Anief come ausilio ai docenti neo-immessi attiverà a partire dalla prossima settimana dei seminari gratuiti in tutte le province d’Italia, per fornire informazioni sull’anno di prova, la didattica, e sui criteri valutativi sia ai docenti che ai tutor.
Eurosofia in collaborazione col sindacato Anief, ha ritenuto di vitale importanza fornire le informazioni e gli strumenti idonei per affrontare con estrema tranquillità l’imminente adempimento.
Preparandosi accuratamente secondo quelli che sono i parametri e i criteri valutativi dei quali verrà messo a conoscenza, il docente non incorrerà in alcun modo nella discrezionalità di giudizio perché sarà valutato su dati oggettivi.
Formatori qualificati supporteranno i docenti neo-immessi nel loro percorso.
Partecipando ai seminari potrai ottenere 6 CFU spendibili all’interno del master di primo livello in "Legislazione scolastica e metodologie didattiche" tenuto dal prof. Marcello Pacifico.
I seminari danno diritto all’esonero dal sevizio ai sensi della normativa vigente.
Per il giovane sindacato, chiunque guiderà l’Italia nei prossimi mesi, prima e dopo le elezioni politiche, dovrà avere ben presente che la Legge 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”, deve essere archiviata, proprio perché approvata senza consenso, persino con l'opposizione di oltre 600mila docenti e Ata: se si vuole davvero puntare a una svolta politica che risponda alle richieste dei cittadini, è fondamentale ricucire il rapporto con gli educatori. Nei mille giorni del Governo Renzi che si è frantumato stanotte, i suoi rappresentanti hanno invece fatto di tutto per allontanarsi da chi opera nella scuola. Anief traccia sin d’ora la strada da percorrere per arrivare a questa meta: rispondere seriamente al problema del precariato e, in contemporanea, all'esigenza di conferire degli stipendi dignitosi, che non possono di certo risollevarsi con gli 85 euro medi lordi promessi dalla Funzione Pubblica. Occorre, poi, agire sugli organici e sulle deroghe ai pensionamenti, oggi alle soglie dei 70 anni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo pronti a questa sfida, con alcune risposte che possono già essere fornite nella Legge di Stabilità ora in discussione al Senato e a cui il nuovo Governo dovrà orientarsi con netta discontinuità rispetto a chi ci ha rappresentato negli ultimi due anni e mezzo. All’Esecutivo uscente è stato chiesto fino all’ultimo di cambiare rotta, ma si è detto sempre sordo alle richieste della scuola: ora è arrivato il conto.
Con il decreto ministeriale n. 941, pubblicato in queste ore, il Ministero dell’Istruzione comunica che entro la fine della seconda decade di gennaio si potranno presentare le candidature “di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie”. Come accaduto nel 2016, si prevede una riduzione delle adesioni, con una cifra attorno alle 20mila unità: attraverso la pensione anticipata occorrono, infatti, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini; per la pensione di vecchiaia servono 66 anni e 7 mesi di età. I requisiti sono decisamente “alti” e destinati a crescere: tra soli 15 anni, la soglia imposta dalla riforma diventerà pari a 44 anni e 6 mesi per gli uomini e a 43 anni e 6 mesi per le donne. Anche il “tetto” per la vecchiaia si alzerà, fino a 68 anni e 3 mesi di età: peraltro, ulteriormente innalzabili, in caso di incrementi della speranza di vita. Tra le deroghe possibili, che l’attuale Governo ha intenzione di produrre, vi è l’Ape “social”, riservata alle professioni più logoranti, che permette di anticipare di 3 anni e 7 mesi l’età pensionabile ma che il Governo vuole riservare alle sole maestre d’Infanzia.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si comprende per quale motivo le nostre istituzioni continuino a negare l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado: tutta la categoria degli insegnanti – ad altissimo rischio burnout – deve infatti fruire delle agevolazioni pensionistiche spettanti a chi svolge un lavoro usurante. Per questo motivo, l’emendamento, come gli altri già presentati a Montecitorio, verrà replicato a Palazzo Madama, dove speriamo che i senatori siano più sensibili dei colleghi dell’altro ramo del Parlamento.
Il personale della scuola – docente, educativo e Ata - potrà chiedere di essere collocato in pensione entro il prossimo 20 gennaio: lo ha deciso il ministero dell’Istruzione, attraverso decreto ministeriale n. 941 pubblicato in queste ore: si tratta delle “domande di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie”, si legge nel D.M. “Lo stesso personale, entro la suddetta data del 20/01/2017, può presentare domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015” oppure “può presentare domanda di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale”.
Inarrestabili le vittorie Anief presso i Tribunali del Lavoro di tutta Italia nella lunga battaglia promossa dal nostro sindacato volta a tutelare i diritti dei lavoratori precari della scuola da anni discriminati dal MIUR a causa del mancato riconoscimento del diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali riservate ai docenti di ruolo. Stavolta è il Giudice del Lavoro di Milano ad accogliere in pieno le richieste patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo che, ancora una volta, si sono fatti valere in udienza ottenendo la condanna del MIUR per evidente discriminazione nei confronti dei lavoratori precari. Riconosciuto a una docente precaria “storica” il diritto alle differenze retributive mai percepite e che il Ministero dell'Istruzione le aveva negato applicando le disposizioni di un Contratto Collettivo Nazionale illegittimo sul punto, perché in aperto contrasto con la normativa comunitaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Ancora una volta un successo, ancora una volta la nostra azione legale mirata e puntuale ha ottenuto giustizia e rispetto per i precari della scuola. Non ci fermeremo finché il Ministero non riconoscerà pari dignità ai lavoratori a termine anche a livello retributivo”. Anief ricorda che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
Nel corso del Congresso Cesi, arriva il via libera, all’unanimità, della mozione sulla creazione di un pool di avvocati che opereranno in simbiosi per le 42 organizzazioni sindacali europee aderenti per la tutela dei lavoratori: d’ora in poi, i legali delle organizzazioni sindacali aderenti si supporteranno sulle iniziative giudiziarie intraprese nei 28 Stati membri e concerteranno difese comuni in Corte di Giustizia europea e presso la Corte europea dei diritti dell'uomo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è un giorno importante per costruire una nuova Europa del diritto. L’obiettivo è avvicinare le legislazioni nazionali alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e alle direttive UE. Il metodo Anief dopo la vittoria sul precariato scolastico sbarca in Europa. Siamo pronti a costruire un'Europa dei diritti. In Italia siamo già pronti per chiedere il risarcimento e gli scatti per gli anni di precariato svolto ma che l’amministrazione scolastica si ostina a non voler considerare ai fini della carriera.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.