“L’equiparazione del trattamento del lavoratore a tempo determinato a quello dei docenti di ruolo può avvenire, per quanto riguarda i docenti ancora “interni” al sistema scolastico esclusivamente tramite l’adempimento in forma specifica e cioè mediante l’assegnazione materiale della “carta docenti”, poiché solo attraverso il suo utilizzo può essere osservato il vincolo di destinazione imposto dal legislatore agli importi ad essa legati (ex art. 1, comma 121, L. n. 107 cit.)”. A scriverlo, in una sentenza del 24 gennaio scorso, è il giudice del Lavoro di Verona dando così ragione all’insegnante, difeso dai legali Anief, che reclamava i 1.500 euro di Carta del docente non assegnategli in virtù dei tre anni di supplenze annuali, con scadenza 30 giugno, svolti tra il 2018 e il 2023. Il Tribunale ha anche stabilito che all’insegnante vengano accreditati “gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
Il diritto ad ottenere risposta entro i termini previsti dalla normativa (120gg dalla presentazione della domanda di riconoscimento del titolo di abilitazione o specializzazione conseguito all'estero) viene nuovamente confermato dal TAR del Lazio su ricorso patrocinato dai legali Anief Simona Fabbrini, Salvatore Russo ed Ester Donatella Longo. Il sindacato Anief, che da sempre si batte per tutelare i diritti dei tanti docenti abilitati all'estero e che dopo anni non hanno ancora ottenuto alcuna risposta da parte del competente Ministero, ricorda che le procedure di adesione allo specifico ricorso avverso il silenzio-inadempimento da parte dell'Amministrazione competente nonostante sia stata trasmessa formale richiesta di riconoscimento del titolo e siano trascorsi i termini di legge per ottenere risposta, è sempre attivo sul nostro sito.
"È giunta l'ora di finirla di scaricare sui docenti i mali della scuola italiana: chi si siede dietro la cattedra ha bisogno di essere ascoltato, valorizzato e premiato. Ricordiamoci che se non avessimo gli insegnanti non potremmo vivere in una società civile". È il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rispetto a quanto accaduto oggi a Varese, dove un'insegnante di un istituto professionale è stata accoltellata da uno studente all'ingresso della scuola.
Sugli alunni con disabilità continuano ad arrivare segnali allarmanti. L’ultimo è dell’Istat, che in questi giorni ha pubblicato un imponente report nazionale, aggiornato all’anno scolastico 2022/2023, dal quale scaturisce gli sono “338mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, il 4,1% del totale degli iscritti” ed il loro numero ha fatto registrare il “+7% rispetto al precedente anno scolastico”. Inoltre, “il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,6, è migliore di quello previsto dalla legge, ma tra gli insegnanti 1 su 3 non ha una formazione specifica e il 12% viene assegnato in ritardo”. Inoltre, l’Istituto di statistica ha confermato quanto il sindacato sostiene da tempo: “c’è ancora forte discontinuità nella didattica, il 60% degli alunni con disabilità cambia insegnante per il sostegno da un anno all’altro, il 9% nel corso dello stesso anno scolastico”.
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