Il giovane sindacato reputa le cifre rese pubbliche in queste ore non adeguate a risarcire i precari danneggiati, perché equivalgono a nemmeno la metà di quanto spetterebbe loro come indennizzo equo. Inoltre, non si comprende per quale motivo a beneficiarne sarebbero solo 5mila supplenti, a fronte di un milione e mezzo di contratti annuali stipulati negli ultimi 15 anni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): gli indennizzi equivalgono a meno della metà del dovuto e il numero di beneficiari è ridicolo: come si fa a coinvolgere negli indennizzi meno dello 0,5% del personale che ne avrebbe diritto? Non si possono fare piani governativi e di ritorno alla legalità sulla pelle di chi è stato sfruttato una vita.Se le cose stanno così, saremo costretti ancora a recarci in tribunale.