Per il 14 settembre il Miur ha convocato le organizzazioni sindacali rappresentative. L’incontro tratterà le tematiche più rilevanti per la condizione professionale dei presidi: dalla necessità della perequazione retributiva interna ed esterna alla valutazione, dalle condizioni di lavoro sino allo scottante tema della sicurezza degli edifici scolastici. La data di convocazione non è casuale, perché giunge alla vigilia del Convegno nazionale Udir di Palermo, dove il 16 e 17 settembre parteciperanno oltre 200 dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia. In entrambe le sedi, quindi, si affronteranno diversi punti cruciali per i dirigenti scolastici: dal reclutamento alla sicurezza, dalla valutazione alla retribuzione.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): Ancora una volta l’azione del nostro giovane sindacato sembra stimolare il confronto tra i governanti e le altre organizzazioni sindacali: un confronto che negli ultimi anni si era mostrato tutt’altro che produttivo per i capi d’istituto, ai quali sono stati affibbiati incarichi e responsabilità a dismisura in cambio di stipendi lontanissimi da quelli dei colleghi sia del pubblico sia del privato dove lo stipendio tabellare è pari al doppio. I temi di cui si parlerà a Palermo riguarderanno i capisaldi che Udir ha fatto propri dall’inizio della sua costituzione: la perequazione interna per recuperare la RIA agli assunti dal 2001-02 in poi, il ripristino delle risorse tagliate al Fondo Unico Nazionale dal 2011-12, i ricorsi per il recupero del TFR/TFS, per la trattenuta ENAM, il ricorso per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale.
Udir comunica che è ancora possibile iscriversi al Workshop di Palermo di metà settembre: la partecipazione è gratuita e valida quale attività formativa svolta certificata da Eurosofia, ente riconosciuto dal Miur. È previsto un rimborso delle spese. Per info, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamare lo 091.7098362.
Per aderire al ricorso per l’assegnazione della RIA, scarica la diffida e pre-aderisci
Per aderire al ricorso contro il taglio del FUN, vai al seguente link
Il sindacato autonomo replica alla volontà espressa dall’Esecutivo di inserire nella prossima Legge di Bilancio una terza tranche per il rinnovo contrattuale, pari a 1,5-1,6 miliardi, come aggiunta rispetto a quanto già previsto con le passate leggi di Stabilità. La cifra in questione sarebbe più alta rispetto alle stime circolate in precedenza (si è finora parlato di 1,2-1,3 miliardi): in totale, sommando le tre leggi di Bilancio coinvolte, ci si aggira sui 2,7-2,8 miliardi. Ad oggi, escludendo quelli ancora da stanziare, i fondi già disponibili arriverebbero a coprire appena 36-37 euro, mentre per il triennio 2016-2018 occorre arrivare a 85 euro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un insulto a chi svolge questa professione, ad iniziare dagli insegnanti che percepiscono meno di tutti in Europa dopo Grecia e Slovenia, e dal personale Ata della Scuola, cenerentola delle buste paga nella PA. Sul tavolo della trattativa che riguarda 3milioni e 300mila lavoratori, compresi quelli dell’Università e della Ricerca, vanno necessariamente messi gli arretrati da applicare dal mese di settembre 2015, come confermato dalla Consulta. In pratica, va recuperato il 7% dello stipendio rispetto al 14%. Si tratta del valore percentuale dell'inflazione certificata, aumentato dal 2008, anno di blocco del contratto, al 2015. Per il questa ‘voce’, che è poi il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale, servono altri 5 miliardi. Nell’accordo, quei soldi non vengono considerati. Stando così le cose, quell’indennità, la cui assegnazione è un diritto dei lavoratori a cui è stato negato il rinnovo contrattuale, andrà persa per sempre. Per questo abbiamo deciso di presentare ricorso sollevando l’illegittimità costituzionale.
Per tali motivi, Anief chiede ai lavoratori di inviare formale diffida al Miur oppure di aderire direttamente al ricorso rivolgendosi al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo e interrompendo i termini di prescrizione.
