In molti istituti scolastici si sono creati disservizi, soprattutto per l’alta adesione allo sciopero da parte dei docenti diplomati magistrale che hanno trovato posto nelle scuole in queste ultime settimane dopo che, per 15 anni, il loro diploma non è stato considerato abilitante.
Nel corso della mattina, il presidente Marcello Pacifico ha incontrato diversi parlamentari che si sono impegnati a recepire e estendere ai colleghi di partito le 70 richieste emendative alla Legge di Stabilità formulate dal giovane sindacato: siamo qui per lanciare un appello, la situazione sta precipitando e serve l’intervento di chi opera nel Parlamento. Per questo abbiamo presentato oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità. Occorre che onorevoli prima e, poi, i senatori adottino nei confronti del personale che opera nelle scuole il massimo senso di giustizia ed equità: non si può lasciare sempre l’ultima parola, quella decisiva, alle aule dei tribunali della Repubblica e transnazionali. Tra stasera e domani, gli emendamenti Anief verranno esaminati dalla V Commissione Bilancio della Camera.
Per domani, il sindacato autonomo Anief promuove una giornata di mobilitazione con presidio a Montecitorio.
L’esame della Commissione Bilancio della Camera prenderà il via nel giorno dello sciopero Anief e della manifestazione nazionale organizzata dallo stesso sindacato autonomo davanti a Montecitorio. Le richieste di modifica riguardano le storture della Legge 107/2015, la piaga del precariato scolastico, le graduatorie ad esaurimento e d’istituto, gli idonei e vincitori non assunti del Concorso a cattedra 2016, le selezioni pubbliche nazionali, anche per Dirigenti scolastici, Dsga, Coordinatori di segreteria, la carriera del personale docente e Ata, lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, l’abolizione della trattenuta del Tfr, il blocco del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011, l’estensione dell’Ape “social” a tutti gli insegnanti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): approvare i nostri emendamenti significa dare seguito alle richieste di chi vive e gestisce la scuola ogni giorno, dopo essersi reso conto sulla propria pelle che le norme in vigore necessitano di modifiche urgenti. Vuol dire, però, anche tornare a valorizzare il lavoro di chi svolge un ruolo delicato e fondamentale per la crescita dei nostri giovani cittadini, in cambio di stipendi che sono in fondo all’area Ocse. L’occasione per riparare a questa iniquità è proprio la Legge di Stabilità, ma occorrono risorse e non più ‘mance’. I parlamentari lo devono capire e domani lo grideremo a gran voce.
Il sindacato giudica inadeguata la decisione del Governo di far diventare solo 25mila cattedre in posti utili per trasferimenti e immissioni in ruolo con i tecnici del Ministero dell’Economia che considerano, pure, troppo oneroso l’impegno per le casse dello Stato e minacciano di portare ad appena 11mila posti la portata della manovra. Per questo e altri motivi, domani si svolgerà uno sciopero nazionale per l’intera giornata: tutto il personale scolastico potrà aderire. I Dirigenti scolastici hanno comunicato a studenti e famiglie che le lezioni potrebbero non svolgersi con regolarità. A Roma, dalle 8.00 alle 13.00, è prevista la manifestazione nazionale: davanti al palazzo di Montecitorio, si recheranno i lavoratori, provenienti da tutta la Penisola, che intendono sensibilizzare i parlamentari per cambiare la Legge di Stabilità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo presentato alla Camera 70 emendamenti, tra cui uno specifico per risolvere il problema delle poche cattedre aggiuntive. Serve, però, che anche il Miur avvii un’indagine nazionale, utile a conoscere la natura delle supplenze conferite fino al 30 giugno 2017: si scoprirebbe che almeno il 70 per cento sono senza titolare, dando così il là immediato al piano triennale di assunzioni da 80mila posti; acquisendo, inoltre, i candidati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto, dove sono inseriti tantissimi docenti abilitati ma destinati da una legge sbagliata a rimanere supplenti a vita. L’unico modo per “salvarli” rimane quello di cambiare le norme o chiedere l’intervento dai giudici, almeno per un risarcimento equo. Seguendo la stessa procedura si potrebbero realizzare assunzioni a tempo indeterminato anche per 35mila Ata.
