Ad affermarlo è Marco Bussetti: a quanto pare sono incontri tecnici, com’è evidente pure daI comunicati delle parti sindacali firmatarie dell’intesa del 24 aprile; Anief continua a essere non invitata, nonostante sia stata dichiarata rappresentativa dall’Aran. Il sindacato: sarebbe un grande esercizio di democrazia, da parte dell’amministrazione, attendere la certificazione della rappresentatività sindacale per il triennio 19-21.
Marcello Pacifico (Anief): Sugli stipendi si continua a parlare di aumenti a tre cifre, ma poi ci si accorge che, dopo gli incrementi del 3,48% e gli arretrati ridicoli di un anno fa, finora si è provveduto ad introdurre solo una parziale indennità di vacanza contrattuale.
Proseguono gli incontri al Miur: a dichiaralo è lo stesso Ministro dell’istruzione Marco Bussetti, in un’intervista al quotidiano Il Tempo. A questi incontri partecipano le parti sindacali firmatarie dell’intesa del 24 aprile, intesa che Anief non ha voluto firmare: per questo motivo il sindacato continua a non essere convocato. Tuttavia, occorre ricordare che il 15 gennaio 2019 il Collegio di indirizzo e controllo dell’A.Ra.N., con la delibera n. 1, ha approvato le tabelle contenenti, per il triennio contrattuale 2019-2021, l’accertamento provvisorio della rappresentatività delle Organizzazioni sindacali nelle aree e nei comparti di contrattazione, attestando, per il comparto istruzione e ricerca, all’ANIEF una percentuale del 6.16%. Il carattere di provvisorietà dell’accertamento della rappresentatività di comparto deriva dalla circostanza che non è stato ancora stipulato il Ccnq di definizione dei comparti e delle aree di contrattazione per il triennio 2019-2021, ma di fatto l’Anief ha già ottenuto, come sopra riportato, la certificazione della rappresentatività per il triennio 2019-2022.
Il punto di vista dell’Anief
Sarebbe un grande esercizio di democrazia, da parte dell’amministrazione, attendere la certificazione della rappresentatività sindacale per il triennio 19-21 prima di avviare una nuova contrattazione o coinvolgere comunque Anief, che tutti sanno esser divenuta rappresentativa fin dai primi incontri. Inoltre, ad aggravare questa situazione molto spiacevole concorrono altri due aspetti: il primo è che domani siamo stati convocati all’ARAN per l’apertura delle trattative per il rinnovo del Ccnq sulle prerogative sindacali, quindi con un nuovo scenario politico sindacale; il secondo è che alcuni funzionari del Miur, dopo nostre rimostranze, ci avevano assicurato che si trattava solo di incontri politici e non tecnici, ma le dichiarazioni del ministro e i comunicati delle parti sindacali firmatarie dell’intesa del 24 aprile fanno intendere altro; ci pare di poter affermare che evidentemente in Italia non basta vincere le elezioni per ottenere l’agibilità sindacale.
Il commento del presidente Pacifico sugli aumenti stipendiali
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si continua a parlare di aumenti degli stipendi a tre cifre ma poi ci si accorge che, dopo gli incrementi del 3,48% e gli arretrati ridicoli di un anno fa, finora si è provveduto ad introdurre solo una parziale indennità di vacanza contrattuale. Infatti l’inflazione, il costo della vita, è l’unico parametro costituzionale da rispettare per stabilire se uno stipendio è equo o meno. Stare abbondantemente al di sotto di questo parametro minimo significa non avere rispetto dei lavoratori pubblici. È ovvio: lo Stato pretende dai cittadini il rispetto delle leggi, ma poi è il primo a non dare seguito a quello che contengono. Per questo, come sindacato non possiamo esimerci dal ricordare che non esiste in Parlamento alcuna nota di aggiornamento del Def che vada oltre la parziale indennità di vacanza contrattuale introdotta con lo stipendio dello scorso mese di aprile e i micro-aumenti previsti da giugno; bisogna inoltre cassare gli ulteriori tagli al settore dell’istruzione previsti fino al 2045.
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