Saranno anche casi isolati, ma è bene sapere che in Italia abbiamo anche classi con 36 alunni che seguono le lezioni in contemporanea: accade a Sassuolo, in provincia di Modena, nell’Istituto tecnico economico “Baggi”, dove durante le ore di spagnolo alcune classi vengono divise e unite ad altre, come succede in tutti gli istituti che hanno classi articolate. Solo che il numero degli alunni che si viene a determinare diventa praticamente doppio rispetto a quello che si dovrebbe consentire per svolgere delle normai attività didattiche. È una situazione insostenibile, ha scritto La Gazzetta di Modena, che “ha fatto storcere il naso ai genitori, preoccupati per il Covid oltre che per la didattica”.
Per il sindacato Anief non è possibile creare delle condizioni scolastiche del genere, con evidenti rischi sul piano della sicurezza, si pensi solo a cosa potrebbe accadere in caso di incendio o di pericolo, ma anche dei contagi, considerando che nei luoghi chiusi sopra le dieci persone i pericoli di contrarre il Covid19 si moltiplicano. Per non parlare delle difficoltà di apprendimento che in condizioni del genere aumentano e che vanno a danneggiare i ragazzi in formazione più bisognosi – sostegno, dsa, bes o con difficoltà non formalizzate – che debbono assistere a lezioni standard e non certo personalizzate in base ai singoli bisogni.
“È evidente – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che anziché impegnarsi per attuare l’obbligo scolastico, aumentare il tempo scuola, procedere con lo sdoppiamento delle classi e con l’incremento degli spazi e degli istituti autonomi, nonché degli organici del personale, assistiamo a casi sempre più frequenti di concentrazione di alunni nello stesso contesto formativo. Una disposizione che trova origine nelle assurde disposizioni del Dpr 81/2009, che ha introdotto nella Scuola e l’Università delle disposizioni tipiche degli uffici o delle caserme da dismettere. E mentre si calpestano le norme vigenti sulla sicurezza, che vorrebbero quasi due metri quadrati minimi di spazio ad allievo, l’amministrazione continua a fare finta di non comprendere che stiamo vivendo la pandemia più grave degli ultimi decenni. Noi a tutto questo assistiamo allibiti e – conclude Pacifico – non ci stancheremo mai di denunciarlo”.