Le procedure di immissioni in ruolo avverranno in modo tradizionale, da GaE o da concorso, ma la scelta finale non avverrà sulle classiche 100 province, bensì sui nuovi 200 ambiti territoriali introdotti attraverso i commi 73 e altri della Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è evidente, anche se probabilmente ancora non chiaro a tutti, che con il passare del tempo la riforma su ambiti territoriali coinvolgerà sempre più insegnanti, con tutti i limiti e le criticità che comporta; ad iniziare dagli errori dell’algoritmo, che il Miur si ostina a tenere segreto, sino ai recenti casi di personalizzazione dei criteri di selezione da parte dei dirigenti scolastici. Dal 2017 tutti coloro che faranno domanda di trasferimento, volontaria o obbligatoria, rientreranno nella ‘mobilità territoriale e professionale del personale docente che opera tra gli ambiti territoriali’. In attesa di comprendere se i referendum richiesti per l’abolizione di alcune parti della Legge 107 possano andare a buon fine, non possiamo che rinnovare il monito ai dirigenti scolastici perchè evitino forme fantasiose di ricerca dei docenti. In caso contrario, laddove nella scelta non sia stata rispettata la legittimità costituzionale e quanto indicato nel Ptof approvato dal Collegio dei docenti, sarà il Tribunale a dirimere la questione.
L’assegnazione dei posti in base alle esigenze di organico ha il fine primario di “piazzare” i soprannumerari, senza tenere conto delle cattedre indicate dal collegio dei docenti, ma in molti istituti si sta producendo il risultato dell’indisponibilità di un sostituto del dirigente. Perché per legge deve essere della stessa disciplina. E se non scatta l'esonero dei vicari è un bel problema, perchè le sole 200 assunzioni di nuovi dirigenti scolastici, gli idonei residui dell’ultimo concorso del 2011, lasceranno comunque oltre mille, forse 2mila, scuole in reggenza. Solo che i vicari sono figure fondamentali, perchè tanti dirigenti scolastici da settembre 2016 saranno costretti a gestire più istituti, con anche dieci e più plessi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Miur si sta ‘incartando’, perchè si stanno determinando problemi sistematici di mancata coincidenza tra gli insegnamenti chiesti dalle scuole e i docenti mandati dall’ufficio scolastico che non sono solo privi di abilitazione specifica ma ora nemmeno più affini alle discipline indicate dal Collegio dei Docenti. Cosa se ne fa una scuola di un docente di stenodattilografia se ha chiesto un esperto per potenziare il laboratorio di chimica? Oltre a produrre un danno evidente ad alunni e progettualità d’istituto, ora si mettono in difficoltà pure i vicari dei presidi che svolgono un lavoro troppo importante e delicato, oltre che malpagato. Negare loro pure l’esonero dalle lezioni sarebbe assurdo.
Ancora una vittoria e ancora una conferma della palese discriminazione posta in essere dal MIUR nei confronti dei docenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato in violazione di norme comunitarie: il Tribunale del Lavoro di Lecce dà piena ragione agli Avvocati Michele Ursini, Fabio Ganci e Walter Miceli e riconosce il diritto di un nostro iscritto a ottenere il riconoscimento degli scatti di anzianità non percepiti durante i numerosi anni di servizio svolti da precario. Ritenuta fondata e condivisibile la tesi del nostro sindacato “nella parte in cui rivendica il diritto alla parità di trattamento retributivo tra docenti a tempo determinato e docenti a tempo indeterminato”.
Nell’Isola, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti vanno in organico di diritto, gli altri 4.606 solo su quello di fatto (con Palermo che sfiora quasi 2mila posti e 1.176 su Catania): oltre 4.600 docenti verranno anche quest’anno collocati su dei posti liberi ma solo attraverso un conferimento annuale. E questo perché per i trasferimenti, né per le future immissioni in ruolo, sono stati reputati validi. Lo saranno, invece, per le assegnazioni provvisorie che si attuano sugli organici di fatto. E qui sta l’errore. Perché, nella realtà, sono cattedre vacanti. Ancora di più perché ogni anno i numeri del sostegno aumentano: a livello nazionale solo 96mila su 140mila posti sono occupati da titolari. Secondo Anief, la soluzione di questo assurdo blocco normativo non può essere nemmeno quella adottata in questi giorni in Sicilia e in Sardegna, dove attraverso i contratti integrativi regionali sugli organici si assegneranno migliaia di posti in deroga a personale privo di specializzazione per il sostegno agli alunni disabili. La soluzione esiste: il Governo deve superare il vincolo del 70% imposto con la Legge 128/13.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): bisogna muoversi subito, perchè altrimenti verrà meno proprio quella continuità didattica che al Ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? E pensare che i tribunali continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur.
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