Perché i docenti e il personale Ata devono aspettare tra i 16 e i 24 anni per vedersi riconoscere il periodo pre-ruolo? Perché gli insegnanti devono vedersi sottrarre il primo “gradone” stipendiale? Sono le stesse domande che si sono posti i giudici del lavoro di Marsala, che nel volgere di pochi giorni hanno accordato il riconoscimento ad altrettanti docenti rispettivamente di circa 7mila euro e quasi 4mila euro. Nel primo caso, la dipendente ha aderito allo specifico ricorso Anief per ottenere il riallineamento della carriera attraverso la considerazione di tutto il periodo precedente all’immissione in ruolo altrimenti negato per un terzo dal quarto anno in poi. Sempre il tribunale del capoluogo siciliano ha detto sì alla richiesta del giovane sindacato che rivendicava il ripristino dello “scatto” stipendiale automatico e dei quasi sette anni di supplenze riconosciute finalmente in modo integrale a livello giuridico ed economico.
Appena concluso l’incontro sulle modalità e i tempi per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio a decorre dal 01/09/2022
L’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati sul contratto integrativo della mobilità si sta delineando in modo poco proficuo per i lavoratori: l’ipotesi sul tavolo, che domani potrebbe approdare alla firma definitiva, vorrebbe una modifica sulla possibilità per i docenti neoassunti di presentare domanda di mobilità dopo l’anno di prova. La sede di assegnazione subito dopo il ruolo, in questo modo, non sarebbe più una sede definitiva, ma provvisoria: l’anno di “straordinariato”, che porta alla conferma del ruolo con tanto di corso di formazione Indire e valutazione finale dello stesso docente in prova, diventerebbe un periodo di transizione, verso la l’acquisizione della titolarità che scatterebbe dal secondo anno sulla sede scelta assegnata dopo la domanda di mobilità. Invece, non sarebbero previste modifiche, invece, al vincolo triennale (l’ex vincolo quinquennale modificato con il Decreto Sostegni bis) di permanenza in una scuola prima di poter fare domanda di trasferimento da sede definitiva.
Niente più certificato medico per il rientro in classe, riduzione della didattica a distanza da 10 a 7 giorni, uniformità delle norme che regolano le quarantene, con le stesse regole dalle scuole primarie alle superiori: sono alcune delle novità sulla scuola che potrebbero essere contenute nel Decreto Sostegni Ter, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri e che potrebbe contenere modifiche dell’ultimo momento prima di arrivare in Gazzetta Ufficiale. Il sindacato Anief ritiene che i cambiamenti organizzativi per fronteggiare il Covid19 siano inevitabili, poiché è assodato che stiamo scivolando progressivamente da un contesto pandemico ad uno di tipo sempre più endemico: solo che il cambiamento non può limitarsi a obbligare la popolazione a vaccinarsi, senza costruire una valida struttura preventiva adeguata.
Il sindacato è preoccupato per la nuova ordinanza che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra intenzionato a produrre per rivedere le norme sul reclutamento dei supplenti delle scuole italiane andando a rinviare di un anno l'aggiornamento delle Graduatorie per le supplenze, le cosiddette GPS: “È un’ipotesi che nemmeno vogliamo prendere in considerazione – ha dichiarata Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla radio Italia Stampa – perché il mancato aggiornamento non è la normalità, non è quello che si aspettano i supplenti della nostra scuola”.
Il 1° febbraio con #Anief siamo convocati dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per una informativa sull'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scaduto per il triennio 2016/2018 per il personale scolastico dopo la sottoscrizione di quello per gli enti centrali dello Stato con 105 euro di aumenti in media dal 1° gennaio 2021.
Il sindacato ricorda che ha predisposto un’apposita piattaforma dove sono elencate le proposte di Anief.
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