Anche la Flc-Cgil si allinea agli altri sindacati e firma il contratto sulla mobilità scolastica praticamente scaduto ancora prima di vedere la luce. Secondo l’Anief è assurdo che questo sia avvenuto dopo che sono scaduti i termini di presentazione delle domande e sono in gran parte già stati pubblicati gli esiti delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie.
Si tratta di una situazione paradossale che penalizza tanti dipendenti interessati, in particolare i docenti inidonei, gli Itp ed il personale distaccato presso la pubblica amministrazione. Tra l’altro nel nuovo contratto permangono le discriminazioni nei confronti dei docenti neo-assunti e le incongruità presenti nella vecchia tabella di valutazione dei titoli.
L’Anief si chiede che senso abbia firmare un contratto che, a tempi abbondantemente scaduti, modifica quanto deciso precedentemente. Nel caso dei docenti distaccati presso la direzione centrale del Miur e quelle periferiche (Usr) si tratta addirittura di una beffa, perché alla luce della Spending review soltanto la metà di loro, a graduatorie di mobilità chiuse, ha potuto fare domanda per la riconferma degli incarichi. Se avessero potuto invece presentare domanda avrebbero invece ottenuto la precedenza.
Non può consolarci una generica dichiarazione messa a verbale su richiamo del recente accordo stipulato con la Funzione Pubblica, poiché non basterà di certo a limitare l’attuale atteggiamento dispotico assunto dalla maggior parte dei dirigenti scolastici nell’ambito dell’organizzazione di lavoro, in particolare sull’orario di lavoro e sulla scelta del personale da assegnare ai vari plessi scolastici.
“Cui prodest?”, chiede pubblicamente il presidente Anief, Marcello Pacifico, dopo aver appurato che “in queste ultime ore i rappresentanti dei lavoratori si sono resi artefici diuna adesione avventata, ora avallata anche dal primo sindacato italiano. La conclusione è inevitabile: ne riparleremo nelle aule dei tribunali”.
L’Anief condivide la scelta della Flc-Cgil di non firmare il Contratto collettivo nazionale sulla mobilità del personale scolastico: la proposta fatta dall’amministrazione è infatti ingiusta, perché basata su presupposti illegittimi che si ripercuotono sui lavoratori del settore.
Secondo l’Anief ci sono almeno tre motivi validi per cui il Ccnl che regola la mobilità del personale scolastico non può essere accettato. La prima è che obbliga alcune categorie di Itp a diventare Ata. La seconda riguarda l’incredibile licenza che dà ad insegnanti non specializzati di improvvisarsi docenti di sostegno. La terza è che mette solo una misera “toppa” ai trasferimenti coatti dei Direttori dei servizi generali e amministrativi, dimenticando che la loro perdita di titolarità si deve ad un dimensionamento che non sarebbe mai dovuto partire.
“Queste soluzioni, ora al vaglio della Funzione Pubblica, – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – non possono soddisfarci, perché danneggiano delle figure professionali che andavano meglio tutelate. A tal proposito il nostro sindacato aveva suggerito alcuni emendamenti alla spending review, tra cui anche quello di utilizzare i docenti in esubero sull’organico funzionale in modo da conservare e valorizzare le loro professionalità didattiche e le competenze acquisite sul campo. E per gli insegnanti senza laurea sarebbe bastato prevedere un Tfa speciale a loro riservato”.
Sulla licenza di affidare il sostegno a docenti in esubero e ora anche non specializzati attraverso gli unici corsi universitari validi autorizzati annualmente dal Miur, il presidente dell’Anief ricorda che “un contratto sulla mobilità non può in nessun modo consentire una deroga alla normativa vigente che impone il delicato affiancamento agli alunni disabili esclusivamente di personale docente altamente qualificato”.
A proposito della soluzione trovata sui Dsga in esubero, l’Anief non può infine accettare la soluzione di adottare la mobilità regionale anziché quella interregionale sinora paventata. “E ciò per il semplice fatto – spiega Pacifico – che nel rispetto di quanto espresso recentemente dalla Corte Costituzionale sulla questione del dimensionamento scolastico, non dovremmo avere alcun dipendente soprannumerario. Invece ci ritroviamo con oltre 700 direttori amministrativi costretti a cambiare sede di servizio e a doversi spostare di centinaia di chilometri. Anche in questo caso daremo battaglia: abbiamo già avviato i ricorsi al Tar del Lazio, che saranno discussi nel prossimo mese di settembre. L’obiettivo dell’Anief – conclude il suo presidente - è quello di far rispettare il numero delle scuole autonome, quindi anche di Dsga e Dirigenti scolastici, programmato attraverso la Legge 133 del 2008”.
Anief invita i colleghi a stare attenti ai titoli da dichiarare per evitare di essere individuati come sovrannumerari. Il personale in esubero potrebbe essere cassa-integrato e licenziato. Ricorri contro l’illegittima tabella di valutazione dei titoli e dei servizi. Salvati i trasferimenti per i neo-immessi con parenti con handicap grave.
