A seguito della riforma, la Legge 107/15, il sistema si prepara ad essere stravolto: prima, però, ci sarà un “buco” temporale di minimo due anni nella revisione del reclutamento dei nuovi insegnanti. Secondo fonti autorevoli risulta, però, che il terzo ciclo dei tirocini formativi attivi non inizierà prima della metà di gennaio, poiché non avrebbe senso avviarlo a ridosso della pubblicazione della delega sul “Nuovo reclutamento, formazione iniziale e in servizio degli insegnanti”, in arrivo per quella data. Già in estate, il Miur aveva dichiarato l’avvenuto deposito della documentazione relativa al nuovo ciclo. Preoccupa non poco, inoltre, che nell’Atto di indirizzo ministeriale sugli obiettivi da raggiungere nell’anno 2017 non vi sia traccia del Tfa.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è giunta l'ora di avere notizie certe e avviare il nuovo ciclo abilitante. Non si possono lasciare tante migliaia di persone in attesa di provvedimenti urgenti, ma rimandati sistematicamente a data da destinarsi. I tempi d'approvazione della legge delega che andrà a revisionare la formazione iniziale non sono brevi: dopo la pubblicazione del decreto delegato, occorre espletare una serie di verifiche istituzionali e diversi altri atti successivi. Questo lasso di tempo deve essere coperto dall’immediato avvio di un nuovo ciclo Tfa: ancor di più, se tutti i documenti sono stati già depositati lo scorso giugno.
Dopo le indiscrezioni su un nuovo maxi-piano di 80mila assunzioni, poi ridimensionato dalla collocazione in organico di diritto solo di una parte dei posti oggi in quello di fatto, si parla ora genericamente di una “fase di transizione” che condurrà alla nuova forma di reclutamento previsto dalla Legge 107/2015 ma che non si trova dietro l’angolo perché siamo ancora in attesa del decreto attuativo: su chi e come verrà stabilizzato, però, non si sa ancora nulla. Precario e abilitato? Precario con il solo titolo di insegnamento in attesa di un TFA?
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): la risposta a tale quesito la forniamo noi. È assodato, infatti, che gli attuali precari, in particolare quelli di seconda fascia d’Istituto e coloro che abbiano svolto più di 36 mesi di servizio, non possano essere lasciati nel limbo o, ancor peggio, al proprio destino: mai come oggi, con tante graduatorie senza più candidati, è indispensabile prevedere l’inserimento nelle GaE di tutti gli abilitati.
Tutte queste richieste fanno parte degli oltre 70 emendamenti presentati dall’Anief alla Commissione Bilancio della Camera, proprio per mettere mano alle storture normative che producono ingiustizie tra i lavoratori della scuola, andando pure a modificare la Legge 107/2015. Questi e altri motivi sono alla base anche dello sciopero proclamato dall’Anief per lunedì prossimo, 14 novembre, con manifestazione a Roma.
L'Anief ottiene una nuova vittoria in tribunale a tutela dei diritti del lavoratori precari della scuola: gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Massimo Menenti ottengono presso il Tribunale del Lavoro di Matera una sentenza che conferma il pieno diritto dei docenti precari alla medesima progressione di carriera riconosciuta dal MIUR solo al personale di ruolo con la condanna dell'Amministrazione soccombente a collocare il ricorrente nella fascia stipendiale corrispondente all'anzianità di servizio effettivamente maturata nel corso dei tanti anni di precariato. Il giovane sindacato ricorda che lo sciopero del prossimo 14 novembre, con presidio a Roma presso Piazza Monte Citorio dalle 8:00 alle 13:00, è stato organizzato anche per rivendicare la completa equiparazione stipendiale dei lavoratori precari della scuola e il loro pieno diritto all'immediata stabilizzazione.
Dal nord al sud Italia i Tribunali del Lavoro stanno dando ragione all'Anief sull'ulteriore illegittimità e discriminazione posta in essere dal Ministero dell'Istruzione nelle operazioni di mobilità a discapito dei docenti di ruolo che hanno svolto servizio di insegnamento con contratti di lavoro a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Ida Mendicino – dopo i successi già ottenuti a Trieste, Forlì, Pisa e Roma - ottengono dal Tribunale del Lavoro di Paola (CS) dei provvedimenti esemplari che condannano l'evidente discriminazione posta in essere dal MIUR a causa del mancato riconoscimento del servizio svolto durante il precariato ai fini dell'assolvimento del vincolo quinquennale su posti di sostegno e del relativo trasferimento su posto curricolare. “Lo sciopero del prossimo14 novembre con presidio davanti Montecitorio è stato fortemente voluto anche per questo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - il Ministero dell'Istruzione deve smetterla di considerare il servizio svolto durante il precariato come servizio “di serie B” anche nelle operazioni di mobilità e ai fini della ricostruzione di carriera dei docenti di ruolo”.
Anche i giudici di Bologna, Trento, Bari e Pordenone sentenziano contro la posizione del Miur secondo cui, ai fini della carriera, vanno considerati solamente i primi quattro anni del servizio pre-ruolo. È più che fondata, quindi, la linea del sindacato: per il giudice va assolto “il diritto del ricorrente a vedersi ricostruita la carriera considerando integralmente tutti i periodi svolti con contratto di lavoro a tempo determinato e a percepire le differenze retributive maturate in virtù del suddetto nuovo riconoscimento, oltre interessi e rivalutazione monetaria nei limiti di legge”. Confermate, quindi, le condanne del Miur per svariate migliaia di euro: chi vuole può ancora ricorrere in tribunale.
Marcello Pacifico (presidente Anief): queste sentenze non fanno altro che rafforzare quanto sosteniamo da diversi anni e ribadito nel 2014 dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sulla base del principio di non discriminazione tra lavoratori previsto dall’articolo 4 dell’Accordo Quadro attuato con Direttiva 1999/70/CE: l’operato dei docenti e Ata precari della scuola va considerato alla stregua dei colleghi assunti a tempo indeterminato.
Scadono domani i termini di presentazione alla Camera degli emendamenti della legge di bilancio. Per evitare che per la Scuola si approvino norme inadeguate, il sindacato indica ai parlamentari una serie di punti da correggere: dalla riapertura delle Graduatorie ad esaurimento, al doppio canale per le Graduatorie d'istituto, dall'abolizione della chiamata diretta alla stabilizzazione dei precari docenti e Ata, dall'adeguamento degli stipendi all'inflazione sino alla pensione anticipata per tutto il personale della scuola. E altri ancora. Per tutti questi motivi, Anief ha confermato per lunedì prossimo lo sciopero nazionale e il sit-in in Piazza del Parlamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il nostro sindacato intende mettere mano ai tanti errori della Legge 107/2015, per tornare a valorizzare docenti e personale Ata a cui invece, ancora una volta, si negano diritti e uno stipendio dignitoso, dopo quasi sette anni di un indegno blocco contrattuale. La verità è che servono risorse economiche adeguate, mentre i governi che si susseguono continuano a considerare la scuola come una spesa e non un investimento.
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