Nel computo delle cattedre da coprire vanno considerati 55mila supplenti che dovranno colmare l’organico di fatto, di cui 30 mila su sostegno (destinati ad aumentare per effetto delle sentenze favorevoli agli alunni disabili). Poi ci sono 10mila prof chiamati a sostituire colleghi con altri incarichi, comandi, distacchi, permessi speciali, più il nodo delle classi di concorso scoperte: almeno 15 mila. Mancano prof di Sostegno, di Matematica, di Spagnolo, soprattutto al Nord. Quest’anno a rendere la situazione più complicata c’è la decisione di prorogare le operazioni di nomina di quindici giorni. Con la didattica che partirà a ritmi blandi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il problema si poteva superare con una verifica nazionale delle cattedre effettivamente vacanti, oggi bloccate fino al 30 giugno e permettendo ai docenti abilitati della seconda fascia d’istituto di entrare nelle GaE, perché il 70 per cento dei supplenti annuali proviene proprio delle graduatorie di seconda fascia delle scuole. È una questione che rimane aperta e che con il passare del tempo non potrà che aggravarsi, perché questi docenti accumulano titoli, esperienza e anzianità di servizio, lavorando stabilmente nella scuola. Lo avevamo detto in tutte le sedi possibili, parlamento e sede del Pd comprese.
Dai dati aggiornati risulta che sono appena 332 le Graduatorie di merito del concorso approvate pronte per le nomine in ruolo dei vincitori: il 22% di tutte le Graduatorie di merito attese. Inoltre, il 31,7 per cento dei posti (1.891) messi a concorso, riguardanti le 332 commissioni che hanno terminato le operazioni, non avrà mai un vincitore, perché il tasso di bocciature supera le disponibilità di cattedre: i posti per il momento sicuri (poco più di 4 mila) rappresentano solo il 4,8% di quelli messi a concorso. La proiezione su tutti i 63.712 posti previsti comporterebbe 20.188 posti che andranno persi. Il sindacato non si capacita, poi, perché per tanti docenti Itp e diplomati magistrale ad indirizzo linguistico, a cui il giudice ha dato ragione, non si siano ancora svolte le prove suppletive. E non è detta, poi, la parola fine sugli specializzandi di sostegno e per i tanti ricorrenti laureati senza abilitazione non ammessi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nessuno pretendeva che i candidati dovessero essere tutti promossi ma lascia basiti che oltre la metà dei concorrenti sia stato mandato a casa già al termine della prima prova. Quei candidati oggi definiti “somari”, perché avrebbero prodotto risposte incomplete, troppi errori e pure degli strafalcioni, sono gli stessi che hanno acquisito la loro abilitazione nelle nostre università, attraverso il giudizio di professori accademici di comprovata affidabilità. Quindi, o il lavoro selettivo e formativo di accademici e supervisori non è stato adeguato, visto che decine di migliaia di docenti già abilitati all’insegnamento sono regrediti al punto di non meritare nemmeno l’idoneità con il minimo della votazione oppure, cosa molto più probabile, c’è qualcosa nelle commissioni dell’attuale concorso che è andato storto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal) replica all’ennesimo tentativo del Ministro dell’Istruzione di minimizzare i danni provocati dall’algoritmo impazzito che ha spedito lontano da casa tante migliaia di docenti di ruolo: i numeri sono una scienza esatta e chi è a guida dell’Istruzione pubblica dovrebbe saperlo. Solo nell’Isola siciliana, sono 5mila le domande di trasferimento respinte, formulate dai docenti inseriti negli ambiti territoriali. Se vogliamo essere realisti e guardare ai docenti del potenziamento scolastico, la percentuale di insoddisfatti raggiunge un numero a due cifre. Le stesse 2.600 conciliazioni in qualche modo accolte dal Miur, peraltro solo su una parte dei docenti che le avevano presentate, costituiscono un’ulteriore prova che il fenomeno è vasto. Per questo motivo, siamo ancora una volta scesi in campo, chiedendo giustizia al giudice del lavoro.
YAHOO NOTIZIE - Scuola, Anief: sostegno ai disabili, una vera 'Babele'
Continua a leggere la speciale rassegna
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.