Fa discutere, dentro il primo partito di maggioranza, il progetto parlamentare escogitato nei giorni scorsi per stabilizzare decine di migliaia di maestri illegittimamente messi ai margini da anni, invece di essere stabilizzati su altrettanti posti vacanti: da una parte i senatori del Partito Democratico chiedono in massa, correttamente, l'inserimento dei docenti con diploma magistrale nelle Graduatorie a esaurimento, dall'altra parte, però, alcuni deputati dello stesso partito ne continuano a chiedere l'esclusione, nonostante la giurisprudenza e la legge ne garantiscano il diritto. La confusione regna sovrana, con l’on. Camilla Sgambato che prima ha chiesto di tutelare precari storici e laureati in Scienze della Formazione Primaria dall’eventuale inserimento diplomati magistrale nelle GaE, poi ha corretto il tiro, poche ore dopo, esigendo di tutelare 'tutti i precari storici' e uno specifico 'piano di formazione iniziale e reclutamento'.
Per Anief, la strada per assumere i diplomati magistrale a tempo indeterminato non può essere quella, indicata dai senatori della Commissione Cultura, delle nuove 'Graduatorie regionali di merito a esaurimento', con un iter d'inserimento tutt’altro che agevole. Perché questi insegnanti vanno assunti subito e non hanno nulla da dimostrare, visto che dovevano essere immessi in ruolo già da quindici anni. Il piano da approvare è quello presentato nei giorni scorsi dal giovane sindacato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): occorre riaprire le GaE a tutti gli abilitati o in subordine l’estensione del doppio canale di reclutamento alla II e III fascia delle graduatorie d’istituto. Perché chi ha lavorato per tanti anni nella scuola ha diritto ad avere riconosciuti la propria professionalità maturata e a essere assunto in ruolo. Rivedendo, quindi, l'intera disciplina transitoria, in attesa che il nuovo reclutamento faccia il suo corso.