SI COMUNICA CHE LA SEGRETERIA NAZIONALE ANIEF OGGI SARA' CHIUSA AL PUBBLICO, RIMANE ATTIVO IL SERVIZIO E-MAIL SCRIVENDO A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Per il vicepresidente del sindacato dei Ds, gli insegnanti avrebbero avuto un atteggiamento incomprensibile: i docenti si sono opposti in massa alla legge 107, respinta in blocco in maniera conservatrice e con preconcetti, facendo un muro compatto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in piazza contro la “Buona Scuola” sono scesi, con i docenti, anche gli Ata, gli studenti e pure alcuni Dirigenti scolastici. La maggioranza parlamentare non ha voluto ascoltarli e, solo a distanza di un anno, ha compreso quanto quelle norme fossero nocive alle scuole. Perché non si parla, invece, della mancanza cronica dei capi d’istituto, del problema delle reggenze e del concorso per Dirigenti che continua ad essere rimandato? Senza nuovi presidi, infatti, una scuola su tre l’anno prossimo inizierà le lezioni con il dirigente in condominio, andando così a peggiorare quanto accaduto quest’anno; lo stesso, poi, vale per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi. Sarebbe stato molto più logico, ad esempio, chiedere per quale motivo i Dirigenti scolastici assunti negli ultimi 10 anni debbano guadagnare meno di 2.500 euro netti.
Ministero dell'Istruzione bacchettato in Consiglio di Stato per il colpevole ritardo nel riconoscimento del titolo conseguito all'estero che ha materialmente impedito ai candidati la corretta partecipazione alla selezione del concorso a cattedra 2016. I legali del nostro sindacato hanno ottenuto l'ammissione con riserva al concorso di quei candidati che avevano prodotto domanda di riconoscimento del titolo almeno 4 mesi prima della scadenza della domanda di partecipazione al concorso 2016 essendo stato valutato dal Tribunale Amministrativo un “affidamento incolpevole” da parte dei ricorrenti nella corretta gestione della procedura. Il MIUR aveva, invece, negato l'accesso a tutti i candidati sprovvisti di decreto di equipollenza del titolo estero, non considerando che i ritardi non dipendevano certo dalla volontà dei candidati, ma – come rilevato dai legali Anief in udienza - dalla medesima Amministrazione che aveva gestito il concorso. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Nuova dimostrazione che il discrimine per l'accesso al concorso 2016 operato dal MIUR faceva acqua da tutte le parti e sono state illegittimamente escluse tante categorie di docenti che, invece, avevano pieno diritto alla partecipazione alle procedure selettive per l'accesso ai ruoli. Ora il MIUR rompa gli indugi e proceda con l'organizzazione e la calendarizzazione delle prove suppletive”.
La riforma degli ambiti, prevista dalla Legge 107/2015, prevedeva l’attribuzione di ulteriori incarichi al personale amministrativo, tra cui l’istruttoria dei documenti che portano al pensionamento degli insegnanti. A Mantova, sei mesi dopo la scadenza ministeriale per l’allestimento delle reti, non sono state ancora individuate le due scuole capofila; inoltre, all’apice del tragicomico, gli assistenti amministrativi che dovranno produrre e lavorare ai documenti relativi al pensionamento non hanno svolto nessun corso, risultando digiuni di formazione. Altre scadenze però incombono: quella per la presentazione delle domande di pensionamento è fissata al 20 gennaio 2017 e, per i presidi, una settimana dopo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci troviamo di fronte all’ennesima riprova di come la riforma sia stata impostata in modo improvvisato; di come non si possano realizzare la delocalizzazione delle funzioni senza un progetto metodico e preventivo; di come le scuole necessitino di personale Ata aggiuntivo (30-40mila tra amministrativi, tecnici e ausiliari), perché l'autonomia, maggiorata con la riforma Renzi-Giannini, ha portato nuove responsabilità così come il potenziamento, con ulteriori compiti e incombenze. Dimenticando, tuttavia, di introdurre risorse umane fresche e di formarle adeguatamente. È l’ennesima riprova che la Legge 107 va cancellata, per dare spazio ad una riforma che parta dal basso: dalle esigenze della scuola, che il Governo appena caduto non ha voluto ascoltare, trincerandosi dietro le proprie convinzioni sbagliate.
