazione d’intenti, magari finalizzata a raccogliere simpatie e consensi persi dal suo predecessore a Viale Trastevere, allora non ci siamo. Perché quasi il doppio dei nostri insegnanti guadagnano i colleghi tedeschi, che hanno pure la possibilità di andare in pensione senza particolari tagli all’assegno di quiescenza già dopo circa 25 anni di servizio. Mentre i nostri lasciano alle soglie dei 70 anni per prendere una pensione sempre più bassa. Se è vero che siamo in Europa, dobbiamo abbattere le discrasie.
Per questi motivi, Anief ha deciso di fare ricorso e ha messo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale da assegnare per legge.
Il taglio delle ore di strumento (33 l’anno) è contenuto nella nota Miur n. 21315/2017, che risulta però in aperto contrasto con la normativa primaria (il DPR n. 89/2010), dove si parla chiaramente di 3 ore di strumento (due ore di primario e uno di secondario) per il biennio dei Licei Musicali. La discrasia riguarda pure la riforma Renzi-Giannini, nella quale si è indicato tra gli ‘obiettivi formativi individuati come prioritari’ proprio il ‘potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali’, oltre che la ‘promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici’ e il ‘potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici promuovendo progettualità e scambi con gli altri Paesi europei’. È un problema di soldi? Però al comma 26, sempre della L.107/15, è previsto che i ‘fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni statali dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica” siano “incrementati di euro 7 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2022’. L’unica certezza è che si potenziano le scuole musicali pubbliche solo sulla carta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): mettiamo a disposizione dei genitori degli alunni danneggiati da questa assurda decisione l'esperienza dei nostri legali. Negare agli alunni del biennio un'ora su due per lo studio del primo strumento nel Liceo Musicale - una formazione pratica fondamentale per gli studenti che studiano musica - rappresenta una decisione priva di senso: per questo motivo, il nostro sindacato vuole scendere in campo per ripristinare il rispetto della normativa e del diritto allo studio degli alunni che frequentano le nostre scuole superiori a indirizzo musicale. Per aderire al ricorso gratuito Anief, dedicato ad alunni e famiglie che vogliono opporsi a quest'ennesima illegittimità del Miur, basta scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 7 luglio.
Anief proroga i termini per l'adesione ai ricorsi contro il divieto di aggiornamento della I fascia per chi è inserito a pieno titolo o con riserva, il mancato inserimento in II fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, Abilitati all'estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia, contro l’esclusione dalla III fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. Le diffide per richiedere il corretto inserimento nella II Fascia delle Graduatorie d'Istituto per i docenti esclusi, potranno essere inviate entro il prossimo 8 luglio a integrazione della domanda già inviata per tempo.
Per aderire ai ricorsi, clicca qui.
Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti (http://sofia.istruzio
Dal 22 maggio 2017 la piattaforma S.O.F.I.A. è attiva e i docenti di ruolo oppure collocati fuori ruolo possono iscriversi direttamente ai corsi inseriti nel catalogo delle iniziative formative, compilare questionari di gradimento, scaricare gli attestati di frequenza ed eventualmente inserire a sistema contenuti didattici.
L’elenco dei percorsi di formazione svolti da ogni docente costituirà una vera e propria “storia formativa” e sarà la base per la realizzazione di un portfolio professionale, cui saranno aggiunti, in seguito, gli ulteriori aspetti dell’anagrafe della professionalità, del bilancio di competenze e degli ulteriori elementi di documentazione della propria attività didattica.
La nota Miur n. 21315/2017 conferma il taglio di un'ora del primo strumento nel biennio dei Licei Musicali che avviene in aperto contrasto con quanto previsto dalla normativa primaria (DPR n. 89/2010) e viola il diritto allo studio degli alunni costituzionalmente garantito. Anief avvia specifico ricorso gratuito dedicato ad alunni e famiglie che vogliono opporsi a quest'ennesima illegittimità posta in essere dall'Amministrazione.
Per aderire al ricorso scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 7 luglio.
