Le pressioni del sindacato Anief producono ancora una volta risultati importanti per i lavoratori della scuola: l’emendamento al decreto Milleproroghe che prevede l’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia posticipato di un anno, dal 2024 al 2025, potrebbe essere riformulato per fare spazio ad una modifica condivisa avanzata da Fratelli di Italia per permettere nelle prossime settimane la riapertura “naturale” così come previsto dal regolamento. La “finestra” immediata consentirebbe anche l’inserimento in graduatoria a chi è sprovvisto di certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale prevista dal nuovo CCNL 2019-21 che poi dovrà acquisire entro un anno: si consentirebbe loro, scrive oggi la stampa specializzata, “l’inserimento con riserva da sciogliere poi entro un anno, soluzione già prevista dal CCNL per chi ha svolto servizio”.
Le pressioni del sindacato Anief producono ancora una volta risultati importanti per i lavoratori della scuola: l’emendamento al decreto Milleproroghe che prevede l’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia posticipato di un anno, dal 2024 al 2025, starebbe per essere stralciato per fare spazio ad una modifica condivisa per permettere nelle prossime settimane la riapertura “naturale” così come previsto dal regolamento. La “finestra” immediata consentirebbe anche l’inserimento in graduatoria a chi è sprovvisto di certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale prevista dal nuovo CCNL 2019-21 che poi fornirà tra un anno: si consentirebbe loro, scrive oggi la stampa specializzata, “l’inserimento con riserva da sciogliere poi entro un anno, soluzione già prevista dal CCNL per chi ha svolto servizio”.
Perché un precario della scuola amministrativo, tecnico o ausiliario deve essere precario ogni mese in busta paga di una somma, da ricondurre al “Compenso individuale accessorio”, che varia tra i 66,90 euro a 73,70 euro? A chiederlo da qualche tempo ai giudici sono diversi supplenti che non intendono piegare la testa e che attraverso i legali Anief ottengono le somme sottratte in modo illegittimo da una norma sbagliata recuperando anche gli interessi dovuti. L’altro ieri a dare seguito alla linea Anief è stato anche il giudice del lavoro di Trapani che ha condannato il Ministero a fare avere al dipendente precario Ata – una collaboratrice scolastica che negli anni 2020/21 e 2021/22 ha sottoscritto dei contratti a tempo determinato per supplenza breve - “673,73 euro lordi, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalla decorrenza dei crediti fino al saldo”.
Anief mette a disposizione il modello per rifiutare l'adesione coatta. Il 14 febbraio 2024, nel frattempo, il sindacato rappresentativo promuove un evento di informazione organizzato insieme a Eurosofia e Cedan su “Pensioni e fondi integrativi. Cosa c'è da sapere? Opportunità e libera scelta”. Per registrarsi vai al link
Sblocco delle posizioni economiche e passaggi di area del personale Ata della scuola da collocare all’interno della rinnovata classificazione: se ne parlerà domani mattina a Roma, a partire dalle ore 10.30, nel Salone dei Ministri del Dicastero dell’Istruzione e del Merito. A seguito della richiesta sindacale – formulata nei giorni scorsi da FLC-CGIL, CISL, ANIEF, SNALS, GILDA – l’Ufficio di Gabinetto incontrerà le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale 2019/21. La delegazione Anief, composta da Cristina Dal Pino, Daniela Rosano, Alberico Sorrentino e Chiara Cozzetto, ha da tempo impostato la linea da seguire sugli importanti temi e a questo proposito inviato le sue proposte risolutive agli interessati.
Giorno 6 febbraio si è svolto al MIM l’incontro tra la pubblica amministrazione e i sindacati dove è stata presentata la bozza della nuova ordinanza ministeriale per il biennio 2024/2025 e 2025/2026.
La prima novità è nelle tempistiche di presentazione delle istanze che saranno aperte per un periodo di 20 giorni a partire dalla data di pubblicazione dell’ordinanza.
Si ipotizza che le operazioni potrebbero iniziare a ridosso di Pasqua 2024.
Via libera all’avvio dei corsi da 30 Cfu per fare prendere una nuova abilitazione all’insegnamento a chi è già abilitato o specializzato, in primis ai cosiddetti docenti “ingabbiati” che attendono da anni: la comunicazione è stata inviata agli atenei, con apposita Circolare del Ministero dell’Università e della Ricerca in vista dell’imminente accreditamento dei percorsi. Il MUR ha precisato che, dopo la nota del 6 novembre che non citava i percorsi tra quelli da attivare nell’anno accademico 2023-24, adesso le università potranno avviare i percorsi secondo le modalità previste dall’articolo 2-ter comma 4, secondo periodo, decreto legislativo n.59 del 13 aprile 2017, cioè integralmente online in modalità sincrona.
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