ROMA, 3 APR - E' previsto un nuovo taglio di 12 milioni di euro al Fun, il fondo unico nazionale per la dirigenza scolastica 2016-2017; taglio che si traduce mediamente in -1.714 euro a dirigente scolastico. Lo denuncia il sindacato della dirigenza Udir. "Si passa - spiega Marcello Pacifico (Confedir) - da 173 mln del 2015, 163 mln del 2016 a 150 mln per il 2017, nonostante il comma 86, art. 1, della legge 107/15 (Buona scuola) preveda un aumento una tantum di 14 mln per il nuovo anno. Di tali riduzioni del fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei medesimi dirigenti - già operate a partire dal 2011, retroattivamente, per Veneto, Calabria (richiesta la restituzione di 10mila euro), Frosinone o Viterbo - ne erano pienamente a conoscenza alcuni sindacati rappresentativi secondo il Tribunale di Roma". (ANSA).
L’intesa sui nuovi trasferimenti è stara raggiunta tra Miur e OO. SS. Ci sono diverse novità: niente più fasi o vincoli, passaggi da ambito a curricolare e viceversa, riconoscimento del servizio pre-ruolo nella mobilità, mentre tutto rimane immutato per tabella valutazione titoli, passaggio da posti di sostegno, perdenti posti che andranno in potenziamento. Importante conoscere le nuovi classi concorsuali accorpate.
Anief riapre, invece, l’adesione ai ricorsi, alcuni già vinti l’anno scorso.
A un anno di distanza dal primo esame del 28 aprile 2016, 4963 (ad oggi) aspiranti docenti tornano sui banchi per sostenere 7mila prove (il numero più alto in Campania). Il secondo turno è frutto dei ricorsi in tribunale e delle decisioni dei giudici che hanno ammesso i candidati che in un primo momento erano stati esclusi. Per molti di loro il Tar o il Consiglio di Stato non si è espresso nel merito.
Troppe le incongruenze e le illegittimità contenute nell'Ipotesi di contratto per la mobilità 2017 cui il Miur e i sindacati rappresentativi pare non vogliano porre rimedio. Riattivate, quindi, le procedure di preadesione ai ricorsi Anief.
Se dovessero permanere, come sembra, le ingiuste discriminazioni come la mancata valorizzazione del servizio prestato nelle scuole paritarie, l'impossibilità di far valere il servizio preruolo ai fini del raggiungimento del quinquennio di servizio su posto di sostegno, la mancata attribuzione di punteggio ai titoli SSIS, TFA, Sostegno, al servizio militare svolto non in costanza di nomina e l'odiosa discriminazione posta in essere nella Mobilità d'Ufficio e nelle procedure di individuazione dei soprannumerari nelle Graduatorie interne d'Istituto, in cui il servizio preruolo continua a essere considerato come servizio “di serie B” (valutato 3 punti per i primi 4 anni e 2 punti per gli ulteriori anni invece di 6 come per il servizio di ruolo), l'Anief non esiterà a proporre immediati ricorsi al Giudice del Lavoro per sanare quanto la contrattazione non è riuscita a fare. Per ulteriori informazioni e preaderire ai ricorsi Anief clicca qui.
Secondo le stime fornite dal primo quotidiano economico nazionale, con le assunzioni ‘del governo Renzi si sono riportate le lancette indietro al 2010, tornando addirittura ai livelli pre Tremonti-Gelmini’. Così, ‘nel 2016, dopo la tornata di stabilizzazioni, nella primaria il rapporto alunni/insegnanti è sceso a 9,75 a 1; nella secondaria 9,83 a 1. Nella scuola primaria, l’Italia diventerebbe penultima in Europa: peggio di noi farebbe solo la Grecia (9 a 1). Nella secondaria saremmo terz’ultimi: ci supererebbero Austria e Lettonia’.
Replica Anief: una delle peculiarità della scuola italiana è che un insegnante su sette, di ruolo, è assunto come docente specializzato o dalla diocesi. Inoltre, l’adeguamento dell’intero organico di fatto a quello di diritto comporterebbe soltanto la continuità didattica di personale (più di 150 mila tra docenti e Ata) sempre chiamato ogni anno come supplente, che ora per la giurisprudenza deve avere lo stesso trattamento economico del personale di ruolo e per legge il diritto a un risarcimento danni in ossequio alla normativa comunitaria. Non è automatica, quindi, l’immissione in ruolo a seguito della trasformazione dei posti nell’organico giusto. Per questo il Miur deve indagare subito sugli organici, piuttosto che traccheggiare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisognerebbe entrare nelle nostre aule, sempre più spesso pollaio, per vedere se il rapporto è veritiero. Da sempre, Anief ha chiesto organici differenziati in base al territorio, ai flussi migratori, alle zone depresse economicamente, alla dispersione scolastica, all’insuccesso formativo, ai quartieri a rischio o alle zone difficilmente raggiungibili. Meno di 10mila trasformazioni da organico di fatto a diritto, come vorrebbe il Mef, può essere considerato solo un antipasto dell’effettivo fabbisogno. La verità è che devono esserne trasformati almeno dieci volte tanto, quindi ivi incluso il personale Ata ed educatore sempre dimenticato, ma non dalle Leggi di Stabilità quando si tratta di effettuare gli ennesimi tagli.
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