Non lascia spazio a dubbi il comma 2 dell’articolo 23 del Decreto legislativo n. 64 sulla Disciplina della scuola italiana all'estero, relativo alla Legge 107/15, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.112 del 16 maggio scorso: ‘i docenti temporaneamente assenti nelle scuole statali all'estero sono prioritariamente sostituiti mediante ripartizione delle relative ore di insegnamento fra i docenti già in servizio nel medesimo Paese’. In pratica, invece di incrementare gli organici e nominare i docenti precari laddove necessario, le ore di insegnamento del titolare assente verranno divise tra i docenti che già svolgono il loro orario settimanale completo. E anche gli ‘spezzoni’ di cattedra verranno affidati al personale già di ruolo, in questo caso facendo ancora meglio intendere che non sarà necessaria l’abilitazione specifica all’insegnamento.
Lo stesso decreto prevede la riduzione dell’indennità fissa di sede per gli insegnanti (-38% dal 2014 alle superiori), la penalizzazione di chi rientra in Italia prima (no al super-punteggio e sì ad ambiti territoriali), di svilire la dirigenza (lontana dall’Ise dei diplomatici) negandogli anche le indennità tradizionali e di mortificare le reggenze, perché il docente che sostituisce il preside dovrebbe avere lo stesso trattamento economico. Viene infine introdotto un ridicolo tetto all’organico di sostegno: appena 10 unità, comprese nel 'limite complessivo di 674 unità’ al cui interno sono previste anche le cattedre del ‘potenziamento’.
Marcello Pacifico (Cisal-Anief): sono decisioni che penalizzano sia chi è disposto a fare supplenze, sia gli alunni iscritti nelle scuole all’estero, perché i docenti con ore extra possono pagare lo sforzo e produrre delle lezioni meno pregne di contenuti. È probabile che chi ha legiferato quella parte del decreto legislativo non sia a conoscenza del fatto che il 25 per cento del personale che opera all’estero è precario. Mentre in Italia è circa la metà. Ma quello che appare ancora più assurdo è che le ore da assegnare ai precari vogliono essere affidate a colleghi di ruolo senza abilitazione e magari in servizio a centinaia di chilometri sempre entro lo stesso Paese. Purtroppo pur di risparmiare, i nostri governanti sono ormai disposti ad approvare di tutto.
L’ordinanza 3008/17 rimette in Corte costituzionale la legge 107/15 e sospende il relativo decreto ministeriale. Sarebbero più di 3mila i docenti esclusi dall’ultima sanatoria che voleva evitare proprio la rinnovazione delle prove concorsuali contestate nel 2004 e 2011. Anief invita tutti i ricorrenti che hanno contestato il DDG 13.07.11, senza sentenza definitiva al 13 luglio 2015, a costituirsi, gratuitamente, in giudizio presso la Consulta per ottenere l’ammissione a un nuovo corso riservato. Per aderire al ricorso, clicca qui. Scadenza 14 luglio 2017.
In principio il Miur ha bandito due concorsi per selezionare i dirigenti scolastici: il primo bandito nel 2004 e il secondo nel 2011. Il primo concorso bandito nel 2004 è subito oggetto di diversi contenziosi presso il Tribunale amministrativo che portano alla rinnovazione di alcune delle prove svolte; due anni dopo, nel 2006, a loro volta contestate. A distanza di tempo, il contenzioso continua nonostante sia approvata una legge nel 2010 e sia bandito un nuovo concorso nel 2011 che, a sua volta, è contestato al punto di costringere ancora il Parlamento a intervenire con l’introduzione dei commi 87-90 della legge n. 107 del 13 luglio 2015: si autorizza una nuova sanatoria per tutti coloro che hanno un ricorso pendente avverso il Decreto che bandiva il concorso del 2004 o del 2006 – anche senza tener conto dell’esito provvisorio, e per chi ha vinto o è risultato idoneo al concorso di cui al DDG che bandiva il concorso 2011, ma le cui graduatorie di merito sono state annullate in sede giurisdizionale.
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