In uscita ogni settimana la Rassegna stampa del Sindacato Anief, con le notizie più importanti degli ultimi giorni, e con l’agenda degli appuntamenti della settimana.
Dall’Istat sembrano arrivare buone notizie sugli stipendi dei docenti e del personale Ata. Ma non è così. A leggere l’ultima panoramica dei dati dell’Istituto di statistica sui contratti collettivi nazionali, redatta al termine del 2023, risulta che gli incrementi più significativi nell’anno hanno interessato il settore della scuola, con un +37%, seguito dai ministeri con un +33% e dal settore militare-difesa con un +29%. “Tali aumenti – spiegano i ricercatori - hanno influenzato positivamente l’indice delle retribuzioni, particolarmente nell’ambito della pubblica amministrazione, che ha registrato variazioni notevoli tanto su base congiunturale quanto tendenziale”. Solo che, precisa l’Anief per sgomberare il campo da possibili equivoci, non stiamo parlando di aumenti del 37% ma solo della percentuale assegnata alla scuola rispetto agli incrementi complessivi raggiunti all’Aran per tutta la PA. Senza dimenticare, spiega Orizzonte Scuola, che “a dicembre 2023, l’indice delle retribuzioni ha risentito in modo significativo dell’anticipo dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2024, destinato ai dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come stabilito dal D.L. 145”.
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La supplentite non domina solo tra gli insegnanti: anche tra il personale Ata della scuola i precari stanno aumentando in modo progressivo. L’ascesa dei supplenti, due su tre donne, è contenuta nei dati sulle supplenze del personale ATA dello scorso anno scolastico pubblicati in queste ore dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: rispetto all’anno precedente, gli Ata precari che hanno sottoscritto supplenze annuali e fino al termine delle lezioni sono aumentati di 6.662 unità. Considerando che nel 2021/22 erano stati 43.759 i contratti a termine firmati e che l’ultima rilevazione ministeriale ne conta ben 50.421, l’incremento supera dunque il 15% in un solo anno. Degli oltre 50mila supplenti annuali, 13.982 risultano hanno sottoscritto un contratto con scadenza 31 agosto, mentre gli altri 36.439 fino al termine delle lezioni.
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