La situazione sugli abbandoni scolastici continua a essere preoccupante: scorrendo il Focus sulla dispersione scolastica nella scuola secondaria, pubblicato in questi giorni dal Ministero dell’Istruzione e predisposto dal DGSIS – Ufficio Gestione Patrimonio informativo e Statistica – si scopre che tra gli alunni più a rischio vi sono quelli frequentanti la scuola media. Tre, in particolare, sono i momenti a rischio: abbandono dei banchi in corso d’anno, nel passaggio da una classe all’altra oppure nel passaggio di ciclo, dal terzo anno della secondaria di primo grado al primo anno della secondaria di secondo grado. Nel periodo che va dal 2017 al 2010, oltre 34mila alunni, rientranti in una di questi casi, hanno lasciato la scuola. Poi, ci sono gli studenti che hanno difficoltà nel corso delle superiori, che fanno innalzare i numeri. Considerando che con il Covid, come emerso durante il G20 dei ministri dell’Istruzione svolto in questi giorni a Catania, il disagio è aumentato, c’è da aspettarsi che nell’ultimo periodo la situazione sia pure peggiorata.
Anief ritiene che sia giunto il momento di attuare delle disposizioni normative che contrastino pesantemente questa tendenza: "approfittando del tasso di denatalità – sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si devono assolutamente mantenere e, laddove necessario, aumentare gli organici dei docenti e del personale Ata. In questo modo si potrebbe andare a incidere sul numero di alunni per classe, portandoli a massi 18-20 anziché 28-30, come avviene attualmente proprio in quelle classi dove sono collocati gli studenti più a rischio. Perché, paradossalmente, i parametri imposti dal dimensionamento scolastico attuato negli ultimi dodici anni prevedono esattamente al primo e secondo anno delle scuole secondarie la maggiore concentrazioni di ragazzi nella stessa aula”.