Nell’ultima settimana è arrivata una nota che posterga al 3 aprile la data di presentazione delle domande on-line di mobilità-utilizzazione-passaggi di ruolo, mentre entro il giorno successivo si devono presentare le dichiarazioni aggiornate dei titoli posseduti per l’elaborazione delle graduatorie interne d’istituto.
Anief ricorda come in merito all’approvazione della prossima riforma sull’articolo 18 dei lavoratori, secondo il Ministero della Funzione Pubblica, il licenziamento per motivi economici previsto dalla nuova riforma del mercato del lavoro si applicherà anche agli statali ma senza sostanziali effetti, perché già la cassa-integrazione e il licenziamento per motivi finanziari è previsto dall’articolo 33 del d.lgs. 165/01. In poche parole, se un ente pubblico viene chiuso o se il personale neo-assunto va in esubero (L. 183/11), si può essere licenziati, a differenza dei privati, senza alcuna possibilità di reintegro.
Per questa ragione, Anief invita i colleghi, a dispetto degli anni passati, a controllare con maggiore attenzione la vecchia tabella di valutazione dei titoli, voluta dai sindacati rappresentativi, per impugnare le diverse illogicità e le discriminanti valutazioni presenti: per esempio, il servizio pre-ruolo continua a essere valutato la metà contro una precisa disposizione della direttiva comunitaria; le abilitazioni diverse da quelle ordinarie continuano a non essere valutate sebbene siano procedure concorsuali, così come i diplomi di specializzazione rilasciati dalle SSIS perché considerati titoli di accesso, o ancora il titolo di supervisore di tirocinio, il servizio militare non in costanza di nomina, il servizio presso le scuole paritarie nella secondaria.
Per ricorrere con l’Anief al giudice del lavoro e ottenere il giusto punteggio è necessario dichiarare i titoli posseduti all’atto della domanda di mobilità come della dichiarazione dei titoli per la compilazione delle graduatorie interne d’istituto. Anief metterà a disposizione, dal 6 aprile, la modulistica per il reclamo propedeutica all’instaurazione del contenzioso presso il giudice del lavoro, insieme alle relative istruzioni operative. Rinviati pertanto al 5 aprile i termini di adesione ai ricorsi.
Ai 20.000 docenti neo-assunti nell’a. s. 2011-2012. Anief organizza ricorsi al giudice del lavoro per garantire la parità di trattamento con i 10.000 docenti assunti con retrodatazione giuridica nell’a. s. 2010-2011. La norma con queste targhe alterne è incostituzionale. Per adesioni, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Nelle stesse ore in cui alcuni esponenti della Lega minacciano visionarie rivoluzioni, invitano gli studenti a non intonare l’inno di Mameli dimenticandosi di aver giurato da ministri della Repubblica sulla nostra Costituzione, ecco che esce un’ordinanza sulla mobilità che introduce le targhe alterne nella mobilità dei docenti di ruolo come un decreto aveva introdotto le code della vergogna nel trasferimento dei docenti precari. Sono entrambi atti amministrativi che hanno avuto la copertura legislativa dal Parlamento grazie agli emendamenti, proposti dalla Lega in questa legislatura, tesi a trasformare le terre padane in dorate riserve indiane.
Ma sono entrambi provvedimenti incostituzionali perché ostacolano la libera circolazione dei lavoratori italiani sul territorio nazionale, perché trattano in maniera differente lavoratori assunti dallo stesso contingente di immissioni in ruolo, autorizzato la scorsa estate.
Ebbene, l’Anief è riuscita a fare inserire a pettine i docenti precari dimostrando l’incostituzionalità della norma, e riuscirà a garantire lo stesso diritto annuale all’assegnazione provvisoria, al trasferimento e all’utilizzazione triennale per i 20.000 docenti neo-assunti, iscritti alla nostra associazione. E citeremo in giudizio proprio gli stessi sindacati GILDA, CGIL-FLC, CISL, UIL, SNALS che hanno sottoscritto il contratto sulla mobilità insieme al Miur e che dovranno spiegare ai giudici anche perché un docente neo-assunto soprannumerario possa essere costretto alla mobilità forzata in altro ramo della pubblica amministrazione per non essere licenziato ma non possa insegnare la sua materia nella provincia accanto.
Anief, pertanto, invita tutti i 20.000 docenti neo-immessi in ruolo che hanno intenzione di presentare domanda di assegnazione provvisoria per ricongiungimento al coniuge o ai familiari o domanda di utilizzazione-trasferimento per il prossimo triennio, di inviare, fin d’ora, entro il 31 marzo 2012, una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per richiedere le istruzioni operative per ricorrere, indicando nell’oggetto “pre-adesione ricorso” e nel testo “cognome, nome, recapiti telefonici”.
