È stato disatteso l’impegno preso dal Parlamento con il Decreto Rilancio sulla riduzione del numero di alunni per classe, così da garantire il distanziamento minimo di alunni per prevenire i contagi da Covid19: secondo il report odierno pubblicato da Tuttoscuola, nei nostri istituti vi sono ancora 31 mila classi con oltre 25 allievi, pari all’8,6% di tutte le classi attivate. Per cancellarle, portandole al massimo proprio a 25 gli iscritti per classe, bisognerebbe assumere 6.607 nuovi docenti.
Marcello Pacifico (Anief): “Abbiamo sempre sostenuto che per ottemperare alla norma sul distanziamento di almeno un metro tra ogni studente in tutte le direzioni sarebbero dovuti entrare non più di 16 alunni per aula. Anche perché va considerata la presenza in aula anche di più docenti, e in presenza di alunni disabili anche dell’insegnante di sostegno o dell’assistente educativo culturale. Più volte, in audizione presso la Camera e il Senato, anche con specifici emendamenti Anief proprio al Decreto Legge n. 22, abbiamo espresso questo concetto, ma non siamo stati ascoltati. È bene, adesso, che il piano di riduzione si attui con i fondi UE del Recovery Fund: l’impegno del Governo c’è, si tratta ora di inserirlo, nero su bianco, nel documento che a breve il Parlamento sarà chiamato ad esaminare, in vista della consegna della proposta ufficiale alla Commissione europea per l’assegnazione all’Italia di 209 miliardi complessivi”.
Il concorso straordinario prenderà il via giorno 22 di ottobre. La notizia è stata diffusa dal Sole 24 ore e sarà definitivamente ufficializzata domani, con la pubblicazione in Gazzetta. Le prove proseguiranno fino a metà novembre. Questo pomeriggio ci sarà una informativa al Ministero. I posti messi a bando sono 32.000 e le domande di partecipazione pervenute sono il doppio
"Riteniamo positiva l'iniziativa del Ministero dell'Istruzione, dalle cui decisioni dipendono i destini organizzativi di oltre 8 milioni di alunni e un milione tra docenti, personale Ata e dirigenti scolastici", commenta Marcello Pacifico di Anief a proposito della circolare del ministero dell'Istruzione ai dirigenti scolastici per rilevare i casi di Covid negli istituti. "Sono diverse settimane che Anief chiede pubblicamente una check list sulle necessità di ogni scuola in merito alla gestione dell'ondata epidemiologica in atto. Personalmente, giusto un mese fa, ho chiesto pubblicamente di avviare dei periodici monitoraggi degli istituti proprio perché la riapertura delle scuole avrebbe incrementato i casi di coronavirus. Ben venga quindi conoscere la quantità dei contagi di ogni singolo istituto, anche se sarebbe stato opportuno allargare tale iniziativa alla conoscenza di più parametri, come lo stato dell'arte sulla consegna dei banchi, della nomina dei supplenti annuali e dei contratti da sottoscrivere per assicurare i docenti-Covid, oltre che della presenza accertata dai medici competenti di lavoratori 'fragili', anche al fine di implementare gli organici. Dal monitoraggio allargato sarebbe stato anche utile evincere eventuali attivazioni di Dad, oltre che esigenze di vario tipo, come lo svolgimento di lavoro agile, per il quale permane la necessità di approvare diversi adattamenti normativi, che come Cisal abbiamo richiesto solo pochi giorni fa alla ministra Nunzia Catalfo", conclude Pacifico. (ANSA).
‘Quota 100’ è giunta al capolinea: lo ha fatto chiaramente capire il premier Giuseppe Conte, dicendo di fatto basta ad una delle operazioni più costose condotte dal suo governo M5S-Lega assieme all’introduzione del reddito di cittadinanza. La fase sperimentale di durata triennale finirà il prossimo anno e un suo rinnovo “non è all’ordine del giorno”, ha dichiarato il presidente del Consiglio. Il capo del Governo ha anche tenuto a precisare che la misura che consentiva di accedere alla quiescenza a sessantadue anni di età con 38 anni di contribuzione, rinunciando alla parte di contributi che sarebbero maturati restando al lavoro, non ha avuto una grande adesione.
