Nello stesso giorno in cui pubblicamente il Ministro Gelmini sbatteva la porta in faccia ai precari, al Ministero del lavoro falliva la procedura di conciliazione per la vertenza promossa dall'ANIEF a seguito dello stato di agitazione del personale docente e ata. L'ANIEF, tra la questioni poste, aveva chiesto, invano, anche di stabilizzare quei 130.000 precari che da più di tre anni ogni anno assicurano la continuità didattica per 10 o 12 mesi e non per un solo giorno, come ha dichiarato il Ministro. Senza di loro la scuola non andrebbe avanti, ma non si può ledere il loro diritto all'immissione in ruolo previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. Basti pensare che per il concorso a preside si coprono tutti i posti disponibili mentre per docenti e ata si lasciano i posti in supplenza. Con i tagli poi e l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, il turn over sarà ulteriormente ritardato. Questa situazione è intollerabile e lede la dignità della categoria. Anche per questo l'ANIEF ha deciso di proclamare una giornata di sciopero per l'intera giornata del 3 novembre riservata al personale docente e ata a tempo determinato e indeterminato.