Denunciato il blocco del trasferimento per 20.000 docenti neo-immessi in ruolo nel 2011 e la vecchia tabella di valutazione dei titoli che valuta metà il servizio pre-ruolo, non valuta l’abilitazione SSIS - riservata, individua dalle graduatorie d’istituto i sovrannumerari che potrebbero essere cassa-integrati e licenziati.
Questa volta non è dato più ai tanti colleghi docenti e ata della scuola affidarsi alla consueta consulenza del sindacalista o segretario di fiducia per compilare la domanda di mobilità, ai sensi del contratto integrativo firmato da Miur e CGIL-FLC, CISL, UIL, SNALS, GILDA. Un errore o un punto in meno a causa anche di un’illegittima tabella di valutazione dei titoli di servizio e culturali possono, nell’immediato futuro, portare al licenziamento, dato che la recente norma approvata (L. 183/2011) prevede la ricollocazione forzata in altro ramo della pubblica amministrazione del personale in esubero (sovrannumerario - dop) e la cassa-integrazione per due anni seguita dal licenziamento, nel caso in cui non possa essere ricollocato. La clausola di salvaguardia che prevede l’adozione della norma soltanto per i nuovi contratti di assunzione sottoscritti a partire dal dicembre 2011, infatti, è prossima a saltare nella riforma del mercato del lavoro (che sarà approvata in primavera) che intende legittimare tutti i licenziamenti avvenuti nel pubblico e nel privato a seguito della fusione di due enti o aziende (il solo accorpamento di duemila scuole è avvenuto, non a caso, con la L. 111/11).
Gli stessi sindacati che alle elezioni RSU del 5-7 marzo 2012 hanno chiesto il voto dei precari della scuola, hanno firmato un contratto che continua a valutare la metà il servizio prestato nel pre-ruolo (punti 3), pur in presenza di un direttiva comunitaria (1999/70/CE), recepita nel nostro ordinamento da un decreto legislativo (368/01), approvata in Europa per garantire una parità di trattamento tra i diritti dei lavoratori a tempo determinato e indeterminato. E meno male che l’Anief aveva già dimostrato ai giudici del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, nell’autunno scorso, come il servizio pre-ruolo sia del tutto assimilabile al servizio di ruolo, consentendo ai precari di partecipare al concorso a dirigente scolastico.
Gli stessi sindacati che si vantano di avere firmato un contratto (in)utile, il 4 agosto 2011, per eliminare il primo gradone stipendiale ai 65.000 neo-assunti, appongono la loro firma all’art. 2, c. 2 del contratto sulla mobilità, rendendo esplicito quanto condiviso spesso in audizione, in sede di conversione del decreto legge 70/2011 (L. 106/2011): 20.000 docenti, neo-immessi in ruolo nell’a. s. 2011-2012, non potranno più spostarsi da una provincia all’altra, nel prossimo quinquennio, per compiacere a chi ha voluto disincentivare il trasferimento al Nord dei docenti meridionali inseriti nelle graduatorie ad esaurimento all’atto dell’aggiornamento, prima della stipula dei contratti a tempo indeterminato.
Risultato del contratto sottoscritto dal Miur e da CGIL-FLC, CISL, UIL, SNALS, GILDA, il 29 febbraio 2012:
·un docente sovrannumerario, neo-assunto, dovrà trovare un nuovo lavoro in altro ramo dell’amministrazione per non essere licenziato, ma non potrà fare l’insegnante nella provincia vicina o lontana;
·un docente diventerà sovrannumerario perché la valutazione del suo servizio pre-ruolo sarà valutato la metà (punti 3) rispetto a quello prestato dopo la nomina in ruolo (punti 6), perché il suo titolo SSIS non sarà valutato come diploma di specializzazione (punti 5) o come prova concorsuale (punti 12) al pari dell’abilitazione conseguita con i corsi abilitanti riservati o del titolo di supervisore di tirocinio.
Bene, l’Anief non ci sta e procederà con decisione a impugnare il contratto presso i tribunali del Lavoro citando in giudizio proprio gli altri sindacati firmatari che dovranno spiegare nelle aule dei tribunali, insieme al ministero, perché vogliono continuare a discriminare il lavoro svolto dai docenti negli anni di precariato, perché continuano a mortificare le abilitazioni conseguite dai colleghi presso le SSIS o i corsi riservati, perché ignorano ancora l’esistenza dei supervisori di tirocinio, perché sacrificano il merito nella scuola sull’altare di un diritto alla residenza, quando è compito della Repubblica rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il diritto al lavoro su tutto il territorio nazionale.
Non appena sarà pubblicata l’ordinanza con i modelli di domanda da compilare entro il 30 marzo 2012, Anief metterà a disposizione dei propri iscritti una guida e specifiche istruzioni, utile per ricorrere, previa dichiarazione dei titoli non valutati illegittimamente, al fine anche di impugnare le norme ritenute non conformi alla Costituzione.