Si è aperto un varco interessante sul fronte dei pensionamenti anticipati tra il personale scolastico: dopo i maestri della scuola dell’infanzia, dal 2022 anche i docenti dalla scuola primaria e dell’infanzia, assieme ai collaboratori scolastici dello stesso ciclo, saranno considerati tra i lavoratori che svolgono mansioni usuranti e quindi inglobati nella lista delle professioni che danno accesso all’anticipo pensionistico Ape Sociale: lo prevedono la Legge di bilancio, in via di approvazione alla Camera, e la nuova normativa sulle condizioni di accesso al pensionamento. Questo significa che tutti i maestri della scuola d’infanzia e primaria, ma anche gli ausiliari in servizio nel medesimo ciclo di studi, con almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contributi, a seconda dei casi, potranno lasciare il lavoro senza particolari riduzioni all’assegno di quiescenza. Come preannuncia Orizzonte Scuola, “a loro (come a tutti gli altri lavoratori usuranti) verrà corrisposto un assegno ponte sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione piena (67 anni)”.