Pubblichiamo alcuni articoli sul buco dell'Inps mette a rischio le pensioni dei giovani e sull'arrivo della "banca ore": servirà a far sparire le supplenze brevi, ma a danno degli studenti
Pubblichiamo alcuni articoli sul buco dell'Inps mette a rischio le pensioni dei giovani e sull'arrivo della "banca ore": servirà a far sparire le supplenze brevi, ma a danno degli studenti
ROMA - Per sanare il problema non bastano le rassicurazioni fornite nelle ultime ore dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, secondo cui l'operazione di confluenza dell'Inpdap nell'Inps sta avvenendo senza problemi perché "la previdenza legata ai dipendenti pubblici è a carico dello Stato", quindi "il problema non si pone".
1) Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio, ordinari e sperimentali, di istruzione secondaria di secondo grado – 2014/2015
Nel sito MIUR, si legge la C.M. n. 1 del 29 gennaio 2015 sulla individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta d’esame, e sulla scelta delle materie affidate ai commissari esterni.
2) Questa mattina, al Miur, la presentazione del Progetto Science and mathematics advanced research for good teaching
E’ un progetto nell’ambito di Erasmus+, il programma dell’UE a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport.
3) Premio: L’alunno più buono d’Italia” – 2015
Giunto al 41° anno, il premio intitolato a “Ignazio Salvo” intende evidenziare il valore morale di particolari atti di bontà degli studenti Italiani di Scuola Primaria e Secondaria.
Per sanare il problema non bastano le rassicurazioni fornite nelle ultime ore dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, secondo cui l'operazione di confluenza dell'Inpdap nell'Inps sta avvenendo senza problemi perché “la previdenza legata ai dipendenti pubblici è a carico dello Stato”. Lo stesso neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha ammesso che appena il suo ruolo diventerà operativo si metterà alla ricerca di fondi per salvare esodati e Quota 96 della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non si può pensare di mandare in pensione i giovani con meno del 50 per cento dell’ultimo stipendio: una busta paga, tra l’altro, già penalizzata, nel caso degli statali, da lunghi blocchi contrattuali. Lo Stato si deve mettere in testa di finanziare l’ente previdenziale con soldi veri, non più figurativi. Non si può pensare di fare cassa con chi ha lavorato tutta una vita.
Assieme all’introduzione dell’organico funzionale, permetterà alle scuole di non chiamare più i precari per le sostituzioni di pochi giorni: il prezzo però lo pagheranno le classi, dove verranno collocati insegnanti ‘tappabuchi’. Si vuole utilizzare il “tesoretto” di unità di personale a disposizione principalmente per le sostituzione dei titolari assenti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): il Governo sta prospettando un modello utopico. Non è una Buona Scuola quella che mette dietro la cattedra dei docenti che insegnano discipline a loro sconosciute. Il problema è che oggi non esistono 150mila posti vacanti da assegnare ad altrettanti neo-assunti. Ma invece di trovare soluzioni estemporanee, per fare ‘cassa’, il Governo farebbe bene a reintrodurre quel sesto di ore di tempo scuola cancellato con la riforma Gelmini”: si creerebbero i posti per tutti e ne guadagnerebbe l’offerta formativa.
1) Cinquanta milioni in più per il Fondo di funzionamento amministrativo delle scuole
Riportiamo il comunicato (30 gennaio 2015) dell’Ufficio Stampa MIUR.
2) La formazione degli insegnanti: competenze professionali nelle università e bilanci degli atenei.
Nell’articolo “Charlie Chaplin e il cattivo infinito” (27.01.15, Tuttoscuola, Anno XLI n. 548 – Genn.2015), il prof. Benedetto Vertecchi accenna alla funzione delle università di formare gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, ed esprime una valutazione-dinamite.
Nei prossimi giorni si definirà il progetto di riforma che verrà presentato domenica 22 febbraio, in occasione del primo compleanno del Governo. Quel giorno il Pd organizzerà una manifestazione nazionale sulla Buona Scuola nella quale, ha spiegato il premier Renzi, saranno contenuti i nuovi atti normativi. Subito dopo il documento verrà approvato dal Governo.
L’Anief, che proprio sulla prima bozza della Buona Scuola nelle ultime settimane si è recato nelle scuole per confrontarsi con oltre 10mila lavoratori, mette subito le mani avanti e indica al Governo che su alcuni punti personale e sindacato non transigono: assunzioni, mobilità, merito, stipendi, attività aggiuntive, organici, funzioni, tempo scuola e tanto altro.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): su certi punti non c’è trattativa. Siamo pronti a dare battaglia in ogni sede, ad iniziare dal Parlamento.
A pochi giorni dal rinnovo delle RSU (ma questo è certamente un puro caso…), queste organizzazioni sindacali si ricordano “che non si annulla il precariato se, insieme ai docenti inseriti nelle GAE, non si stabilizza anche il lavoro di quanti, pur non essendovi inclusi, hanno ugualmente maturato diversi anni di servizio”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo contenti che alla fine certi sindacalisti, folgorati sulla via di Damasco, abbiano scoperto che vanno tutelati anche loro. Ma qualora da qui al 17 febbraio dovessero tornare nell’oblio, siamo pronti a recarci anche noi al sit-in di martedì grasso davanti al Ministero dell’Istruzione: per stappare con loro, al bisogno, quelle bottiglie di vino necessarie a fargli ritrovare la memoria perduta.
Il nuovo Capo dello Stato è stato giudice relatore nell’udienza pubblica del marzo 2013 con cui la Corte Costituzionale ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la questione sulla compatibilità della normativa italiana rispetto alla direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno sul precariato scolastico: questione poi risoltasi lo scorso 26 novembre con la sentenza storica dei giudici di Lussemburgo proprio a favore dei precari. E da Ministro dell’Istruzione, nel 1990, fu tra i promotori della riforma degli ordinamenti della scuola elementare che, tra le innovazioni, introdusse il modulo dei tre maestri su due classi (Legge n. 148/1990), superando la figura del docente unico
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): sono buoni auspici. Mattarella, uomo di legge e di alta cultura accademica, da sempre vicino all’istruzione dei giovani, porterà un’azione di rigoroso rispetto della Costituzione, della normativa transnazionale e comunitaria. È una scelta felice perché cade a pochi giorni dalla diffusione di una riforma epocale per i giovani e l’intero Paese, attraverso cui bisognerà migliorare l’istruzione, combattere la dispersione scolastica, ridurre i Neet e valorizzare il personale tutto che opera nella scuola.
Anief lancia i ricorsi destinati al personale Ata per recuperare la posizione economica nel 2014/15 e sollevare questione di legittimità costituzionale della legge 228/2012 (+1.100€), stabilizzare chi ha svolto le funzioni DSGA per più di 36 mesi, pagare la differenza retributiva nelle funzioni svolte come DSGA per gli anni 2009/2012 (+6.000€). Disponibile anche la lettera di messa in mora per ottenere subito le spettanze per la posizione economica del periodo febbraio-agosto 2014 (+720€). Ancora aperti i ricorsi per stabilizzare personale ATA e collaboratore scolastico secondo UE.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): basta alla politica dei tagli al personale ATA, dimenticato dal Governo e dal Sindacato.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.