Oggi, in decine di città, si è detto no agli otto decreti legislativi della riforma Renzi-Giannini che proprio in queste ore stanno tornando, dopo l’esame delle commissioni parlamentari e diverse proposte di modifica, nelle mani del Governo. I manifestanti hanno chiesto anche quell’adeguamento salariale che non arriva dal 2009, maggiori investimenti per la scuola pubblica e l’assunzione con modalità certe, come ribadito nelle ultime ore dall’Anief, per tutti quei precari che da anni operano negli istituti scolastici e per i quali solo in questi giorni i parlamentari hanno iniziato a raccogliere le istanze. Diversi gli slogan rivolti tutti contro l’Esecutivo in carica: ‘Se sei precario o sei di ruolo, questa scuola ti lascia solo’; ‘Docenti terza fascia abilitati subito’; ‘Vergogna, solo una cosa da fare: Legge 107 da cancellare’.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ancora una volta il mondo dell’istruzione pubblica si è dichiarato contro quella che è stata definita la Buona Scuola, ma che alla resa dei conti non si è mostrata né giusta, né equa, né solidale. Le contestazioni odierne sono state rivolte in primis ai componenti del Governo che continuano a difendere la riforma, come se, per l’ennesima volta negli ultimi due anni, un alto numero di lavoratori non avesse protestato a gran voce contro la riforma più osteggiata della storia della Scuola pubblica italiana. A questo punto, anche il nuovo Governo deve prendere atto che non ci può essere continuità con quanto deciso dalla Legge 107 con i decreti delegati.
Nel Lazio, non appena l’Ufficio scolastico regionale darà applicazione agli atti unilaterali, la posizione in busta paga cosiddetta “variabile” dei capi d’istituto si assottiglierà anche di 162 euro. Si tratta di una cosa assurda se solo si pensa che per il 2015/2016 la Buona Scuola ha stanziato circa 8.500 euro pro capite. Ma questa è a oggi la situazione. Come se non bastasse, c’è anche una perdita strutturale, ‘a regime’, che avrà effetti non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e la buonuscita: altri 353 mensili che verranno meno.
Per tutelare i presidi,UDIR ed EUROSOFIAhanno organizzato il convegno‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma a Roma sabato 18 marzo, dalle ore 8.30 alle 18.00 presso l’Hotel H10 - Via Amedeo Avogadro, 35. Scarica l’adesione e il rimborso viaggio.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): i nostri presidi percepiscono stipendi più da impiegati che da dirigenti. Ora, addirittura devono restituire delle somme e le loro buste paga arretrano. Per non parlare delle reggenze, che in cambio di un aumento che non supera i 300 euro netti al mese costringe i dirigenti scolastici a sobbarcarsi in media 8-10 plessi a testa. Ecco perché non rimane che unire le forze: per questo abbiamo creato l’Udir.
L'intervista di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a Radio Incontro Olympia del 16 marzo 2017.
Alla vigilia dello protesta della Scuola di domani, voluta dall’Anief insieme ai sindacati autonomi e di base, con manifestazione davanti al Miur a partire dalle ore 9.30, i parlamentari di maggioranza della VII Commissione di Camera e Senato finalmente si accorgono degli idonei oltre il 10% dell’ultimo concorso (di cui si chiede da tempo l’assunzione), dei precari abilitati di seconda fascia (sinora messi nel dimenticatoio) e dei laureati di terza fascia della graduatorie d'istituto (per i quali si propone di partecipare ai concorsi per entrare nelle nuove 'Graduatorie regionali di merito a esaurimento'). In particolare, viene chiesto al Governo un nuovo piano di assunzioni pluriennale che coinvolga pure gli abilitati della II e III fascia d’istituto, pur mantenendo la precedenza ai docenti inseriti nelle GaE provinciali e ai vincitori del concorso.
Secondo Anief, quanto previsto e approvato dalla VII Commissione, rappresenta un passo in avanti rispetto al vuoto totale degli ultimi anni sul fronte delle graduatorie d’istituto. Tuttavia, sarebbe stato più semplice prevedere l’aggiornamento annuale delle GaE, la riapertura di quest’ultime a tutti gli abilitati o in subordine l’estensione del doppio canale di reclutamento alla seconda e terza fascia delle graduatorie d’istituto. Perché chi ha lavorato per tanti anni nella scuola ha diritto ad avere riconosciuta la propria professionalità maturata e a essere assunto in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): qualsiasi opzione si dovesse scegliere, questa non potrà prescindere dall’adeguamento di tutto l’organico di fatto a quello di diritto e non dei soli 13mila posti finanziati dall’ultima Legge di Stabilità. Inoltre, va ricordato che quelle che giungono dalle commissioni parlamentari sono ancora delle proposte: pertanto, rimangono tutte le ragioni per manifestate domani in piazza, affinché il governo prenda le giuste decisioni per assumere l’ancora vasto popolo dei precari della scuola pubblica italiana.
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