Nessun dubbio: la Retribuzione professionale docente va assegnata anche a chi svolge un solo giorno di supplenza, quindi pure ai precari con contratto “breve”. Lo ha ribadito il Tribunale di Velletri nell’assegnare 671 euro più interessi ad un insegnante che aveva svolto alcuni mesi di supplenza. Il giudice ha ricordato che con la clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva UE 1999/70/CE è stato ritenuto che “la retribuzione professionale docenti è attribuita a tutto il personale docente ed educativo, ricomprendendo nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla l. n. 124 del 1999”. Inoltre, lo stesso giudice ha rammentato che secondo la Cassazione, sezione Lavoro, ordinanza n. 20015 del 27.07.2018, “il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali "non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato”.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il bando del concorso per il reclutamento di 587 dirigenti scolastici. Possono presentare domanda di partecipazione al concorso DS fino al 17 gennaio 2024 i docenti statali di ruolo con almeno cinque anni di servizio (compreso l’eventuale servizio non di ruolo), maturati al 31 agosto 2023.
Non si sblocca la vicenda del mancato pagamento degli stipendi, anche dello scorso mese di settembre, adecine di migliaia di supplenti brevi della scuola. Nei giorni scorsi, Anief ha denunciato i ritardi inaccettabili direttamente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara chiedendogli di semplificare e accelerare i pagamenti per non minare sempre di più il diritto alla parità di trattamento dei precari rispetto ai colleghi già di ruolo.
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