PAS e TFA Sostegno – Tutti i corsisti hanno diritto ad usufruire delle 150 ore: Usr e Atp se ne facciano una ragione!

Anief continua a raccogliere lamentele per la negazione delle ore di diritto allo studio da parte degli uffici scolastici periferici che le dovrebbero accordare. In molti casi, gli Ambiti territoriali sostengono, a torto, che i tempi per la presentazione delle domande sono ampiamente scaduti.

I docenti precari hanno pieno diritto a svolgere i corsi PAS e i TFA Sostegno senza licenziarsi, quindi continuando ad insegnare: pertanto gli Uffici scolastici regionali e gli Ambiti territoriali provinciali debbono dare seguito alla Nota Miur n. 12685, del 25 novembre 2013, attraverso cui Viale Trastevere ha chiesto loro di prorogare il termine di scadenza “a favore di coloro che parteciperanno ai percorsi abilitanti speciali (indetti con D.D.G. 25 luglio 2013 n. 58) di imminente attivazione. Pertanto le SS.LL., in concomitanza con l’inizio dei i corsi, vorranno adottare ogni iniziativa utile a favorirne la frequenza da parte dei docenti in servizio con contratti a tempo determinato”.

Nella stessa nota del Ministero dell’Istruzione specificava che “in previsione dell’elevato numero di richieste, si ritiene opportuno che, per ogni beneficiario che non sia ammesso a fruire del massimo delle ore assegnabili, il monte ore residuo debba essere redistribuito in modo da poter garantire la fruizione dei permessi al più alto numero possibile di abilitandi”. In sostanza, con questa nota il Miur ha confermato che le ore per la frequenza dei PAS non si possono negare: al massimo si può prevederne una riduzione. Le indicazioni ministeriali, inoltre, sono state confermate ai sindacati a fine gennaio dal direttore generale Luciano Chiappetta, il quale ha dichiarato che “tale diritto verrà esteso a tutti i partecipanti, svincolandoli dal rispetto del previsto 3%, in quanto è interesse dell'Amministrazione professionalizzare i partecipanti”.

Malgrado le indicazioni del Miur fossero chiarissime è curioso che ad oggi non sia stata ancora emanata una Circolare in merito. Il risultato è che in diverse province le procedure indicate non sono state attuate: al sindacato continuano infatti a pervenire lamentele per la negazione delle ore di diritto allo studio da parte degli uffici scolastici periferici che le dovrebbero accordare. Soprattutto in questi ultimi giorni, duranti i quali stanno prendendo il via i TFA Sostegno. In molti casi, gli Ambiti territoriali sostengono, a torto, che i tempi per la presentazione delle domande sono ampiamente scaduti.

Ma un candidato ammesso ai corsi a dicembre o gennaio, chiede oggi il sindacato, come avrebbe potuto presentare la domanda di accesso alle 150 ore a novembre? Anief, pertanto, torna a chiedere all’amministrazione scolastica di garantire il diritto allo studio a tutti i docenti iscritti ai corsi PAS. E invita tutti gli ammessi ai corsi, privati illegittimamente dei permessi - indispensabili per frequentare le lezioni, i laboratori e svolgere le verifiche intermedie e finali -, a denunciare al sindacato le situazioni di illegittima negazione dei permessi per agevolare il diritto allo studio.

Anief, infine, invita le scuole, anche secondarie superiori, a nominare i supplenti dei docenti che saranno impegnati nei corsi PAS: il sindacato è infatti venuto a conoscenza di dirigenti che avrebbero intenzione di effettuare cambio di orario settimanale o accorpare le classi prive dell’insegnante. Tali comportamenti sarebbero lesivi della continuità didattica e del diritto allo studio. Oltre che del buon senso.

Chi è interessato a ricorrere contro la mancata concessione delle 150 ore di permesso studio può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., indicando nella mail cognome e nome, recapiti telefonici e mail, regione in cui si frequentano i PAS.

Per approfondimenti:

Ricorsi frequenza PAS: Consiglio di Stato accoglie 4 appelli Anief. Ammessi gli esclusi alla vigilia dei corsi

La Nota Miur n. 12685 sui Permessi retribuiti per motivi di studio