Per insegnare. Iscrizioni entro giovedì 8 giugno.
Eurosofia e Anief comunicano che è possibile iscriversi fino a giovedì 8 giugno ai corsi singoli per integrare i CFU mancanti per accedere alle nuove classi di concorso di cui al DPR 19/16 e al DM 259/17 e sostenere gli esami universitari entro il 24 giugno, data di scadenza per la presentazione delle domande per l’inserimento in graduatoria di II e III fascia d'istituto.
Tutti gli iscritti ad esami singoli, fino al giorno 08/06/2017, possono sostenere gli esami nelle seguenti sedi:
- MILANO - Palazzo Durini, Via Santa Maria Valle, 2 - 20123
- ROMA – Rettorato - Palazzo Bonadies Lancellotti, Via di S. Pantaleo, 66 - 00186
- SALERNO- Istituto Salesiano Don Bosco, Via San Domenico Savio, 4 - 84124
Per maggiori informazioni e perfezionare l’iscrizione scrivere all’indirizzo mail o chiamare al numero 091.7098311/357.
Pubblicato il DM 374 dell'1 giugno 2017 per la costituzione delle graduatorie di istituto di II e III fascia per il triennio 2017/20. Confermata, la data del 24 giugno come termine ultimo per la presentazione della domanda e quindi anche per il conseguimento del titolo di accesso.
Anief supporterà tutto il personale della scuola attraverso gli sportelli straordinari di consulenze e attraverso gli incontri provinciali organizzati su tutto il territorio nazionale, a breve saranno inoltre attivi tutti i ricorsi relativi all’aggiornamento e inserimento nelle graduatorie d’istituto. Clicca qui
Temi trattati durante gli incontri:
- Rinnovo delle GI;
- Focus: FIT e nuove norme sul reclutamento.
- Offerta formativa Eurosofia;
Attraverso gli incontri ti saranno riconosciuti CFU spendibili nel “MASTER: Legislazione Scolastica e metodologie didattiche”.
Ti invitiamo a presenziare agli eventi nella tua provincia e a promuovere la partecipazione tra i colleghi della tua scuola come attività formativa riconosciuta dal Miur (il permesso deve essere richiesto cinque giorni prima della data dell'evento).
Scarica il modello di richiesta permesso per il personale docente
Scarica il modello di richiesta permesso per le RSU
clicca qui e verifica nella tabella il seminario più vicino a te
La notizia – riportata stamane da repubblica.it – è stata già trasmessa dalla Ministra Fedeli agli uffici tecnici del Miur. Il sindacato accoglie con estrema soddisfazione la decisione di confermare il bonus da 500 di aggiornamento anche per il prossimo anno scolastico: con la Legge 107/15 di riforma della scuola, infatti, la formazione del personale diventa obbligatoria e permanente. Ne consegue che la quota assegnata annualmente agli insegnanti diventa strategica per assolvere a questo obiettivo. Rimane tuttavia ancora da capire per quale motivo debbano continuare a essere tagliati fuori i docenti e gli educatori precari, quelli in aspettativa non retribuita, gli assistenti e collaboratori scolastici. Perché tale esclusione non rispetta la direttiva UE 70/1999, introdotta in tutti i Paesi membri proprio per evitare diversità di trattamento tra i dipendenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si sta attuando una norma, la formazione obbligatoria, cercando di fare cassa sulle fasce considerate, a torto, più deboli della scuola: da alcuni nostri calcoli, il Governo grazie a questa dimenticanza riesce a risparmiare almeno 150milioni di euro annui.Non si può approvare in Parlamento un principio, quello della formazione, e poi applicarlo solo su una parte dei lavoratori. Rimaniamo convinti delle nostre ragioni e cercheremo di rappresentarle in tutte le sedi legali possibili.
Eurosofia e Anief, soggetti formatori qualificati, hanno organizzato centinaia di corsi, fruibili tramite piattaforma e-learning moderna e intuitiva alla quale è possibile accedere tutti i giorni, 24 ore su 24, e gestibili in totale autonomia.Per avere maggiori informazioni è possibile visitare le sedi provinciali.
