I conti sono presto fatti: ci sono oltre 30mila posti di sostegno, oggi in deroga, e quasi altrettanti curricolari, facenti capo a discipline comuni, però non dichiarate. E pure 20mila posti non coperti e già oggi vacanti, che in buona parte riguardano le cattedre perse per la pessima organizzazione del concorso a cattedra del 2016.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): fino a che a Viale Trastevere continueranno a tenere occulta la vera natura dei tanti posti relegati oggi in organico di fatto, non permettendo agli abilitati delle graduatorie d’istituto di entrare nelle GaE e di coprirli con l’immissione in ruolo, sarà pura demagogia parlare di supplentite da sconfiggere. Il balletto delle cattedre d’inizio anno scolastico, con un docente su sei che manca all’appello, come è accaduto quest’anno, si perpetrerà nei decenni con tanti docenti costretti a ricorrere in tribunale per far valere i loro diritti, chiedendo legittimamente di essere stabilizzati o risarciti dal Miur. Potranno ricorrere anche per rivendicare gli scatti di anzianità e le ferie non corrisposte, oltre che il pagamento di luglio e agosto indebitamente sottratti.