Il Ministro: ora qualcuno dovrà fare il sacrificio di allontanarsi in un paese che va dalla Puglia e Sicilia fino alle Alpi; è un’esperienza che, d’altronde, molti di noi hanno fatto nella loro storia professionale. Secondo il sindacato, però, Giannini confonde l’insegnamento universitario con quello scolastico, visto che gli stipendi nel primo caso sono composti da cifre ben più consistenti. Ma c’è dell’altro: bisogna fare i conti con un sistema di reclutamento “ingessato”, con graduatorie aggiornate ogni cinque anni e chiuse a nuove inserimenti. Inoltre, abbiamo assistito anche quest’anno a un piano straordinario sulla mobilità basato sulla vecchia concezione degli organici attribuiti non in base al fabbisogno del territorio ma, bensì, agli iscritti.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): il sistema è iniquo per via della mancata dinamicità delle Graduatorie ad Esaurimento e quelle d’Istituto che dovrebbero diventare comunicanti. Tra i provvedimenti da adottare, vi è anche quello di assegnare gli organici andando oltre al numero ‘secco’ delle iscrizioni: bisognerebbe, invece, tenere conto delle difficoltà delle scuole che operano in zone montane e piccole isole, ad alto tasso di dispersione scolastica, oltre che di abbandoni e tasso di disoccupazione. Vanno cancellati, infine, i vincoli triennali su posto curricolare e quinquennali su sostegno e sull’assegnazione provvisoria: il personale assunto ha diritto, sin da subito, a essere trasferito su posti liberi soprattutto in presenza di legami familiari, andando a contrastare chiaramente l’articolo 8 della Cedu.
Anief confida nella buona volontà dei parlamentari e nella possibilità che possano mettere mano a queste norme ingiuste: anche per tali motivi, domani 14 novembre il giovane sindacato ha deciso di indire una giornata di sciopero nazionale e di scendere in piazza davanti a Montecitorio, dove giungeranno tanti docenti precari e anche di ruolo, anch'essi precarizzati.
Con le norme attuative della Legge 107/2015, i docenti specializzati dovranno avere più conoscenze specifiche: dovranno approfondire le competenze sui diversi tipi di disabilità ma anche garantire la continuità didattica, evitando i cambi di docenti specializzati nel corso dell’anno scolastico; gli stessi faranno, poi, capo a un centro unico che metterà in relazione scuole, ASP e Inps, all’interno del quale si richiederanno le ore da assegnare ad ogni alunno con problemi certificati.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): le scelte che si stanno prendendo non sono quelle attese. Perché si vuole obbligare un insegnante specializzato a rimanere per dieci anni sul sostegno, come se la sua fosse una professione qualsiasi? Vale la pena ricordare che un docente di sostegno è un insegnante della classe: non un assistente, né un infermiere. Anche sulla formazione generalista, in linea con l’abolizione delle aree, nutriamo seri dubbi considerato che si dovrebbe partire da un’analisi degli handicap riscontrati e puntare sul potenziamento delle conoscenze e degli interventi didattici su questi temi. Noi rimaniamo dell’avviso che qualsiasi riforma debba partire da un numero di docenti adeguato e dal rispetto delle ore richieste dai medici: non basta la trasformazione di 5mila cattedre da organico di fatto a quello di diritto, come si ha intenzione di fare con la prossima Legge di Stabilità, quando vi sono quasi 40mila cattedre libere e disponibili.
Anche a tutela dei diritti degli studenti disabili e delle loro famiglie, per avere più docenti di sostegno, per l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, oltre che per cancellare il vincolo quinquennale per tutti i neo-assunti, oltre che per chiedere rispetto e pari dignità per il servizio svolto durante il precariato non solo nelle operazioni di mobilità, ma anche ai fini dell’integrale ricostruzione di carriera una volta immessi in ruolo, Anief ha deciso di scioperare e indire un presidio davanti Montecitorio il prossimo 14 novembre.
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