Si comunica che le consulenze in presenza saranno svolte presso la sede Anief di Corso Pietro Pisani, 254 - Palermo
In settimana prenderanno il via le contrattazioni per la messa a punto dell’Atto di Indirizzo: giovedì prossimo l’Atto sarà oggetto di discussione con le parti sociali. Subito dopo toccherà al rinnovo del contratto della Scuola, dei relativi aumenti delle retribuzioni che nel frattempo sono arretrate del 14 per cento rispetto al costo della vita. L’Accordo del 30 novembre 2016 prevede un aumento lordo medio mensile di 85 euro, somma che potrebbe anche essere fortemente ridotta in caso di mancata approvazione della Legge di Bilancio. Poi c’è il problema di chi superando i 26mila euro di imponibile si vedrebbe sottratti gli 80 euro introdotti dal Governo Renzi: si pensa di sanare il problema andando a decurtare gli aumenti dei presidi, che a loro volta sono in mobilitazione perché percepiscono lo stipendio più basso tra i dirigenti pubblici pur avendo responsabilità e carichi di lavoro enormi. Comunque vada, con la riforma Madia troverà spazio la logica di Robin Hood.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tutti i docenti a metà e fine carriera, oltre che i dirigenti scolastici e i Dsga, rischiano di vedersi accreditati degli aumenti così bassi da essere ritenuti offensivi. È vero che ai soldi non si rinuncia mai, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando un aumento di stipendio è così irrilevante che il ricorso al giudice del lavoro garantisce incrementi maggiori. Ammesso che si applichi a tutti il risultato dell’intesa il 30 novembre scorso, a un docente che guadagna 1.500 euro andrebbero infatti 56 euro netti, anziché 105 euro netti per 20 mesi di arretrati e poi a regime, per vedersi assicurata quella indennità di vacanza contrattuale, pari al 50% dell’inflazione, illegittimamente non assegnata. Ma da recuperare c’è poi l’altra parte dell’aumento del costo della vita. Quindi, il Governo deve mettere sul piatto 210 euro netti. Una cifra quasi quattro volte rispetto alla cifra stanziata e che mai come oggi risulta pure in forte dubbio.
Per questi motivi, l’Anief ha deciso di inviare dei modelli di diffida specifici per lo sblocco dei 105 euro di indennità di vacanza contrattuale da settembre 2015 e per l’assegnazione in busta paga della stessa cifra quando si firmerà il contratto. Poiché la loro presentazione offre molte più garanzie del contratto di categoria, il peggiore della storia della scuola pubblica italiana, che i sindacati si apprestano a firmare.
ROMA, 2 GIU - Nel mondo della scuola "non c'è dignità senza stipendi equi e con una precarietà altissima". E' quanto afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'associazione sindacale Anief e segretario confederale Cisal, nel giorno delle celebrazioni per il passaggio dell'Italia al sistema repubblicano. "Com'è possibile che gli stipendi di chi lavora nella scuola debbano essere bloccati da quasi 10 anni, senza nemmeno aver concesso loro il paracadute costituito dalla vacanza contrattuale? Perché un insegnante in pensione nella scuola deve percepire in media 1.300 euro al mese mentre la media dei dipendenti pubblici supera i 1.800 euro. Ha fatto bene Papa Francesco a parlare di lavoro come figura antropologica", afferma una nota. "Oggi chi vuole insegnare nella scuola è atteso ancora da un lunghissimo periodo di supplenze: ci sono decine di migliaia di docenti selezionati, formati, abilitati all'insegnamento che la Buona Scuola ha lasciato fuori delle assunzioni, a costo di lasciare vacanti tantissimi posti liberi. Tanto è vero che a settembre avremo ancora quasi 100 mila supplenze annuali. Ora, poiché lo Stato italiano non intende sanare queste situazioni, il sindacato ha deciso di rivolgersi ai giudici super partes che operano in Europa", conclude Pacifico.
L’amministrazione centrale non ha alcuna intenzione di confermare il punto di mediazione introdotto lo scorso anno, proprio per limitare i danni dovuti all’assurda decisione di assumere decine di migliaia di docenti fuori provincia anche a seguito di palesi errori del sistema telematico ministeriale. La decisione sembra provenire dal Ministro Fedeli in persona, che già dal mese di marzo aveva anticipato la volontà di restringere le assegnazioni provvisorie che lo scorso anno sono state attribuite con manica larga per mettere una toppa agli evidenti errori dell’algoritmo. La strategia adottata quest’anno è il ritorno all’ordinario. Con i sindacati rappresentativi che non sanno da che parte stare. Chi non ha dubbi sulla posizione da prendere è invece l’Anief, che ha già fatto sapere di voler di ricorrere in tribunale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): lo scorso anno fu saggiamente introdotta la deroga e molti docenti riuscirono a trovare una sistemazione che ha in parte sanato gli errori dell’algoritmo: visto che a distanza di soli dodici mesi, in tanti si ritroveranno nella stessa situazione, viene da chiedersi per quale motivo si vuole ora negare la deroga alla norma. È chiaro che a parità di condizioni, va confermato. In caso contrario, confermiamo con forza l’intenzione di rivolgerci al giudice del lavoro”.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.