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Molti insegnanti e Ata in servizio nello stipendio di febbraio hanno subito una decurtazione a causa del conguaglio annuale. La busta paga di marzo 2023, purtroppo, non sarà da meno, perché sono in arrivo le addizionali regionali e comunali: “voci” in negativo che si protrarranno fino a novembre 2023. Inoltre, per più di qualche dipendente potrebbe partire la rateizzazione del debito dovuto al trattamento integrativo relativo al D.L. 3/2020, ex Bonus Renzi da 100 euro mensili, che è stato assegnato pur non avendone i requisiti e che sempre da marzo verrà restituito nel volgere di otto mesi. L’unica risposta in positivo che si registrerà nello stipendio dei docenti e Ata sarà quella dell’indennità di vacanza contrattuale, ma si tratta di una consolazione magra: da febbraio è infatti scattata questa indennità pari però solo all’1,5%, pure una tantum per il solo 2023, e che quindi non tiene conto del tasso d’inflazione 2022-23, come prevederebbe la legge, collocata tra il 10% e il 15%.
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“La trattativa tra Governo e Commissione Europea sui temi afferenti alla scuola è a buon punto, in particolare sul reclutamento di 70.000 docenti entro il 31 dicembre 2024 e sulla mobilità dei docenti, temi entrambi strettamente legati al Pnrr e ai relativi fondi”. Ad annunciarlo, in data odierna, sono stati i parlamentari della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura al Senato e Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. I parlamentari hanno anche ricordato che “nella giornata di ieri il Governo ha approvato un ordine del giorno al Decreto Milleproroghe a prima firma Sasso, con cui appunto si impegna ‘a prevedere, nel prossimo provvedimento utile, un regime transitorio per le procedure di reclutamento dei docenti che consenta di soddisfare il target assunzionale previsto dal PNRR (target di 70 mila docenti) anche in deroga alle procedure di reclutamento disciplinate dal decreto legge n. 36/2022”. E “a prevedere, conseguentemente, un rinvio dell’applicazione della disciplina del vincolo alla mobilità dei docenti”.
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È stato pubblicato da poche ore in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 24 febbraio, n. 13, tutto incentrato sulle modalità di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC) e sul quale il Senato si appresta a fare le sue valutazioni in vista della conversione in legge del testo. Le disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Merito, scrive la stampa specializzata, sono collocate nel Capo II. Si tratta di disposizioni tutt’altro che decisive ai fini dell’organizzazione scolastica legata ai tanti progetti che impone il Pnrr.
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Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Italia stampa. Nel corso della diretta il leader del giovane sindacato rappresentativo ha affermato, rispetto al decreto Milleproroghe, che “diversi erano i provvedimenti che meritavano tanta attenzione dal governo sulla scuola, per una proroga. A questo punto come Anief chiederemo nel decreto Pnrr – in cui esame inizierà dal Senato la prossima settimana – quelle risposte che ormai non possono essere inevase. Senza queste risposte su Organici, Mobilità e Reclutamento possiamo addirittura perdere i fondi”, ha concluso il sindacalista autonomo.
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L’Aula della Camera ha definitivamente approvato il Decreto Milleproroghe con 142 voti favorevoli, 90 contrari e 4 astenuti, confermando il testo licenziato dal Senato. Il decreto è quindi convertito in legge. Sul provvedimento il governo aveva ottenuto la fiducia in entrambi i rami del Parlamento.
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