Il Tribunale del Lavoro di Catania accoglie le tesi ANIEF e condanna il MIUR a riconoscere a una docente precaria gli stipendi di luglio e agosto non corrisposti e la medesima progressione stipendiale dovuta ai docenti di ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Marco Di Pietro ottengono una soddisfacente sentenza che sanziona il Ministero dell’Istruzione e riconosce alla docente un risarcimento complessivo superiore a 17.000 Euro.
Continuano ad essere migliaia i docenti pronti da tempo ad essere assunti, ma costretti a rimanere nel limbo del precariato per decenni. Gli ultimi casi: una docente 62enne del grossetano, con 33 anni di precariato alle spalle. Poi è toccato a due bidelle, a cui non è parso vero entrare in ruolo a 66 anni. E a tanti altri ancora. Con i presidi che a 100 giorni dalla fine dell’anno scolastico non sanno ancora a chi affidare le cattedre scoperte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la situazione è destinata a confermarsi, perché è falso dire che il concorso a cattedra ringiovanirà il “popolo” dei docenti italiani, i più vecchi al mondo con tre docenti su quattro over 50 anni, visto che non verrà permesso di parteciparvi ai non abilitati e ai neo-laureati. Il disegno fa parte di quella stessa logica che ha portato a negare ad oltre 100mila supplenti, stavolta già abilitati, di cui 45mila di sostegno, di essere inseriti nelle GaE. Tutti dispositivi, contro i quali Anief ha già fatto sapere di volere ricorrere.
In risposta ad una interpellanza del M5S sul concorso per docenti, i rappresentanti dell’Esecutivo hanno oggi fatto sapere che ben 45mila precari risultano ancora iscritti nelle GaE, anche a seguito del piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola. Questi ultimi dovranno essere assorbiti nel prossimo triennio, almeno per la secondaria, continuando ad immettere in ruolo per il 50% dei posti da concorso e per l’altra metà proprio da graduatorie. A far crescere la preoccupazione vi è il numero di supplenze al termine lezioni (oltre 100mila) a cui si aggiunge l’aumento delle supplenze in deroga su sostegno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il problema è che un terzo di quei 45mila docenti abilitati delle GaE insegna nella scuola dell’infanzia e, allo stato attuale, rischia per decenni di rimanere supplente. A meno che si trovino i soldi per la riforma, attraverso l’approvazione della delega sul settore prevista dalla Legge 107/2015. Il vulnus non è solo professionale, ma anche sociale. Tutto ciò conferma che abbiamo fatto bene ad avviare l’iniziativa gratuita legale dell’Anief in difesa di una precisa sentenza della Corte Costituzionale.
Dopodomani, 21 gennaio, ultimo giorno utile per il sì agli emendamenti Anief: il giovane sindacato ha deciso di attuare una serie di iniziative, coinvolgendo numerosi precari, per convincere le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera ad approvare le richieste di modifica, presentate attraverso una serie di cambiamenti da attuare. Sono direttamente interessate decine di migliaia di insegnanti rimasti fuori dal piano di stabilizzazioni della Buona Scuola, ad iniziare da coloro che hanno svolto 36 mesi su posti vacanti e coloro che sono inseriti nella seconda fascia d’Istituto, condannati a svolgere il ruolo di supplenti a vita pur essendo stati abilitati con le stesse modalità di chi è stato immesso in ruolo sino a poco tempo fa.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è indispensabile che tutti i docenti precari facciano sentire ancora la loro voce, partecipando alle iniziative programmate per domani, ad iniziare dalla protesta, via web e e-mail. Il tutto, affinché le commissioni parlamentari comprendano la correttezza e l’utilità delle richieste della seconda fascia delle Graduatorie di Istituto. Questo personale è già in servizio da più anni nelle scuole ed è adeguatamente formato e preparato; si tratta di docenti pluri-laureati, pluriabilitati tramite corsi universitari che hanno maturato competenze e abilità specifiche. Questi ultimi, rappresentano una risorsa importante perché utili al buon funzionamento delle Istituzioni scolastiche.
Pesante condanna del Ministero dell’Istruzione presso il Tribunale del Lavoro di Palermo su ricorso collettivo promosso dall’ANIEF per i precari della scuola da sempre discriminati dal MIUR e mantenuti con la retribuzione stipendiale di base anche dopo anni di lavoro alle sue dipendenze. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono giustizia per oltre 70 precari, docenti e ATA della provincia di Palermo, cui fanno riconoscere il diritto alla corretta progressione di carriera anche durante il periodo di precariato e ad essere retribuiti per l’intero anno scolastico.