Il Premier: nella scuola ci sono 200mila precari e non puoi azzerare tutto e fare un concorso nuovo, con quelle persone hai assunto un’obbligazione. Vi sono, infatti, buone possibilità che le leggi delega della Buona Scuola slittino alla prossima estate, come chiesto pure dal Pd attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità già parzialmente accolto: in questo caso, si preannuncia un ulteriore anno di mancanza di candidati a coprire le 100mila supplenze annuali. Mentre ci sono decine di migliaia di docenti considerati “fantasmi” che hanno tutti i requisiti per coprirle ed essere immessi in ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la piattaforma rivendicativa, che ha condotto alla giornata nazionale di protesta, è lunga e non bisogna illudersi. Ci sono temi, come il rinnovo contrattuale, su cui la guardia rimane altissima. Però, quello che arriva dal Presidente del Consiglio, non a caso il giorno dopo il nostro sciopero, è un segnale importante: attendiamo ora degli atti normativi concreti che nel caso dei precari della scuola si traducono nel collocare decine di migliaia di abilitati all’insegnamento – attraverso Tfa, Pas, corsi di Scienze della formazione primaria, all’estero e altro ancora – in quelle GaE sempre più orfane di supplenti.
Confermato in toto il diritto a partecipare al concorso a cattedra 2016 per i docenti in corso di conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento tramite i percorsi AFAM e PAS cui il MIUR aveva negato l'accesso non considerando che i ritardi nel conseguimento dell'abilitazione non dipendevano certo dalla volontà dei candidati. Il Consiglio di Stato, applicando i principi di parità di trattamento e tutela del legittimo affidamento, emana ordinanza di pieno accoglimento e dà ragione all'Avvocato Michele Speranza che, con estrema perizia, ha saputo patrocinare e tutelare i diritti dei nostri iscritti. I ricorrenti, ora, dovranno accedere alle prove suppletive che l'Anief sta chiedendo a gran voce per poter, finalmente, riparare alle numerose ingiustizie che il Ministero ha posto in essere con l'emanazione dei bandi del concorso 2016 proprio a discapito di molti lavoratori precari della scuola con anni di esperienza di insegnamento alle spalle.
Intervista al Presidente ANIEF Marcello Pacifico.
ROMA, 15 NOV - "Il Governo deve avere il coraggio di tornare alla mobilità gestita da graduatorie." Lo afferma l'Anief alla luce delle dichiarazioni del ministro Giannini che, in un'intervista, ha ammesso la possibilità di aggiustare il tiro sulla questione della chiamata degli insegnanti per competenze. "L'ammissione di Stefania Giannini apre nuovi scenari in vista del prossimo anno scolastico. Del resto - osserva il sindacato - ci sono stati casi eclatanti come i dirigenti che hanno chiesto video a figura intera o che hanno improvvisato un vero e proprio concorso, con tanto di interrogazione e valutazione. Tutte pratiche non previste dalle indicazioni ministeriali che, comunque, lasciavano troppi margini di discrezionalità". "Le parole del ministro - commenta il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - arrivano a ridosso della decisione del tribunale sui tanti ricorsi sulla questione presentati dal sindacato: se anche il titolare dell'Istruzione è arrivato a dire che occorre modificare la procedura, significa che le nostre rimostranze hanno almeno un fondo di verità. Siamo sempre più convinti che occorra mettere una pietra sopra a questa modalità di assegnazione dei docenti alle scuole e tornare alle graduatorie: quest'ultime non si formano a caso, ma sulla base del computo di titoli, aggiornamenti, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto. Anche al Miur lo hanno capito".
L’ammissione di Stefania Giannini apre nuovi scenari in vista del prossimo anno scolastico. Del resto, ci sono stati casi eclatanti come i dirigenti che hanno chiesto video a figura intera o che hanno improvvisato un vero e proprio concorso, con tanto di interrogazione e valutazione. Tutte pratiche non previste dalle indicazioni ministeriali che, comunque, lasciavano troppi margini di discrezionalità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le parole del Ministro arrivano a ridosso della decisione del tribunale sui tanti ricorsi sulla questione presentati dal sindacato: se anche il titolare dell’Istruzione è arrivato a dire che occorre modificare la procedura, significa che le nostre rimostranze hanno almeno un fondo di verità. Siamo sempre più convinti che occorra mettere una pietra sopra a questa modalità di assegnazione dei docenti alle scuole e tornare alle graduatorie: quest’ultime non si formano a caso, ma sulla base del computo di titoli, aggiornamenti, progetti, abilitazioni, specializzazioni e servizio svolto. Anche al Miur lo hanno capito.
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