Secondo il sindacato Anief la risposta non entusiasmante a Quota 100 non deve ingannare: il motivo è infatti riconducibile alla riduzione dei compensi che l’adesione all’anticipo pensionistico comporterebbe. Inoltre, diventerà sempre più evidente che la scuola non potrà essere considerata alla pari degli altri lavori: il logorio psicologico dell’insegnamento, provato scientificamente, e del personale, per via delle continue relazioni con gli utenti scolastici, comporta infatti un maggiore rischio biologico: una condizione che deve necessariamente indurre l’amministrazione ad approvare un sistema specifico per chi opera nelle scuole, a tutela di salute e sicurezza.
Marcello Pacifico (Anief): “Negli incontri con la ministra Nunzia Catalfo, attraverso le delegazioni Confedir e Cisal, abbiamo espressamente chiesto al Governo di collocare con celerità l’opera professionale svolta in ogni ordine e grado scolastico tra quella dei lavoratori gravosi, andando così oltre alle scuole dell'infanzia che oggi già beneficiano dell’anticipo. Bisognerà anche consentire ai lavoratori fragili di svolgere quel lavoro agile o il congedo con la retribuzione ordinaria (non ridotta in malattia) che permetta loro anche di affrancarsi dalla scuola. Ecco perchè sarebbe importante, oltre che corretto, introdurre una finestra, specifica per il comparto Scuola, che permetta di lasciare il lavoro a 61 anni, alla luce proprio del il rischio biologico mai voluto accertare. Un’operazione, ovviamente, che si tradurrebbe senza alcuna penalizzazione economica. Vale la pena ricordare che solo l’Italia, con quasi la metà ormai dei docenti over 55, può vantare un corpo di insegnanti così avanti negli anni. Sempre senza dimenticare che stiamo parlando di lavoratori che l’Inps fino a poco fa considerava come ‘fragili’”.
L’aumento progressivo del numero di contagi da Covid19 ha indotto l’amministrazione scolastica a monitorare con maggiore attenzione lo stato di salute di chi vive le nostre scuole: tra le ultime disposizioni ministeriali che insistono sulle politiche di contenimento della diffusione del virus figura da qualche ora l’attivazione di una nuova funzione per la rilevazione settimanale dei dati relativi ad eventuali contagi ed alle conseguenti misure preventive ed organizzative adottate da ciascuna scuola. Il servizio sarà disponibile da domani sul Portale ministeriale SIDI, come indicato nella Nota n. 1583.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Riteniamo positiva l’iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dalle cui decisioni dipendono i destini organizzativi di oltre 8 milioni di alunni e un milione tra docenti, personale Ata e dirigenti scolastici. Sono diverse settimane che Anief chiede pubblicamente una check list sulle necessità di ogni scuola in merio alla gestione dell’ondata epidemiologica in atto. Personalmente, giusto un mese fa, ho chiesto pubblicamente di avviare dei periodici monitoraggi degli istituti proprio perché la riapertura delle scuole avrebbe incrementato i casi di coronavirus. Ben venga quindi conoscere la quantità dei contagi di ogni singolo istituto, anche se sarebbe stato opportuno allargare tale iniziativa alla conoscenza di più parametri, come lo stato dell’arte sulla consegna dei banchi, della nomina dei supplenti annuali e dei contratti da sottoscrivere per assicurare i docenti-Covid, oltre che della presenza accertata dai medici competenti di lavoratori ‘fragili’, anche al fine di implementare gli organici. Dal monitoraggio allargato sarebbe stato anche utile evincere eventuali attivazioni di Dad, oltre che esigenze di vario tipo, come lo svolgimento di lavoro agile, per il quale permane la necessità di approvare diversi adattamenti normativi, che come Cisal abbiamo richiesto solo pochi giorni fa alla ministra Nunzia Catalfo”.
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