Altre due docenti in possesso di diploma magistrale abilitante sono state immesse in ruolo con retrodatazione giuridica ed economica al 1° settembre 2015, grazie all'azione legale dell'Anief.
Pieno diritto alla partecipazione al piano straordinario d’immissioni in ruolo indetto dalla Legge 107/2015 per altre due docenti in possesso di diploma magistrale abilitante e inserite in graduatoria a esaurimento a seguito di favorevole sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato. Il Tribunale del Lavoro di Reggio Emilia accoglie il ricorso di due nostre iscritte patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Irene Lo Bue e condanna il MIUR alla stipula di contratto di lavoro a tempo indeterminato con decorrenza retrodatata al 1° settembre 2015 e al pagamento di tutte le spese di giudizio quantificate in 2.800 euro oltre accessori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il rispetto del merito e del giudicato sono principi fondamentali che il MIUR non poteva ignorare. Le docenti erano precarie storiche e con un punteggio tale da rientrare nella cosiddetta ‘fase zero’ delle immissioni in ruolo 2015; siamo fieri di aver ribadito ancora una volta al Ministero dell'Istruzione cosa significa il rispetto della legalità e della professionalità dei precari.
L'Anief invita ad aderire compatti allo sciopero del prossimo 17 marzo per difendere in piazza i diritti dei lavoratori della scuola.
Agli stipendi ridotti all’osso, i carichi di lavoro maggiorati della riforma Renzi-Giannini, la pratica sempre più abituale delle reggenze in cambio di ridicole ‘mance’, nelle ultime ore le cronache ci raccontano di vere e proprie aggressioni fisiche verso i capi d’istituto. Come quella che ha subìto il direttore dell'istituto comprensivo 'Salvatore Casella', a Pedara, nel catanese, che è stato colpito nel suo ufficio da due uomini a viso scoperto con pugni, schiaffi e calci, con tanto di intimidazione perché se ne vada dalla scuola.
Il sindacato Udir denuncia l’assoluta latitanza dello Stato nei confronti di chi ha l’onere di rappresentarlo nel territorio, esprimendo solidarietà al collega Fernando Rizza, per l’ennesima volta vigliaccamente intimidito durante l'esercizio delle sue funzioni. Anche di questo fatto e dalla sua gravità parleranno i dirigenti in servizio e in quiescenza al Convegno su ‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma al Plaza Hotel, Catania, 14 marzo prossimo. Per informazioni consultare il sito internet www.udir.it
Marcello Pacifico (Confedir): c’è ormai il clima negativo, culturale e politico, di un Paese che si ostina, contro ogni evidenza, a dipingere i dirigenti scolastici come nemici del Collegio docenti o del personale Ata, come potenziali corrotti e corruttori che si approfitterebbero dell'autonomia scolastica per perseguire interessi personali. Anche per colpa della politica sindacale rappresentativa, che ha aumentato il contenzioso nelle scuole senza tutelare a livello retributivo il già maggior carico di lavoro dovuto al dimensionamento.
Intervista al presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, sulle migliaia di ricorsi pendenti presentati dai docenti trasferiti lontano da casa dall'algoritmo Miur nell'estate del 2016.
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Lo ha detto l’onorevole Simona Malpezzi (PD): le deleghe sono un testo governativo, ma vengono modificate dalle commissioni di competenza. Alcune delle proposte sono già state accolte. Proposta Anief: per cancellare l’eterna supplentite, si usi la stessa formula adottata con il piano straordinario della stessa Buona Scuola, con i docenti a supporto delle attività progettuali previste dal Piano dell’offerta formativa. In caso contrario, si incentiveranno ulteriormente i motivi per presentare ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): diventa prioritario stabilizzare gradualmente gli abilitati della graduatoria d’istituto, andando già da subito ad attingere dalla seconda fascia, laddove le graduatorie a esaurimento siano prive di candidati. Vale anche per la terza fascia d’istituto, nel caso sia esaurita pure la seconda fascia, assorbendo i laureati, prevedendo per loro un corso annuale ad hoc di tipo abilitante. Ai precari, quindi, va data la possibilità di scegliere, in modo decrescente, tutti gli ambiti territoriali sparsi per il territorio nazionale. Non è possibile, in conclusione, che si sovverta il senso dei 36 mesi di servizio svolto, al termine del quale in tutta Europa si provvede all’assunzione a titolo definitivo: solo da noi, per la Scuola, si è deciso il contrario.
Nuova bufera sul concorso più discusso dell’istruzione pubblica italiana: i vincitori di concorso non hanno la possibilità di essere assunti, perché le nuove classi di concorso, su cui sono stati banditi i posti, non sono ancora presenti negli organici degli Uffici Scolastici Regionali. L'allarme lanciato dall'Anief era fondato: un'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale impone infatti ora al Ministero dell’Istruzione di spiegare le modalità con cui intende garantire la futura copertura dei posti messi a bando che, come ampiamente dimostrato, numeri alla mano dal sindacato, non potrà essere soddisfatta neanche dal turn over.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione fornisca ai Giudici le spiegazioni che da mesi nega ai vincitori del concorso e diretti interessati alla procedura selettiva che doveva portarli all'immissione in ruolo entro il triennio. Occorre una dettagliata relazione sulla consistenza organica regionale per ogni singola classe di concorso bandita, chiarendo anche come pensa di poter assumere i vincitori in quegli insegnamenti che a oggi risultano addirittura in esubero. Anche il Tar Lazio sospetta che il Miur abbia bluffato sui posti messi a bando. Ne abbiamo dato prova lampante anche in audizione, ma adesso è davanti ai Giudici che il Ministero dovrà fornire le dovute spiegazioni.
(Teleborsa) - Torna l'attenzione dei sindacati della scuola sulla figura del dirigente scolastico, sempre più penalizzato da maggiori responsabilità e rischi, contro compensi che si rivelano inadeguati. Un problema che è emerso da tempo. Crescenti carichi di lavoro, responsabilità enormi, spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, buste paga a dir poco esigue rispetto agli impegni/rischi: sono questi i maggiori problemi di questa categoria, che torna sotto i riflettori con vari seminari gratuiti sul tema organizzati dal sindacato UDIR e da Eurosofia. "Registriamo una sempre più alta insofferenza tra i presidi: il maggior numero di compiti, scadenze e impellenze di varia natura hanno trasformato la loro professione in un impegno da 18 ore al giorno. Il tutto, si svolge in cambio di buste paga a dir poco basse, soprattutto se rapportate al grado di responsabilità richiesto e alla mole di lavoro svolta", ricorda Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato Anief.
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