Gli “artt. 63 e 64 del C.C.N.L. del 29 novembre 2007 pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo determinato e indeterminato strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”: lo ricorda, in una sentenza di alcuni giorni fa, il Tribunale del lavoro di Treviso nell’accogliere il ricorso, presentato dai legali che operano per l’Anief, in difesa del diritto di un insegnante, oggi di ruolo, ad avere la Carta del docente che per un triennio consecutivo – tra gli anni scolastici che vanno dal 2018al 2020/21 - ha prestato servizio come supplente nella scuola pubblica. Il giudice del lavoro ha condannato l’amministrazione a risarcire “la parte ricorrente” con “l’importo complessivo di Euro 1.500 tramite il sistema della Carta elettronica”.
Dopo le date ufficiali di svolgimento della prova scritta da parte del Ministero riguardo il concorso per docenti della scuola primaria e secondaria legato al Pnrr, da Viale Trastevere arrivano anche le istruzioni operative per l’attuazione della stessa.
Il sindacato ricorda che l’accordo sulla mobilità del personale scolastico raggiunto ieri al Ministero riguarda l'attuale CCNI: è vigente e vale per triennio fino al prossimo anno. Già il prossimo anno potrà essere aggiornato anche da Anief per il prossimo triennio. “Con l'intesa sottoscritta ieri abbiamo soltanto aggiornato le novità del nuovo CCNL che permette di derogare in alcune situazioni particolari i vincoli (figli fino a 12 anni, 104 e cardiver) grazie al CCNL 2019/2021 sottoscritto il 18 gennaio 2024”, ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo, sottolineando che “dal 2009 ogni contratto, comunque, non può derogare alla legge”.
Cresce l’impegno del governo e degli enti locali per sostenere l’opera educativa delle scuole paritarie: abbiamo appreso qualche giorno fa che il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato un piano di finanziamento triennale (2024-2026) per supportare le scuole d’infanzia paritarie della regione, con un impegno finanziario che prevede 12 milioni di euro per il 2024 e importi analoghi per gli anni successivi. Anche in ambito nazionale i finanziamenti risultano in aumento, anche attraverso l’ultima Legge di Bilancio. Sul piano regolamentare, invece, siamo ancora fermi: il servizio svolto dal personale negli istituti paritari continua ad avere una minore valenza di quello effettuato nelle scuole statali. Senza tenere conto delle perplessità espresse dalla Corte di Giustizia europea, in Italia si continua a considerare quel servizio quasi di serie B. E nemmeno che il Testo Unico della Scuola, del 1994, non negava la validità per intero.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.