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Il Tribunale di Verona, in funzione di giudice del lavoro, accoglie il ricorso portato avanti da una docente precaria e dichiara il diritto della ricorrente a usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e 2022/2023. Altresì condanna il Ministero convenuto a erogare alla ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente. Inoltre condanna ancora il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 721,00 per compensi professionali ed € 49 per contributo unificato, oltre al rimborso spese generali al 15%, IVA e CPA con distrazione in favore dei procuratori antistatari.

Il Mim dovrà dunque accreditare sulla detta carta (o in altro strumento equipollente) l’importo nominale di 3.000 euro (ossia 500 euro per ogni anno di servizio a tempo determinato), quale contributo economico da destinare alla formazione professionale della parte ricorrente, a titolo di risarcimento del danno, anche in forma specifica ex art. 1218 del c.c.

Il giovane sindacato Anief ha oggi presentato in audizione al Senato, presso la VII Commissione, le modalità con cui superare il precariato endemico nelle nostre scuole pubbliche, dove ogni anno vengono stipulati quasi 250 mila contratti annuali almeno fino al termine delle lezioni: la soluzione contro la precarietà nella scuola è stata proposta nell’ambito degli interventi della delegazione Cisal sul decreto collegato lavoro, durante i quali la Confederazione ha chiesto interventi su sicurezza, contratti, contributi, rappresentanza e cuneo fiscale.
Leggi il comunicato integrale.

Si è tenuto in mattinata l’incontro in ARAN per la prosecuzione del tavolo sul rinnovo CCNL parte giuridica, sezione Afam.
Per Anief era presente Pasquale Spinelli, Nuccio Santochirico ed Ettore Michelazzi.
Abbiamo subito ribadito che le questioni su Mobilità, Pianisti Clavicembalisti accompagnatori, Fusione dell’Area EP1/EP2, Ricercatori Afam, ancora nell’ultima bozza del 23 Marzo in discussione, sono tutte a nostro parere irrisolte. In particolare abbiamo chiesto e ribadito:
1. La mobilità deve ritornare materia di contrattazione nazionale e non solo oggetto di confronto;
2. Gli accompagnatori al pianoforte o al clavicembalo devono essere inseriti nell’area docente e non nell’area tecnica con 36 ore settimanali, ma con un orario annuale e flessibile in considerazione della programmazione didattica delle singole istituzioni;
3. In attesa di una vera riforma strutturale della governance nell’afam, bisogna individuare l’organo che a livello di istituto attribuisce gli incarichi EP, ecco perché al momento le due aree vanno mantenute distinte, inoltre va esplicitato chi ha il potere di firma dei contratti integrativi di istituto, considerate le sovrapposizioni giuridiche di due figure, il Direttore e il Presidente delle Istituzioni AFAM, che molte volte entrano in conflitto tra di loro proprio in base al potere di firma. L’attuale suddivisione dei ruoli di governance in Presidente, Direttore e Direttore Amministrativo non consente l’armonizzazione, ma la frammentazione nei percorsi di autonomia statutaria degli Istituti Afam.
4. Inoltre in fine abbiamo ribadito la necessità di sbloccare subito le risorse aggiuntive, pari a 8,5 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2022, che il decreto legge sulla pubblica amministrazione ha riportato nella piena disponibilità del CCNL 2019-2021.

Prossimo incontro previsto per il 24 Maggio.