È di quasi 250mila euro la somma complessiva recuperata negli ultimi dieci giorni dai legali Anief a favore dei docenti e Ata della scuola: tra il 21 maggio e il 1° giugno, centinaia di lavoratori della scuola si sono visti assegnare cifre importanti che lo Stato aveva in un primo momento loro negato. Diverse riguardano risarcimenti danni, di varia natura, decise dal giudice del lavoro di Torino (tra i 5mila e i 10mila euro), più una di Pavia che sfiora i 20mila euro più interessi. Gli effetti positivi per i ricorrenti vincitori del ricorso vanno oltre il risarcimento danni: l’accertata discriminazione, spesso tradotta in pagamenti ridotti nei periodi di precariato, zero scatti stipendiali automatici, comporta in questa fase un innalzamento anche della fascia di collocazione stipendiale e la riformulazione della ricostruzione di carriera.
Il testo del decreto legge PA n. 44/2023 che dopodomani arriverà in Aula a Montecitorio conterrà modifiche importanti sui titoli acquisiti all'estero per svolgere con specializzazione il sostegno agli alunni con disabilità: nel decreto cambiato in questi ultimi giorni, dopo l’esame delle commissioni I e XI della Camera, è infatti mutata la norma per le assunzioni in ruolo di oltre 8mila docenti precari inseriti con riserva. La novità, approvata grazie anche alla denuncia Anief, con tanto di emendamento, tra gli oltre 50 fatt presentare dall’Anief, riguarda tutti coloro che risultassero nelle Gps in posizione utile già quest'anno, anche se in riserva: dopo il riconoscimento del titolo, quindi, saranno immessi in ruolo con priorità nell'anno successivo con precedenza rispetto ad ogni procedura ulteriore di reclutamento e con le stesse modalità dell'attuale immissione in ruolo straordinaria.
Ancora cambi in corsa per il testo del decreto legge PA n. 44/2023. Dopodomani, lunedì il DL modificato arriva nell’Aula di Montecitorio per la discussione finale, con mutamenti ulteriori, vi sono delle novità importanti, infatti, per la mobilità del personale di ruolo, il reintegro dei dirigenti scolastici e sui docenti specializzati all'estero. Ma anche sull’anno di prova rafforzato per i maestri di infanzia e primaria. Delle modifiche su cui, indubbiamente, hanno pesato i 50 emendamenti fatti pervenire da Anief e presentati un paio di settimane fa in audizione sempre alla Camera.
Nell’Unione europea vige il divieto “di trattare i lavoratori a tempo determinato in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato”; quindi, “la sola natura temporanea di un rapporto di lavoro non è sufficiente a giustificare una differenza di trattamento tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato”; ancora di più perché “la formazione continua dei docenti è obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero” ed occorre “valorizzarne le competenze professionali”; in conclusione, “la differenza di trattamento in ordine all’indennità” della Carta del docente “non risulta giustificata da una ragione obiettiva”. A scriverlo è il Tribunale di Roma, prima sezione Lavoro, nell’esaminare il ricorso, presentato dai legali Anief, sul caso di un docente che ha svolto supplenze annuali tra gli anni scolastici 2017/2018 e 2021/2022: il giudice, sulla base di diverse motivazioni, ha quindi condannato l’amministrazione scolastica a “provvedere alla consegna al ricorrente della carta docente, con valore nominale di € 2.500,00 complessivi”.
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