Intervista al presidente Anief, prof. Marcello Pacifico sugli organici di sostegno.
21 agosto - dal minuto 1:52
METRO - Prof assunti e trasferiti l'allarme dei sindacati
INTERRIS - Buona Scuola, Giannini: "da settembre 32mila docenti di ruolo”
LIBERO - Scuola: Anief, "Miur rischia valanga ricorsi;risolvere ogni caso"
Radio Giornale 10 agosto ore 11,00 - Radio Azzurra 88 Rete Liguria RBC GROSSETO
Radio Giornale 10 agosto ore 12,00 - Radio Mondo (Pratola Peligna - AQ)
I docenti chiedono l'annullamento delle operazioni di mobilità e la creazione di una graduatoria unica per ambito provinciale. L'accusa: il "cervellone" del ministero ha sbagliato
Il Messaggero - Esodo degli insegnanti sit-in da Palermo a Bari
Il Giornale - Ocse: Italiani popolo di ignoranti. Insegnanti già sul piede di guerra
L' Espresso - L’estate calda della scuola italiana
Il Giorno - ANIEF denuncia : esame sbagliato "Boom di bocciati e tanti errori"
La Nazione - ANIEF denuncia, esame sbagliato "Boom di bocciati e tanti errori"
Metropolis - Scuole, caos trasferimenti. Il ministro gela i prof esiliati "l'unica strada possibile"
"Il Ministero non ci ha voluto ascoltare". Estate agitata per i cinquantamila neoinsegnanti e per quelli che hanno chiesto il trasferimento. "Ad Anief arrivano molte segnalazioni di colleghi che hanno dovuto scegliere una provincia diversa da quella dove insegnavano da anni e che si ritrovano il posto occupato da altri assunti negli anni precedenti e quindi costretti a spostarsi di nuovo dopo aver fatto l'anno di prova" - racconta a Radio 24 Marcello Pacifico dell'Anief. "Tra l'altro secondo dei criteri (il famoso algoritmo ministeriale) che nessuno conosce per cui persone con punteggi inferiori si ritrovano in ambiti più vicini".
ROMA, 3 AGO - "L'assunzione di 10 mila assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata) della scuola è sempre una notizia da accogliere con soddisfazione, ma il Governo ne doveva immettere in ruolo quattro volte tanto": commenta così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, l'annuncio fatto ai sindacati dal sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, sulla volontà del Governo di "sbloccare il turn over degli ultimi due anni e procedere finalmente all'assunzione di circa 10.000 unità di personale Ata". "Non possiamo essere contenti, perché ci è voluto più di un anno dall'approvazione della Legge 107/2015 - dice Pacifico - per ricordarsi che nella scuola esistono anche gli Ata. È paradossale che i posti destinati alle assunzioni non coprano nemmeno il turn-over, visto che lo scorso anno fu prima approvata e poi congelata, per via del possibile assorbimento dei lavoratori delle province, l'assunzione di 6.243 precari. Ci saremmo aspettati che quelle assunzioni fossero considerate a livello giuridico con decorrenza 1 settembre 2015, ma non ci sembra che questa sia l'intenzione del Miur. Come ci saremmo aspettati che, a fronte di oltre 30 mila posti liberi, perché tali diventeranno con i prossimi pensionamenti, a Viale Trastevere avessero deciso di immettere in ruolo su tutti i posti effettivamente vacanti". (ANSA).
(Teleborsa) - E' ancora polemica sulla procedura per i trasferimenti dei docenti, data la scarsa chiarezza fornita dal Ministero dell'Istruzione sulla procedura di mobilità. Eppure, per il Ministro Giannini "non ci sono stati disguidi". Poi, aggiunge che "ci sarà un blocco per tre anni, dopodiché si procederà triennio per triennio dando così continuità didattica". La scarsa trasparenza nella pubblicazione dei bollettini di trasferimento emanati da molti Ambiti Territoriali, ha indotto il sindacato della scuola Anief a inviare espressa richiesta al Dicastero di Viale Trastevere e alle amministrazioni provinciali competenti perché vengano pubblicati con solerzia tutti i dati utili ai fini del controllo del corretto espletamento della procedura di mobilità. Si chiede anche la ripubblicazione dei movimenti della scuola primaria e la pubblicazione dei prossimi movimenti per le scuole secondarie, con la specifica, per ciascun candidato, della fase della procedura di mobilità cui ha partecipato e l'eventuale diritto alla precedenza. "Per legge i trasferimenti del personale di ruolo devono essere previsti ogni anno", ricorda il leader del sindacato Marcello Pacifico, sottolineando che "ci ritroviamo invece con miriadi di docenti potenziatori illusi per un anno ed ora collocati, con procedure ancora una volta top secret, anche a mille e più chilometri da dove hanno svolto l'anno di prova". "Negare il ricongiungimento ai propri familiari con cadenza annuale - aggiunge - come avviene per i pubblici dipendenti a tempo indeterminato, rappresenta un vero sopruso. È una prerogativa che riguarda tutti i lavoratori, persino i militari".
