La Legge prevede, in assenza di un accordo, di assegnare ogni mese il 50% del costo della vita a ogni lavoratore e dirigente scolastico. E questo non è stato fatto. Ora, anziché sanare il maltolto, almeno dal mese di settembre 2015, come ha detto la Consulta, il Governo se la vuole cavare con una quota forfetaria minima. Ma si tratta di un vero e proprio ‘contentino’. Perché l’Esecutivo deve trovare le risorse per allineare almeno gli stipendi tabellari all’aumento dei prezzi che si è venuto a determinare in questi ultimi 10 anni. Se si adeguasse, infatti, l’Indennità di vacanza contrattuale al 50% dell’incremento dell’inflazione, bisognerebbe corrispondere al personale scolastico 2.792 euro e ai presidi 8.037 euro, in più rispetto ai 1.755 preventivati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal-Confedir): siccome occorre recuperare anche l’altro 7 per cento mancante per recuperare il costo della vita, le cifre arretrate da percepire sono esattamente il doppio: 5.584 euro per i lavoratori docenti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. E oltre 16mila euro per i dirigenti scolastici. In caso contrario, il nostro invito è quello di rivolgersi al tribunale. Stiamo parlando di risorse importanti, sottratte a dei dipendenti che svolgono un lavoro prezioso ma che da troppi anni continuano a essere pagati meno di tutti. I diritti dei lavoratori e dei capi d’istituto non possono continuare a essere negati e sottomessi. Il nostro appello arriva prima di una nuova serie di incontri con i lavoratori e con la dirigenza. Ma anche a pochi giorni dal riuscito sciopero Udir che ha convinto il Miur a rivedere alcune posizioni già prese.
Anief mette a disposizione dei modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale, da assegnare per legge. Anche Udir ha deciso di avviare ricorso al Tar pure per l’incremento del Fondo Unico nazionale, altrimenti destinato a rimanere fermo: la giovane organizzazione sindacale è pronta altresì a impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti. Aderisci al ricorso gratuito. Inoltre, il nuovo sindacato della dirigenza mette a disposizione specifici modelli di diffida, finalizzate al recupero di una serie di 'voci' e diritti sino a oggi negati.
Nel 2016/17 decine di migliaia di docenti sono stati nominati fuori tempo massimo; 1.400 istituti affidati a presidi già titolari di altre scuole; tanti alunni disabili si sono visti cambiare almeno una volta il docente di sostegno; un insegnante su sette è rimasto precario e il livello dei ricorsi ha raggiunto quote mai toccate in passato. Si è iniziato con il concorso a cattedra che ha escluso illegittimamente tante categorie di aspiranti docenti, molti dei quali ripescati grazie al sindacato. Da settembre cominceranno a essere attuati i decreti legislativi della Buona Scuola. E continuerà a permanere il precariato. A poco è servita la Circolare sugli organici del 2017/18, perché autorizza la conversione di 15 mila posti in organico di diritto su 100mila supplenze assegnate ogni anno (la metà su sostegno, per i quali sono previsti 3.600 immissioni in ruolo su 41.600 posti in deroga). Con le ultime assunzioni per gli ATA che risalgono al 2011. Anche per gli studenti non ci sono buone notizie: le prove Invalsi vengono eliminate dagli Esami, rimanendo indispensabili per l’ammissione e diventando elemento costitutivo della scuola autonoma, senza tenere conto del territorio, del tessuto sociale, della classe.
L’ufficio studi Anief ha quantificato l’opera di contenzioso attivata dal giovane sindacato solo nell’ultimo anno: sono stati prodotti oltre 3 milioni di euro di risarcimento, attraverso il riconoscimento degli scatti di anzianità per i precari e il risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi su posto vacante. Nelle ultime settimane, sono state recepite 2mila adesioni per ricorrere al giudice, dopo aver ottenuto le sentenze positive della Corte di Giustizia UE, della Corte Costituzionale e in ultimo delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Per il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera, oltre mille ricorsi sono stati depositati negli ultimi mesi. Complessivamente, sono oltre 30 le tipologie di ricorso con adesioni ancora aperte presso il TAR Lazio (inserimento in III fascia GaE e aggiornamento 2017, inserimento in II e III Fascia Graduatorie d’istituto e aggiornamento I fascia) e oltre 40 tipologie di ricorso al Giudice del Lavoro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la verità è che c’è da piangere. Per questo continueremo a condurre la battaglia legale contro queste riforme: abbiamo vinto sull’utilizzo dei posti in deroga, sul trasferimento dei precari nell’aggiornamento delle graduatorie, sulla parità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato, sulla mobilità del personale e tante altre. Continueremo ancora, ancora dopo che diventeremo rappresentativi alle prossime elezioni RSU, a meno che non subentri un po’ di buon senso in chi ci governa.
Nuova vittoria dell'Anief in tribunale e nuova conferma che il periodo svolto durante il precariato deve essere integralmente computato ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno. Ancora possibile aderire ai ricorsi Aniefcontro le procedure di Mobilità 2017.
