Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 20 agosto 2011

 

Domani Arcoiris TV- 11-08-2011
░ Alcuni passaggi dell’articolo nel quale il giovane pubblicista ragusano Fabio Manenti risponde all’accusa mossa dalla Lega in materia di presunti favoritismi nell’attribuzione dei voti di maturità nelle scuole del Sud.
Caro Domani, anche noi studenti del Sud siamo da 100 e lode. Anche al Sud si suda. E non solo per una questione di clima e di latitudine. Non è cioè una discriminante del Settentrione quella di sudarsi, meritarsi la pagnotta; o i buoni voti, nel caso degli studenti….I deputati leghisti Grimoldi e Cavallotto non le avevano mandate a dire: «Facciamola questa sfida comparativa tra i 100 e lode sudati in Padania e quelli spesso regalati nel Sud. Abbiamo moltissimi giovani padani diplomati con 100 e lode, ma anche con molto meno, che si confronterebbero senza problemi con i “cervelloni” del Sud». … All’ipotetica sfida è pronto Enrico, neodiplomato con lode, e meridionale come pochi, dato che vive nel Sud della Sicilia: «Io so di meritare la mia lode. Ho avuto ogni anno la media voti più alta della Provincia, e sono stato l’unico della mia scuola ad eseguire senza il minimo errore l’intera prova di matematica.» Non una novità questa degli esercizi di matematica per Enrico, che nell’arco dei suoi 5 anni di liceo scientifico ha quasi sempre svolto compiti da 10 e senza correzioni, per non parlare della Prova Nazionale di Verifica che questo studente diciottenne svolse per il Piano Nazionale delle Lauree Scientifiche. … In Liguria i diplomati con lode sono stati 77, contro i 322 del Lazio, i 403 della Sicilia o i 474 della Campania. Riportando i dati in questo modo, la teoria leghista dei “regali meridionali” prende grande forza. Ma c’è un però, e non da poco. Se si analizzano questi numeri rapportati al totale dei diplomati di ogni singola Regione, emerge come in tutti e quattro i territori presi in esame la percentuale degli studenti con lode sia pari all’1% del totale. I 77 studenti liguri rappresentano cioè l’1% di tutti i diplomati della Liguria, così come i 474 studenti campani corrispondono all’1% di tutti i diplomati della Campania. In tutto il Paese, sono soltanto sei le Regioni in cui la soglia delle lodi ha superato l’1% dei diplomati: due al Sud (Calabria 2,1%, Puglia 1,8%), una al Nord (Emilia Romagna 1,4%), tre al Centro (Umbria 1,6%, Marche 1,4%, Abruzzo 1,2%). … Restano comunque difficili da spiegare le venti lodi in una sola scuola della Calabria, ma la necessità di un’indagine ministeriale è cosa ben diversa dall’ennesima e rapida generalizzazione sul Mezzogiorno.
 
ItaliaOggi- 12-08-2011
 “In Lombardia, apprendistato per l’alta formazione”
░ Uno schema di accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e sistema universitario lombardo, approvato dalla giunta regionale.
Un contratto di apprendistato per l’Alta formazione, che consente di incrementare il numero dei giovani assunti offrendo loro garanzie di maggiore stabilità rispetto ad altre forme contrattuali “deboli”, come le “collaborazioni” o i “tempi determinati”, e rispondendo alle reali necessità delle imprese. … Si dà attuazione al programma FIxO, Formazione e Innovazione per l’Occupazione, promosso dal Ministero del Lavoro, finalizzato alla riduzione dei tempi di ingresso dei giovani laureati nel mondo del lavoro. Gli atenei coinvolti sono l’Università degli Studi di Milano, il Politecnico, l’Università Milano-Bicocca, l’Università cattolica del Sacro Cuore, la Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM), le università degli studi di Bergamo, Brescia e Pavia, l’Università Carlo Cattaneo di Castellanza. L’iniziativa si rivolge ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni: devono risultare iscritti al II o III anno di un percorso di laurea triennale o al secondo anno di un corso di laurea magistrale, in una delle università che aderiscono all’accordo, e disporre di un numero di crediti (Cfu) compreso tra un valore minimo e massimo che sarà fissato nelle prossime settimane….. La durata prevista per il contratto di apprendistato in alta formazione non potrà superare i 36 mesi per il conseguimento del titolo di laurea, e di 24 mesi per il titolo di laurea magistrale. La formazione dell’apprendista è legata al titolo di studio da conseguire attraverso il percorso di apprendistato, e prevede formazione aziendale, formazione curricolare e studio individuale che sarà supervisionato sia da un tutor formativo che da un tutor aziendale.
 
