Il Tribunale del Lavoro di Taranto conferma il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante alla partecipazione al piano straordinario di assunzioni indetto nell'a.s. 2015/2016: nuova immissione in ruolo grazie all'Anief. Aperti i ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE.
Nuova sentenza favorevole ottenuta dai legali Anief in merito alla partecipazione al piano straordinario di immissioni in ruolo stabilito dalla cosiddetta Buona Scuola dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante destinatari di sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Massimo Menenti ottengono un nuovo successo in tribunale e la condanna il Miur per l'illegittima esclusione di una docente con diploma magistrale già inserita a pieno titolo nelle Graduatorie a Esaurimento dalla possibilità di partecipare alle immissioni in ruolo della Fase C del piano previsto dalla Legge 107/2015. Ministero dell'istruzione, totalmente soccombente, paga le spese di giudizio quantificate in 1.500 euro oltre accessori. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 'ancora una vittoria che tutela i diritti dei precari abilitati con diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 e già destinatari di sentenza favorevole del Consiglio di Stato che avevano pieno diritto alla partecipazione al piano straordinario e a stipulare il conseguente contratto a tempo indeterminato. Confermiamo il nostro impegno nella tutela di tutti quei docenti illegittimamente esclusi dalla possibilità di accedere alle Graduatorie a Esaurimento e all'immissione in ruolo. Per questo ci stiamo battendo e continueremo a batterci in tutte le sedi opportune per ottenere la riapertura delle Graduatorie'. Aperte le procedure per aderire ai ricorsi 2017 per l'inserimento in GaE di tutti i docenti abilitati.
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha stimato in poco più di 30mila dollari i compensi annui dei nostri insegnanti, rispetto alla media di 35.600 degli insegnanti con 15 anni di anzianità che operano nei Paesi aderenti. Ai docenti italiani si toglie una cifra considerevole che, guarda caso, è quanto chiede da tempo l’Anief al Governo. Eppure la loro preparazione aumenta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si capisce perché gli stipendi dei nostri docenti debbano essere tra i più bassi, visto che con l’ultima riforma in Italia l’accesso all’insegnamento è diventato ad appannaggio dei laureati. Inoltre, non è più ammissibile tenere ferma la busta paga di un maestro di scuola materna, anche per i primi otto anni dopo l’immissione in ruolo, a 1.200 euro al mese: diverse sentenze ci stanno dando ragione, imponendo al Miur di considerare, ai fini degli scatti di anzianità, pure il periodo di precariato. Purtroppo, quella dei supplenti della scuola privati dei diritti è una storia vecchia: basti pensare al fatto che ogni anno si fanno sottoscrivere dei contratti a tempo determinato sino al 30 giugno anche su posti vacanti. Sempre per assecondare la logica del risparmio, sulla pelle dei nostri docenti. Ecco perché stiamo lottando in tribunale.
L’organismo internazionale rileva che tutti i Governi stanno aumentando gli investimenti sull’istruzione prescolare: nei due terzi dei paesi Ocse oltre il 90% dei bambini di quattro anni e il 70% dei bambini frequenta ambienti specializzati nell’educazione prescolastica. In generale, il miglioramento delle condizioni lavorative e della formazione degli educatori è una delle priorità indicate dall’Ocse per adeguare sempre di più l’istruzione prescolare alle esigenze dell’era della conoscenza. Nella nostra penisola, però, la riforma della Buona Scuola non è servita a colmare il gap: basta dire che il decreto legislativo del 3 aprile 2017, n. 65 sulla 'Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni', non permette al nostro Paese di fare alcun scatto in avanti per allinearci ai Paesi Ocse: quando il percorso sarà completato, al massimo si arriverà a coprire il 34% del prescolare, sempre che regioni ed enti locali cofinanzino le classi Primavera. Le quali, a loro volta, saranno attivabili solo previa copertura finanziaria da verificare di volta in volta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’ultima versione della legge delega, quella poi approvata, smonta, di fatto, un bel pezzo di questa riforma, nonostante il DPR 89/2009, mai abrogato, desse indicazioni opposte. In questo modo, gli organici dei docenti della scuola dell’infanzia continuano a essere penalizzati, visto che sono stati già estromessi senza motivo dal piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola, e pure dal ‘potenziamento’ scolastico solo per loro non attivato. Inoltre, nel decreto non è presente alcun ritorno al maestro prevalente su moduli abolito dalla Legge 169/2008 o all’insegnante specialista di lingua inglese, quando l’Italia era al quinto posto dei rapporti PIRLS per apprendimento studenti. A questo proposito, la realtà stride non solo rispetto alle indicazioni Ocse, ma anche alla volontà della Ministra dell’Istruzione Fedeli, che proprio in questi giorni si è detta favorevole all’inglese obbligatorio per tutti gli alunni fin dalla materna.
Un nuovo successo in tribunale per l'Anief contro la decurtazione retroattiva dell'indennità di funzioni superiori come DSGA operata dall'Amministrazione nei confronti di chi ha rivestito l'incarico di DSGA negli scorsi anni. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso Anief.
Il Tribunale del Lavoro di Reggio Emilia dà nuovamente ragione ai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Irene Lo Bue con una nuova sentenza che conferma l'illegittimità dell'operato dell'amministrazione quando ha disposto decurtazioni 'retroattive' per chi ha assunto funzioni di DSGA prima del 2013 e non può negare un compenso accessorio legato all'effettiva posizione economica dell'assistente amministrativo. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): 'abbiamo nuovamente dimostrato come la Legge di Stabilità 2013 sia stata erroneamente interpretata dall'Amministrazione, decurtando retroattivamente quanto dovuto per gli anni 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013. Già la Corte Costituzionale ci aveva dato ragione con la sentenza n. 108/2016 e ora stiamo finalmente ristabilendo la legalità facendo restituire, anche, le altre decurtazioni effettuate dal MEF che non aveva più voluto riconoscere il compenso per la valorizzazione professionale ATA a chi svolgeva funzioni di DSGA'. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso Anief.
La parte pubblica vuole individuare le tematiche per i prossimi rinnovi contrattuali, nell’ambito dei quali occorrerà affrontare i problemi di armonizzazione dei nuovi contratti con le norme di legge intervenute dopo il periodo di sospensione dell’attività negoziale e, inoltre, stabilire discipline comuni e convergenti all’interno dei nuovi comparti e delle nuove aree di contrattazione, individuati dall’Aran e dalle Confederazioni sindacali nell’accordo siglato il 13 luglio 2016. Per sottoscrivere i rinnovi di categoria si prevedono tempi lunghi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal-Confedir): se all’Aran si vuole definire la parte normativa, con il nuovo ‘compartone’ Scuola, Università, Ricerca pubblica e Afam, allora possiamo parlarne. Se, invece, si vogliono prioritariamente gettare le basi per accreditare l’aumento medio del personale a dir poco insufficiente non ci stiamo. La busta paga dei dipendenti pubblici, a iniziare dalla scuola, dove gli stipendi sono i più bassi della P.A., va almeno riallineata al costo della vita: per un recupero equo di questo gap, che ha fatto sprofondare gli stipendi di docenti, Ata e dirigenti scolastici ben al di sotto della media Ocse, servirebbero 105 euro di indennità di vacanza contrattuale dal settembre 2015, come ha stabilito la Consulta. E altrettanti di vero e proprio aumento. Sono 210 euro e pure netti, quindi quattro volte quello che mette sul piatto oggi il Governo.
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