ROMA, 7 SET - La necessità, sacrosanta, di avere tutti i docenti in cattedra dal primo giorno di scuola, diventa però complicata da realizzare a causa del ritardo inspiegabile con cui l'amministrazione ha deciso di aggiornare la seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto: quelle provvisorie, con oltre 700mila precari coinvolti, hanno visto la luce solo dopo Ferragosto, con le segreterie scolastiche inondate di reclami a causa dei 'bug' del sistema informatico gestito dal Miur tramite Istanze online. E' quanto denuncia l'Anief in una nota. "Poiché il Miur non ha voluto inserire gli abilitati nelle Gae e molte di queste sono ormai senza candidati - argomenta il sindacato - i presidi sono costretti a coprire i 'buchi' di cattedre attraverso le graduatorie d'istituto. Le quali sono tuttavia ancora in via di rifacimento perché si stanno ancora rinnovando, proprio in questi giorni, le posizioni e nuovi inserimenti del triennio 2017/2020. Con l'Amministrazione che non ha fornito le linee guida su quali liste di attesa utilizzare: le vecchie o le nuove provvisorie?". Secondo il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, "non si doveva arrivare a inizio anno con le scuole costrette a nominare fino ad avente diritto, peraltro sulle spalle di segreterie composte da pochi elementi e che già si devono sobbarcare un alto numero di impegni, come quello 'gratuito' dei controlli delle vaccinazioni degli alunni. In questo modo, si copre la cattedra ma dopo qualche settimana si cambia docente, con tutte le conseguenze negative, in primis per il sostegno, che il mutamento comporta". (ANSA).
Poiché il Miur non ha voluto inserire gli abilitati nelle GaE e molte di queste sono ormai senza candidati, i presidi sono costretti a coprire i “buchi” di cattedre attraverso le graduatorie d’istituto. Le quali sono tuttavia ancora in via di rifacimento perché si stanno ancora rinnovando, proprio in questi giorni, le posizioni e nuovi inserimenti del triennio 2017/2020. Con l’Amministrazione che non ha fornito le linee guida su quali liste di attesa utilizzare: le vecchie o le nuove provvisorie? Il problema che si è venuto a determinare va ricondotto alla necessità, sacrosanta, di avere tutti i docenti in cattedra dal primo giorno di scuola, che però diventa complicata da realizzare a causa del ritardo inspiegabile con cui l’amministrazione ha deciso di aggiornare la seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto: quelle provvisorie, con oltre 700mila precari coinvolti, hanno visto la luce solo dopo Ferragosto. Con le segreterie scolastiche inondate di reclami e costrette a “mettere una pezza” ai non pochi ‘bug’ del sistema informatico gestito dal Miur tramite Istanze on line. In questa fase abbiamo anche assistito ad interpretazioni soggettive delle tabelle di valutazione titoli, ma pure all’adozione di escamotage delle segreterie per far quadrare i punteggi. Gli errori regolamentari sono stati molteplici, tanto che lo studio legale Anief ha organizzato una serie di ricorsi al Tar contro le tante esclusioni
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si doveva arrivare ad inizio anno con le scuole costrette a nominare fino ad avente diritto, peraltro sulle spalle di segreterie composte da pochi elementi e che già si devono sobbarcare un alto numero di impegni, come quello ‘gratuito’ dei controlli delle vaccinazioni degli alunni. In questo modo, si copre la cattedra ma dopo qualche settimana si cambia docente, con tutte le conseguenze negative, in primis per il sostegno, che il mutamento comporta. Come si fa a parlare della salvaguardia della continuità didattica se poi si commettono sempre gli stessi errori? Con il personale Ata, il Ministero dell’Istruzione si è superato, decidendo di aggiornare la terza fascia addirittura nel mese di ottobre: anche in questo caso, sarà inevitabile il cambio in corsa di tantissimo personale. E chi se ne importa se si perderanno delle risorse umane già inserite nel progetto annuale e ne arriveranno altre da formare. A noi questo modo di procedere non piace. E, siamo sicuri, nemmeno al personale. Come agli studenti e alle loro famiglie. Non siamo il sindacato dei ricorsi, ma un’organizzazione che pretende il rispetto dei diritti.
Anief rinnova l’appello alle famiglie a ricorrere e chiede al corpo docente, ATA e dirigente delle scuole di segnalare i posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI ma negati dall’amministrazione. I ricorsi al Tar e al Giudice Ordinario, vinti in questi anni, hanno permesso entro pochi mesi dalla notifica l’assegnazione di tutte le ore e garantito il diritto all’istruzione di studenti con handicap grave e certificato riconoscendo, in alcuni casi, anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell'alunno con disabilità il cui diritto all'istruzione e all'integrazione era stato così palesemente violato dall'Amministrazione.
Il Presidente Anief, Marcello Pacifico, scrive alle scuole e alle famiglie e rilancia l'iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!” promossa dal giovane sindacato per la tutela dei diritti degli alunni disabili. Per contatti, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure segui le istruzioni per attivare immediatamente le procedure per ricorrere.
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