Anche in provincia di Napoli l'Anief consegue l'ennesimo successo nella tutela dei diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento e ottiene l'immediato reinserimento di un nostro iscritto che il MIUR aveva “esiliato a vita” dalle GaE per non aver prodotto domanda di aggiornamento per tempo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Michele Speranza, con l'esperienza che da sempre li contraddistingue, ottengono dal Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata (NA) una nuova sentenza di pieno accoglimento che condanna il Ministero dell'Istruzione per aver illegittimamente negato il reinserimento del ricorrente all'atto dell'ultimo aggiornamento valido per il 2014/2017.
È stata una resa senza condizioni quella registrata presso il Tribunale del Lavoro di Firenze dove il Giudice prende atto dell'avvenuta conciliazione tra il Ministero e i legali Anief e dichiara cessata la materia del contendere perché il MIUR ha dato atto della fondatezza delle ragioni patrocinate dal nostro sindacato e immesso in ruolo la docente, così come confermato dalla favorevole giurisprudenza già ottenuta dai nostri legali e come espressamente richiesto nel ricorso. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Simona Fabbrini, nella causa promossa dall'Anief a tutela dei diritti di una docente in possesso di diploma magistrale abilitante che non aveva potuto partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo decretato con la Legge 107/2015 solo per una caparbia ostinazione del MIUR a non voler correttamente eseguire la sentenza favorevole già emanata dal Consiglio di Stato nel luglio 2015, ottengono una vittoria totale contro il Ministero che cede le armi e si arrende chiedendo di procedere con un accordo di conciliazione in modo da evitare la certa condanna alle spese di soccombenza. Marcello Pacifico (Anief. Cisal): “Avevamo ragione e finalmente lo ha ammesso anche il MIUR. Auguriamo alla nostra collega finalmente immessa in ruolo, con grande soddisfazione per la lunga battaglia condotta al suo fianco sin dal 2014, un buon e sereno anno di prova”.
Una missiva, inviata alle istituzioni da 30 dirigenti scolastici bellunesi, riassume la preoccupazione di tante province italiane: “servono nuove figure organizzative e manageriali delle nostre scuole, stiamo assistendo ad un progressivo aggravio del carico di lavoro, con un serio rischio di stress da lavoro correlato”. Ogni anno che passa, i presidi sono infatti costretti a gestire “sempre più scuole in reggenza”, per via dei pensionamenti e poiché i vincitori dei concorsi sono stati tutti assunti: proprio ora che, tra l'altro, stanno subentrando ulteriori impegni e responsabilità, come “le reti d’ambito previste dalla Buona Scuola”. Inoltre, in cambio di responsabilità aggiuntive enormi percepiscono un compenso netto ridicolo: tra i 200 e i 300 netti mensili. Per i Dsga il problema non è da meno: a portare avanti “le incombenze economiche” sono, infatti, spesso reggenti o assistenti amministrativi incaricati. È necessario avviare il prima possibile il concorso per entrambe le figure, poiché quasi 1.500 scuole non possono essere ancora affidate in reggenza per un altro anno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è da due anni che si attende il nuovo concorso, ma si continua a rimandare. Così ci troviamo con nemmeno 7mila presidi, mentre ne servirebbero 8.200. Intanto, con la scuola dell’autonomia e l’approvazione della Legge 107/15, le responsabilità e gli impegni dei Dirigenti sono triplicati; il tutto in cambio di compensi che costituiscono la metà di quelli di altri dirigenti pubblici. Inoltre, con lasentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per Dirigenti non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo: ciò significa che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato ma, per svolgere le prove selettive bisogna solo dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato almeno 5 anni.
La situazione della conduzione delle scuole è tragica: a lamentare una realtà complicata e sempre più difficile da gestire sono i Dirigenti scolastici bellunesi che hanno scritto una lettera-denuncia indirizzata al prefetto, ai parlamentari, ai consiglieri regionali, alla provincia, ai sindaci e ai sindacati: trenta presidi, scrive il Corriere delle Alpi spiegano che “la mancanza di dirigenti scolastici e Dsga porta ad un aggravio del carico di lavoro, con un serio rischio per numerosi operatori della scuola di stress da lavoro correlato”. Ogni anno che passa, questi ultimi sono infatti costretti a gestire “sempre più scuole in reggenza”, a seguito dei “pensionamenti previsti” e perché i vincitori dei concorsi sono stati tutti assunti; proprio ora che, tra l'altro, stanno subentrando ulteriori impegni e responsabilità, come “le reti d’ambito previste dalla Buona Scuola”.
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