Il Sole 24Ore- 13-08-2011
 “Atenei e scuole pubblicizzano i curricula”
░ Le scuole di II grado potranno effettuare intermediazione tra domanda e offerta di manodopera senza il via libera ministeriale.
Il problema, che fino ad oggi ha ostacolato lo sviluppo di questa attività, è quello delle risorse, non sempre adeguate. Con una circolare del Ministero del Lavoro e del Miur, del 4 agosto sono stati forniti i primi chiarimenti sulle innovazioni della manovra (legge 111/2011) in tema di intermediazione di manodopera. La norma, per agevolare lo svolgimento dell’attività di incontro tra domanda e offerta di manodopera, ha eliminato l’obbligo per le scuole di secondo grado di richiedere l’autorizzazione ministeriale, nel caso in cui volesse svolgere questa attività. In realtà le scuole possono svolgerla fin dal 2003, quando furono riconosciute dalla Legge Biagi – con università, enti bilaterali, organizzazioni sindacali e datoriali, consulenti del lavoro – come soggetti particolarmente qualificati per svolgere attività di incontro tra domanda e offerta di manodopera. La riforma del 2003 prevedeva per le scuole un regime di autorizzazione semplificato: la sua abrogazione cambierà poco, anche perché le scuole che vorranno cimentarsi nell’attività dovranno rispettare gli stessi obblighi prima previsti come condizione per il rilascio dell’autorizzazione (come la connessione con la borsa-lavoro). La legge 111/2011 si occupa anche di università, cui viene chiesto di rendere accessibili i curricoli degli studenti e di connettersi alla borsa-lavoro (obbligo che, chiarisce la circolare, va rispettato dalle singole università e non dai consorzi, ove è utilizzata questa forma).
 
Ufficio Stampa Miur- 13-08-2011
 “Gelmini nomina presidenti e consiglieri di amministrazione degli Enti Pubblici di Ricerca”
░ Procedure innovative e trasparenti. Scelte personalità che uniscono capacità manageriali e meriti scientifici. Spazio a donne e studiosi più giovani.
Sono stati nominati dal ministro Mariastella Gelmini 11 presidenti e i consigli di amministrazione degli Enti Pubblici di Ricerca (Epr). Le nomine hanno seguito una procedura innovativa ispirata a criteri di trasparenza e correttezza, con l’obiettivo di costituire consigli di amministrazione estremamente qualificati e con una maggiore presenza, rispetto al passato, di donne e studiosi più giovani, nel pieno dell’attività scientifica. … Grazie alle nuove nomine l’età media dei presidenti scende da 69 a 60 anni, mentre l’età media dei nuovi consigli di amministrazione è di 55 anni. Inoltre, il 25% dei consiglieri nominati dal ministro sono donne e, per la prima volta, due Epr avranno proprio un presidente donna….
 
Domani Arcoiris TV- 15-08-2011
░ Riportiamo parti di un articolo in cui Marco Lombardi tratta del declassamento del rating di alcuni Stati, e il “debito sovrano”.
Il declassamento (downgrade) è la sciagura a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni e che ha fatto temere il fallimento della più grande potenza al mondo, gli Stati Uniti. Ma ormai il "voto" dato alle realtà economiche, private o pubbliche che siano, sembra un verbo a cui guardare in barba a qualsiasi approccio umano (e umanitario) della società. Misteri del Pil, il prodotto interno lordo, a cui tutti sembrano doversi sottomettere. Una spaventosa monolitica immagine turba da tempo – e di più lo ha fatto nei giorni scorsi – il sonno dei capi di Stato: “AAA”. Tre lettere che sono il traguardo della “pursuit of happyness” di una nazione, per ottenere le quali non si sta esitando a compiere un pericoloso triplo salto mortale all’indietro, carpiato, nel definire ciò che è benessere. Intanto solo utili un paio di premesse.… Stando a quanto è avvenuto di recentissimo sui mercati, in pochi mesi è stato spazzato via un secolo di teorie (e catastrofi reali), che hanno condotto lo Stato moderno attraverso tre stadi evolutivi della propria funzione pubblica.
- Primo, l’adozione del concetto di Prodotto Interno Lordo quale indicatore mercantilista di un benessere cui lo Stato partecipa in modo secondario, limitandosi a garantire regole e servizi minimi, ordine interno e difesa dei confini. - Secondo, il passaggio dal concetto di “servizio pubblico minimo” a quello di “servizio pubblico essenziale”, laddove lo Stato non si limiti a sorreggere il quanto si produce, ma favorisca pari chance di affermazione sociale a tutti gli individui, a prescindere dalle loro condizioni di origine. Un’evoluzione simboleggiata dall’Indice dello Sviluppo Umano, adottato dall’ONU al posto del PIL.
- Infine, siamo al terzo stadio, unire al quanto ed al chi, il come si produce. Si afferma così la teoria dello sviluppo sostenibile, nei relativi modelli algebrici che coniugano economia, ecologia, società.
Poi, di punto in bianco, chi pensa con un respiro più ampio della contabilità da partita doppia diviene un peso morto. Si venerano i nuovi dogmi del pareggio di bilancio, la contrazione delle entrate tributarie e, soprattutto, la drastica riduzione della spesa pubblica, proprio in materia di pari opportunità (welfare, cultura, istruzione, lavoro e formazione). Il triplo salto all’indietro sta dunque nel ritorno ad uno Stato minimo, che faccia spettatore passivo alle dinamiche della vita reale, un salto mortale per le sue conseguenze sulle persone.
C’è poi la carpiatura. Se il PIL, con i suoi limiti, pesava la ricchezza delle nazioni perlomeno su valori reali di beni e servizi, oggi ci si riferisce alla loro quotazione, un’indecifrabile investitura di affidabilità da parte del mercato azionario. Come nasce una quotazione? Nella migliore delle ipotesi c’entra il caso, nella peggiore la mala fede. Quasi mai una ragionata valutazione dei fatti – o vogliamo credere che, riguardo ad esempio l’Italia, gli operatori abbiano decifrato in un paio di giorni i demeriti di una manovra finanziaria da azzeccagarbugli? Ci si ricordi infine che le agenzie di rating, cui tutti i Governi chinano il capo, sono soggetti privati con poste in gioco spesso in conflitto con l’interesse generale….
 
