A Verbania un docente con 14 anni di supplenze ottiene il massimo previsto dalla legge: 25mila euro per l’assunzione ritardata oltremodo e le progressioni stipendiali mai corrisposte. Il giudice ha voluto rendere giustizia per l'abuso perpetrato dal Miur nei confronti del docente, condannato per troppo tempo, oltre i 36 mesi massimi consentiti, a sottoscrivere solo contratti a tempo su posti vacanti. Il fatto che fossero liberi era assodato, poiché sempre con scadenza 31 agosto, quindi utili per assumerlo. Così il giudice ha proceduto per il corposo risarcimento. Dello stesso avviso i Tribunali di Roma, Tivoli, Vicenza e tanti altri ancora.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): queste sentenze confermano la liceità della nostra posizione sul precariato scolastico italiano: abbiamo patrocinato l’ennesima azione legale vincente costringendo il Miur a risarcire i danni in favore di un altro docente precario, per troppo tempo sfruttato, discriminato e umiliato, malgrado le direttive Ue, a partire dalla n. 70 del 1999, fossero dalla sua parte. Nonostante questo, il docente ha sempre lavorato con la massima professionalità, nel corso dei 14 anni di lavoro a tempo determinato. Ora è giunto il momento della resa dei conti. Ancora una volta aveva ragione l'Anief e i tribunali del lavoro di tutta Italia stanno accogliendo le tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato e confermate dalla Cassazione.
È ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
Oggi l’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato il rapporto ‘Noi Italia’: nella graduatoria delle persone di 25-64 anni con livello d’istruzione non elevato, il nostro Paese ha un’incidenza quasi doppia rispetto all'Ue28 (rispettivamente 40,1% e 23,5%)”. Inoltre, in Europa il nostro Paese continua a ricoprire l'ultima posizione, 25,3% contro il 38,7% della media Ue28. Sugli abbandoni scolastici siamo al quartultimo posto (14,7% contro una media Ue28 dell'11%). Peggio di noi solo Romania, Malta e Spagna. Per la quota di Neet siamo al top in Europa con 2,2 milioni i giovani di 15-29 anni che nel 2016 non studiano e neppure lavorano.
L’Ufficio studi Anief ricorda che l’Italia già nel 2000 spendeva il 2,8% in meno della sua spesa pubblica rispetto alla media OCSE (Italia 9,8% - Ocse 12,6%): dieci anni fa era sempre all’ultimo posto persino tra i Paesi G20 (32° posto) con un -4,1% (Italia 8,9% - Ocse 13,0%). Né la situazione è migliorata in rapporto al P.I.L.: -0,9% nel 2000 (Italia 4,5% - Ocse 5,4%) e -1,6% nel 2010 (Italia 4,7% - Ocse 6,3%), dove ci collocavamo al terzultimo posto (31°). Inoltre, siamo l’unico Paese dell’Ocse che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria a dispetto di un aumento in media del 62% degli altri. Nell’ultimo periodo sono, persino, aumentate dal 25% al 100% le tasse richieste dagli atenei.
Marcello Pacifico (Cisal-Anief): bisogna incentivare gli sforzi, innanzitutto, sul fronte della dispersione scolastica, maggiorando gli organici delle aree a rischio, migliorando l’orientamento e innalzando l’obbligo formativo fino alla maggiore età. Quello che i nostri governanti non hanno compreso è che si deve spendere più per la formazione: perché, nella cultura, nella ricerca, nella scuola, nell’università ogni finanziamento non è una spesa, ma un investimento per rilanciare lo sviluppo economico del Paese. Spendere per formare capitale umano significa credere nella capacità civilizzatrice e lavorativa dell’uomo, gettare le basi per la costruzione di una società equa e solidale e per il rilancio dell’economia nazionale.
Al Miur hanno preso atto dell’impossibilità di far coincidere le date delle due selezioni: i test per l’accesso all’insegnamento agli alunni disabili si svolgeranno il 25 e 26 maggio; nello stesso mese un’altra tornata di suppletive per il concorso docenti 2016, ma in altri giorni. Ha vinto il sindacato che aveva subito chiesto lo spostamento delle date, dopo aver preso visione della concomitanza delle prove: in quel modo, diversi candidati avrebbero dovuto rinunciare a una delle due possibilità. Nel decreto, il Miur ha anche ampliato di alcune decine di posti il numero di candidati che verranno ammessi, portandoli a circa 9.700 unità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non ci voleva chissà quale abilità organizzativa per non far coincidere le due sessioni selettive. Ci lascia un po’ perplessi il fatto che gli ultimi docenti che svolgeranno le prove suppletive il 22 maggio avranno solo due o tre giorni di tempo per preparare l’accesso al Tfa sostegno. Sarebbe stato meglio, a questo punto, concedere loro una settimana o dieci giorni in più. Detto questo, è chiaro che siamo soddisfatti per il risultato raggiunto, con l’Anief che porterà ben oltre 2mila candidati alle selezioni ulteriori dell’ultimo concorso a cattedra, dopo che il Ministero dell’Istruzione aveva detto loro che non potevano.
Si comunica che la segreteria nazionale rimarrà chiusa in occasione delle festività pasquali da venerdì 14 a lunedì 17 aprile. Le attività riprenderanno normalmente da martedì 18.
Cogliamo l'occasione per augurare a tutti buone feste.
(Teleborsa) - Le Graduatorie a Esaurimento nella scuola non si svuoteranno mai: il Miur le ha di fatto blindate rinviandone ancora l'aggiornamento. La denuncia arriva dal giovane sindacato della scuola Anief, che più volte ha messo in luce il problema e preannuncia ricorsi in arrivo. La decisione dell'amministrazione di confermare lo sbarramento a diverse categorie di abilitati e il mancato previsto aggiornamento delle graduatorie, rimandato di almeno 12 mesi, causerà un grave e ingiustificato danno a chi è inserito nella terza fascia o in quella aggiuntiva: lo slittamento, infatti, impedisce l'aggiornamento del punteggio e, soprattutto, il diritto al trasferimento in province dove vi sono posti liberi. "Le Graduatorie a esaurimento devono essere funzionali all'incontro tra domanda e offerta dei supplenti", ricorda il Presidente del sindacato Marcello Pacifico, domandandosi "che senso ha tenerli fermi ai box per anni, magari in province dove non ci sono posti, senza dare loro la possibilità di aggiornarle e di spostarsi in altre province dove invece c'è disponibilità e non di rado nemmeno più colleghi disoccupati in lista d'attesa?" "Lo stesso atteggiamento di chiusura - aggiunge - viene adottato per le tante categorie di abilitati che chiedono d'inserirsi nelle graduatorie, dal momento che la loro formazione è analoga a quella di chi li ha preceduti fino al 2011. È un'ostruzione incomprensibile, di cui sono vittime i docenti precari e gli stessi studenti, ai quali vengono affidati supplenti annuali in notevole ritardo, anche a Natale, e magari privi di abilitazione all'insegnamento. Mentre, chi ce l'ha rimane bloccato".
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