Le già finanziate nomine dei 70 mila docenti e Ata aggiuntivi, utili ad affrontare l’emergenza Covid, si stanno sempre più trasformando in un percorso ad ostacoli: nei giorni scorsi si è passati con disinvoltura da una circolare inviata ad alcuni Uffici scolastici regionali che tentava di fermare questo genere di assunzioni, per presunte difformità tra i calcoli fatti dal ministero dell’Istruzione e quelli del portale degli stipendi della PA, alla clausola risolutiva dei contratti in caso di adozione della didattica a distanza. Su entrambe le false questioni è intervenuto - con una doppia nota di chiarimento, la n. 1843 del 13 ottobre e la n. 1870 del giorno successivo - il capo dipartimento Max Bruschi, ben spiegando che tali docenti rientrano a pieno titolo nell’organico dell’autonomia, non possono essere utilizzati esclusivamente per le supplenze del personale assente, né vanno collocati per fare sostegno agli alunni disabili, ma soprattutto in caso di lockdown potranno operare in smart working. Quindi, non potranno essere licenziati. È delle ultime ore, in barba alle indicazioni dell’alto dirigente del MI, una nota dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, la n. 29685, che fornisce ulteriori indicazioni sulle assunzioni del personale scolastico Covid e sulla clausola di licenziamento in caso di lockdown.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Nella scuola pubblica non sono mai esistiti i contratti atipici. E non si comprende per quale motivo debbano essere attuati proprio nel momento in cui le scuole hanno estremo bisogno di risorse umane per sopperire all’emergenza epidemiologica. Ribadiamo che non è ammissibile alcuna differenziazione contrattuale tra insegnanti che svolgono la medesima professione, hanno medesimi doveri e responsabilità: i circa 60 mila docenti e 10 mila Ata vanno collocati nell’organico di diritto. Punto e basta. Prevedere che debbano essere esautorati dall’incarico o nemmeno assunti perché la didattica in presenza viene meno è un assunto che poggia su una posizione anacronistica: il contratto sulla didattica digitale integrata che abbiamo sottoscritto parte dal presupposto che la dad comporta oneri analoghi a quelli delle lezioni in presenza. Pertanto, per quale motivo un docente non dovrebbe essere assunto? E lo stesso vale per il personale Ata: anche se collocato in smart working, la sua opera professionale prosegue, e lo stesso vale per i collaboratori scolastici, visto che non ci risulta che le scuole siano chiuse”.
Con comunicato stampa del 7 novembre 2020 l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i primi bonifici dei contributi a fondo perduto previsti dal decreto Ristori. Per saperne di più, visita il sito www.cedan.it
Sono state pubblicate sul sito del MAECI le graduatorie del 2013 rettificate per procedere ai comandi annuali come previsto dalla legge 41 del 6 giugno 2020. Il Maeci attingerà dalle suddette graduatorie per destinare all’estero i docenti sui posti vacanti relativi ai codici funzione delle graduatorie del 2019 che si sono esaurite lo scorso anno e quest’anno
Eurosofia, ente qualificato dal MIUR ai sensi della direttiva 170/2016, sin dal 2017 partecipa ad eventi e manifestazioni di sensibilizzazione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo (tra cui “SCELGO IO” il progetto condiviso con “Generazioni Connesse II” e numerosi eventi formativi). Eurosofia organizza un evento in diretta streaming rivolto professori, studenti e personale universitario, impegnato a vario titolo. Il 13 novembre dalle 16.30 alle 18.30 segui l’incontro gratuito:
Tavola rotonda: per la prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e cyberbullismo” – Scuola, famiglia, studenti e gruppi di lavoro integrati
Per seguire l’incontro è necessario registrarsi gratuitamente al seguente LINK
Oggi pomeriggio, nel corso dell’approfondimento giornalistico di Orizzonte Scuola Tv, sono intervenuti Maddalena Gissi segretaria di Cisl Scuola, Pino Turi segretario di Uil Scuola e Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief. Tema del dibattito il contratto sulla didattica a distanza. Marcello Pacifico(Anief): Abbiamo firmato il contratto perché tutela e dà regole semplici su come si debba portare avanti. Sicuramente va migliorato ma abbiamo fatto un passo in avanti rispetto alla confusione dei mesi passati. Il parlamento ha chiesto una sessione contrattuale con chi rappresenta i lavoratori su come regolare la dad: a marzo e aprile c’era assenza di regole, non c’era diritto alla disconnessione, molti docenti stavano davanti al pc anche nei weekend. Ora si hanno delle regole che tutelano anche la salute dei docenti, in più è il collegio docenti che decide. Necessario riconoscere il rischio biologico ai docenti in classe. Fine di tutti è permettere ai lavoratori della scuola di portare avanti il loro compito in sicurezza e serenità
Tra il 6 e il 7 novembre ha ottenuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri il cosiddetto Decreto legge “Ristori Bis”, nominato così dallo stesso premier Conte; esso introduce ulteriori misure a sostegno dei settori più interessati dalle misure restrittive adottate con i precedenti decreti del 24 ottobre, ovvero il noto Decreto Ristori.Per saperne di più, visita il sito www.cedan.it
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