ItaliaOggi- 17-08-2011
 “Scuola, in pensione un anno dopo”
░ La manovra rivede i requisiti per l’accesso al vitalizio. Debutta il sistema delle “finestre”, anche per gli insegnanti. Donne a riposo a 65 anni, nel 2028 (di Daniele Cirioli).
L’anno prossimo, la scuola non sfornerà pensionati. Circa 17milasoggetti, tra insegnanti e maestri, infatti, anche se matureranno i requisiti nel 2012, dovranno aspettare il primo settembre 2013, ossia l’anno scolastico o accademico successivo, per andare in pensione. A stabilirlo è il dl n.138/2011, la Manovra bis, che introduce la “finestra d’uscita” al comparto Scuola (in passato, esonerato dal posticipo delle decorrenze delle pensioni). La finestra sarà operativa a partire dal 2012… Nessuna novità, invece, sulle pensioni di anzianità; mentre l’allineamento a 65 anni dell’età per la pensione di vecchiaia alle donne del settore privato scatterà dal 2016 (anziché dal 2020). Dovrà rassegnarsi a lavorare un anno (scolastico) in più chi aveva programmato di mettersi in pensione l’anno prossimo. Lo stesso, per chi aveva programmato gli anni successivi. La manovra, infatti, ha cambiato la decorrenza della pensione al personale della scuola: dal prossimo anno, chi matura i requisiti di un anno solare, andrà in pensione dall’anno scolastico, o accademico dell’anno solare successivo, e non più dall’anno scolastico o accademico dello stesso anno solare di maturazione dei requisiti, come accade oggi e come resta valido per chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2011, che potrà per ciò accedere alla pensione dal prossimo primo settembre. Nessuna novità per chi arriva a 40 anni di contributi o a 65 anni d’età (vecchiaia). … Nessuna stretta alle pensioni di anzianità, diversamente dalle prime indiscrezioni,. Resta dunque confermato l’impianto operativo vigente che prevede il completamento delle quote dal primo gennaio 2013, con l’ultima quota 97/98, in presenza di un minimo di contributi pari a 35 anni.

La Sicilia- 18-08-2011
 “Istruzione nel caos”
░ Il breve articolo segnala le ragioni che, con ogni probabilità, alimenteranno il contenzioso di precari iscritti nelle GaE siciliane avverso alla decisione del MIUR di assegnare 10mila cattedre seguendo le graduatorie del 2010. 
Saranno 490 i docenti assunti nella scuola siciliana dalla vecchia graduatoria, e 1105 dalle ultime graduatorie, in modo di consentire ai tribunali di lavorare e agli avvocati di racimolare qualcosa. Così ha stabilito la Lega Nord e così la ministra Gelmini ha operato…. Come è noto, le famigerate Graduatorie a Esaurimento vengono periodicamente aggiornate, sia per dare la possibilità di cambiare provincia, sia per conseguire la valutazione di nuovi titoli; e siccome la Ministra, due anni fa, diede avvio al pateracchio dell’inserimento “in coda”, massimo in altre tre provincie oltre quella di titolarità nella quale si veniva inseriti nel pieno rispetto del punteggio, il cosiddetto “a pettine”, quest’anno il nodo è stato sciolto dai tribunali, che non possono tollerare discriminazione di diritti, e quindi tutti “a pettine”, cosa che è stata aggiustata nelle graduatorie formulate per il triennio 2011/2013. E proprio su quel pateracchio legislativo si è inserita la Lega, che ha espressamente imposto l’immissione in ruolo di una quota di quei docenti, 10mila, dalle graduatorie ritenute illegittime dai tribunali ma non, a quanto pare, dal Miur…
 
Domani Arcoiris TV- 18-08-2011
“Crisi, l’ultima bugia: - Tutto è cambiato in 3 giorni…. Sylos Labini l’aveva prevista nel 2003”
░ Una riflessione di Elio Veltri, politologo, parlamentare e portavoce dell'associazione "Democrazia e Legalità", sulle responsabilità politiche che hanno prodotto il lievitare, negli anni Ottanta, del debito pubblico.
 
