C’è rabbia e delusione dal mondo della scuola per le mancate modifiche al decreto Milleproroghe, il cui testo rispetto a quanto approvato dal governo è stato modificato solo in minima parte a dispetto delle tante aspettative: sfumano, quindi, le tante proposte presentate, in testa dal sindacato Anief, che vanno dalla mobilità al reclutamento, dal dimensionamento alle risposte che avrebbero sciolto modi nodi che a questo punto rimangono tutti in piedi. “Sono stati quasi tutti ritirati, oppure considerati inammissibili o respinti, gli emendamenti suggerito dal sindacato – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e questo non farà il bene della scuola. L'ultima beffa è stata la risposta negativa, da parte delle commissioni di Montecitorio, alla proroga della deroga ai vincoli sui trasferimenti dei neo-assunti in nome di una falsa continuità didattica inserita tra gli obiettivi del PNRR: secondo questa astrusa teoria, in pratica, sarebbe stata l’Europa a imporre al Parlamento il ‘no’ ai vincoli alla mobilità”.
“La supplenza annuale implica tanto per il datore di lavoro quanto per il docente, una prospettiva di insegnamento, che per la sua durata annuale, giustifica quell’ ulteriore ausilio formativo, dato dal “bonus docenti”, al pari del dipendente assunto a tempo indeterminato”: lo scrive il giudice del lavoro di Verona nell’accogliere il ricorso di una insegnante che, tramite i legali Anief, ha chiesto e ottenuto l’assegnazione della Carta del docente a seguito delle supplenze annuali svolte tra il 2019 e il 2023. La card annuale, ha sottolineato il Tribunale, sulla base del parere della Cassazione, va assegnata quando si stabilisca un rapporto di lavoro annuale, pure se la supplenza non è su cattedra completa o in regime di part time e pure se svolta su posto di sostegno ricoperto senza avere la specializzazione.
Cos’altro debbono argomentare i giudici per ribadire che il legislatore ha sbagliato ad escludere i precari dalla somministrazione automatica annuale della Carta del Docente? Anche il tribunale Grosseto, dove si sono rivolti i legali Anief per difendere una docente che dopo tre supplenze annuali non ha ricevuto un euro per la formazione professionale, ha ricordato l’ampia giurisprudenza sul tema assegnando all’insegnante i 1.500 euro indebitamente sottratti dall’amministrazione.
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