Stavolta sono i tribunali del lavoro di Pisa e Trieste a dare ragione ai nostri legali con due sentenze impeccabili che dichiarano illegittimo il CCNI e lo disapplicano nella parte in cui discrimina il servizio svolto durante il precariato e, dunque, contrasta con la normativa comunitaria. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Ida Mendicino – coordinando i nostri legali sul territorio – ottengono piena ragione in favore di altri due docenti con la declaratoria del loro diritto al computo del preruolo ai fini del quinquennio di permanenza sul sostegno. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo ancora una volta avuto ragione in tribunale e dimostrato che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatoria per quanto riguarda le previsioni sul precariato e lo è ancora di più nelle tabelle che attribuiscono punteggio deteriore al servizio preruolo. Le Graduatorie interne d'istituto sono state formulate discriminando il lavoro precario e valutandolo in modo deteriore rispetto a quello di ruolo; la giurisprudenza europea, infatti, ha affermato che lo Stato ha l’obbligo di vigilare affinché tra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato non vi sia un trattamento globalmente sfavorevole all’interessato quando l’oggetto del suo incarico e la natura delle sue funzioni restano invariati”. Ancora possibile aderire ai ricorsi per quanti hanno dichiarato nella domanda di Mobilità i titoli e i servizi di cui richiedono l'esatta valutazione.
Nella stessa giornata in cui l’Anief invia i primi 12 ricorsi al Tar del Lazio contro il testo del decreto ministeriale che regolarizza l’attuale 'finestra' di aggiornamento dei docenti, anche le altre organizzazioni sindacali protestano per chiedere di rivedere la tempistica di valutazione delle domande, da parte delle segreterie scolastiche, davvero troppo ristretta: di fatto, i giorni utili per la valutazione delle domande saranno veramente pochi, meno di una settimana, senza considerare le altre incombenze e scadenze che caratterizzano il lavoro degli assistenti amministrativi nel mese.
Tra l’altro, le graduatorie d’istituto mai come quest’anno rischiano di essere riviste in continuazione per via delle decisioni prese in tribunale. I ricorsi riguardano il divieto di aggiornamento della prima fascia per chi inserito a pieno titolo o con riserva; il mancato inserimento in seconda fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, gli abilitati all'estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia; l’esclusione dalla terza fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. Come è pure contestata la parziale valutazione del servizio militare e di accesso a Scienze della formazione primaria. Anief ha poi deciso d’impugnare la considerazione dei titoli sulla tabella di valutazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sulla tempistica ridotta, il Miur conferma tutta la sua mancanza di programmazione. Per i ricorsi, invece, va rilavato che si rivolgono a parti del regolamento istituito che contengono elementi di ingiustizia e irragionevolezza macroscopici, spesso anche in contrasto con chiare pronunce della magistratura amministrativa e persino in opposizione ai recenti decreti delegati.
Per tutti i ricorsi, il personale può presentare domanda o diffida entro il 24 giugno, che corrisponde all’ultimo giorno di presentazione dei titoli e servizi al Miur. Mentre la scadenza per l’adesione ai ricorsi è fissata al 30 giugno 2017. Il sindacato, per venire incontro alle esigenze dei docenti interessati, ha aperto appositi sportelli di consulenza e programmati incontri specifici sul tema. L'Anief, inoltre, fornisce chiarimenti ai propri iscritti.
La Corte d'appello di Trieste aveva associato la mancata assegnazione al minore dell’intero piano orario di sostegno contenuto nel suo Programma educativo, già adottato nella scuola statale, con la mancata assegnazione di fondi ad hoc da parte dello Stato. La Cassazione: “Spetta alla singola scuola, anche se privata, garantire il numero di ore programmato”.
Le vittorie Anief arrivano anche dai Tribunali del Lavoro calabresi con una nuova sentenza ottenuta a Crotone che condanna il Miur all'immediato reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento di una docente cancellata per mancato aggiornamento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo, Ida Mendicino e Donatella Longo ottengono ancora una volta ragione in tribunale con una sentenza di pieno accoglimento che conferma le tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato: il Miur viola la normativa quando impedisce ai docenti cancellati per mancato aggiornamento di essere reinseriti in GaE.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa è una conferma ulteriore della solidità delle nostre tesi. Non è la prima volta che i Decreti Ministeriali di periodico aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento vengono dichiarati illegittimi in tribunale per violazione della normativa primaria di riferimento. Auspichiamo che, al prossimo aggiornamento delle graduatorie da cui si attinge per il 50% delle immissioni in ruolo, il Miur provveda finalmente al rispetto della normativa e consenta il reinserimento di tutti i docenti cancellati per mancato aggiornamento e l'inserimento di tutti i docenti in possesso di abilitazione come sarebbe giusto fare.
Intanto l'Anief individua ben 12 motivi per ricorrere contro il Decreto di aggiornamento delle Graduatorie d'Istituto, anche questo parziale se non illegittimo in tante sue determinazioni. Possibile aderire ai ricorsi per l'inserimento in Graduatoria d'Istituto e avverso il nuovo DM 374/2017 e a quelli volti all'inserimento in GaE.
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