… Tremonti, dopo avere sostenuto per oltre due anni che nessuno poteva prevedere la crisi e che in ogni caso il nostro paese l’aveva sopportata meglio degli altri paesi europei senza “ mettere le mani nelle tasche degli italiani”, in Parlamento e fuori, senza fare alcuna autocritica, ha detto che tutto era cambiato negli ultimi cinque giorni. La crisi era stata prevista da Paolo Sylos Labini nel 2003. Paolo aveva scritto un lungo articolo sulla rivista il Ponte (reperibile sul sito dell’associazione) fondata da Calamandrei e ne aveva parlato in un convegno della CGIL. Aveva detto con chiarezza che la crisi sarebbe stata in principio americana a causa della bolla immobiliare e dell’enorme debito pubblico di quel paese e si sarebbe diffusa in tutto l’occidente. Aveva anche scritto che sarebbe stata non meno grave di quella del 1929. Ma Paolo era più stimato all’estero che in Italia. Inoltre era un economista e un uomo poco incline ai compromessi e quindi non era amato nè dalla politica nè dai mezzi di informazione. Nessun partito di centro sinistra per i quali votava l’ha mai invitato e nessuna tramissione televisiva in cui si parlava di economia. Era un alieno. Tremonti non conosceva gli scritti di Sylos Labini? Penso che li conoscesse ma sapeva che Paolo lo considerava ottimo tributarista e pessimo economista.
Veniamo al debito pubblico che ha toccato i 1900 miliardi di euro ed è la vera causa del disastro italiano…. Negli anni dal 1948 al 1980, il debito italiano è stato caratterizzato da sostenibilità. Esso è esploso, come sappiamo, dal 1981 al 1994 ed è raddoppiato negli anni dei governi Craxi: da 400 mila a 900 mila miliardi…. Il debito negli anni 80-1994 è passato dal 57% al 125% del PIL. Luigi Einaudi… ha scritto: ”La sostenibilità del debito pubblico (o il suo contrario) è un segnale del grado di consenso sociale. L’alternativa tra imposta straordinaria e debito è una scelta eminentemente politica perchè attraverso il debito le classi dominanti sfruttano il meccanismo dell’illusione fiscale per nascondere lo scarto tra i benefici della spesa pubblica e oneri fiscali”. La patrimoniale quindi non è una cosa di sinistra… E’, se mai, una smentita dell’illusione fiscale, se i governati possono contare su risultati certi di servizi realizzati che compensano i sacrifici compiuti…
 
ItaliaOggi- 19-08-2011
 “I tagli fanno rotta sul personale”
░ Uno sguardo d’insieme sugli effetti che l’ennesima manovra avrà su dipendenti e dirigenti, nelle pubbliche amministrazioni locali: tredicesime; tfr ecc..
Netta prevalenza, per numero e rilievo, delle nuove misure di contenimento della spesa per i singoli dirigenti e dipendenti, rispetto a quelle dettate per la razionalizzazione delle singole amministrazioni. Possono essere così riassunte le linee ispiratrici della manovra di ferragosto. Appartengono al primo ambito: la possibilità di diluire il pagamento delle tredicesime nello Stato; il differimento fino a un anno e mezzo del pagamento del trattamento di fine servizio a tutti i dipendenti pubblici che si collocano in pensione per anzianità; il calcolo della buonuscita sulla base del trattamento economico accessorio in godimento prima dell’assegnazione dell’ultimo incarico, se breve; il tetto europeo al trattamento economico dei dirigenti generali dello Stato; la possibilità di accorpamento delle festività non religiose; l’obbligo di utilizzare i voli in classe economica. Tra le misure di razionalizzazione dirette alle amministrazioni, segnaliamo: il vincolo alla riduzione del numero dei dirigenti dello Stato; l’allungamento della possibilità di collocare in quiescenza il personale pubblico che ha raggiunto i 40 anni di anzianità contributiva anche in assenza di specifica richiesta; l’estensione offerta a tutte le pubbliche amministrazioni della possibilità di collocare in mobilità o di utilizzare in modo flessibile il personale; la parziale flessibilità aggiuntiva prevista per le assunzioni c.d. obbligatorie; la definizione delle caratteristiche essenziali dei tirocini formativi…