"Se si continuerà a operare senza curarsi di comunicare tutte informazioni utili, quali fase di mobilità e possibili precedenze, gli uffici scolastici regionali e le sedi degli ambiti territoriali saranno invasi, in pieno agosto - avverte il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - da un alto numero di docenti che pretenderanno le dovute spiegazioni. Gli interessati, reclami alla mano e relative istanze di accesso agli atti, ingolferanno gli uffici periferici del Miur, rendendo ancora più complesso e difficile l'inizio del nuovo anno scolastico già messo a dura prova da altre emergenze, come l'incremento delle reggenze, la riduzione degli istituti e l'aumento delle classi pollaio, l'alto numero di supplenze annuali da conferire a lezioni iniziate e l'assegnazione del 30% di docenti di sostegno precari".
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La denuncia di Anief e Anci: "In tanti, anche non più giovanissimi e legati alla propria terra sia dagli affetti familiari, sia dall’essere pienamente integrati al tessuto economico, sociale e culturale riceveranno nei prossimi giorni una destinazione che, nella maggior parte dei casi, li costringerà a spostarsi nelle regioni del Centro-Nord".
Il concorso a cattedra 2016 "non passerà alla storia solo per le esclusioni clamorose volute dal Miur, ma anche per il numero impressionante di bocciati". E' quanto afferma l'Anief aggiungendo che dai primi riscontri dei giudizi delle commissioni, rispetto alle prove scritte, risulta che a livello nazionale oltre la metà dei candidati che hanno risposto agli otto quesiti proposti non sarebbero stati ammessi alle prove successive. Ma ci sono anche diverse commissioni che hanno operato con la logica del "taglione", portando all'orale solo una manciata di docenti precari. "Il caso più eclatante - sottolinea l'Anief citando un articolo di Orizzonte scuola - finora si era verificato in Sardegna per il sostegno scuola di I grado, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato (è pur vero che i partecipanti erano solo 4).
(Teleborsa) - La riforma scolastica continua a mostrare i suoi limiti. La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief, secondo il quale La Buona Scuola "è alla frutta": l'organico potenziato viene utilizzato per i docenti soprannumerari di altre materie ed i trasferimenti sono nel caos. L'organico potenziato, previsto per realizzare progetti e Pof, si sta rivelando un grande "calderone" a disposizione di presidi ed Uffici scolastici regionali, addirittura al punto da cambiare la fisionomia dei posti richiesti dagli istituti, al fine di trovare una collocazione al personale privo di titolarità. "Se un istituto ha chiesto con priorità un docente di potenziamento con determinate caratteristiche, si ritrova sempre più spesso un insegnante diverso anche laddove vi siano docenti, abilitati in quella materia, disposti a coprirla", denuncia il leader del sindacato Marcello Pacifico, aggiungendo che "l'ordine che arriva da Viale Trastevere è, evidentemente, quello di dare la priorità assoluta all'assegnazione dei soprannumerari". "In barba ad esigenze didattiche - prosegue - Prof e organi collegiali, ci ritroviamo con tanti soprannumerari da sistemare a tutti i costi e 100 mila neo assunti in balia di un cervellone ministeriale chiaramente non in grado di governare la loro assegnazione definitiva perché frettolosamente incrociata con la fase interprovinciale dei vecchi assunti. Non vogliamo essere facili profeti, ma la parte più corposa di errori e reclami deve ancora arrivare: ne riparleremo tra qualche ora".
ROMA, 27 LUG - I movimenti sugli ambiti territoriali, regionali e nazionali "attesi inutilmente per tutta la giornata di ieri, sono partiti a singhiozzo e con ventiquattrore ore di ritardo". Lo denuncia l'Anief. "Con i docenti infuriati e nessun segnale di vita da parte del Miur. Tanti i docenti che ancora non sanno dove sono stati collocati: il sistema informatico non appare efficiente. E difficilmente lo potrà diventare. Se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo vivendo un prologo di una probabile sequela di errori negli spostamenti, con inevitabile code di reclami e ricorsi. L'aver messo insieme le varie fasi, B1, B2, B3, C e D, ha mandato in tilt il sistema, perché mescolando l'assegnazione di una sede definitiva per i neo assunti e la fase interprovinciale per i vecchi assunti su tutti i posti vacanti e disponibili - afferma l'Anief - ha evidentemente bloccato l'apparato telematico del Miur basato su algoritmi". Per il sindacato "se questo è il cambiamento e se è così che si vuole cambiare la scuola italiana, allora non vi è alternativa al rimpianto delle vecchie maniere, quindi al ritorno alla domanda cartacea". "Chiediamo al Miur - dichiara il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - di spiegare i fatti, di fare chiarezza e ammettere di aver fallito per l'ennesima volta. Qui non c'è in gioco il solo futuro di intere famiglie ma soprattutto, a poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico, il futuro di un intero sistema d'istruzione che in balia di accordi tra Governo e sindacati rappresentativi sta portando verso la rovina". (ANSA).
Prima il governo e ora il Miur hanno voluto fare di testa loro, non ascoltando i nostri consigli espressi nelle sedi istituzionali. Ora dovranno giustificare in tribunale, sino alla Corte Costituzionale, la legittimità di scegliere i docenti in modo discrezionale". Lo sostiene Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, annunciando così il ricorso in Consulta del sindacato, secondo il quale "sta portando scompiglio e timori la pubblicazione delle indicazioni operative del Miur per l'individuazione dei docenti trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali e il conferimento degli incarichi".
ROMA - È polemica sulle modalità di scelta dei docenti. E l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), trasmette il suo monito in una nota. “Agli ingenui sindacati rappresentativi – si legge nel comunicato stampa - sono state illustrate a Viale Trastevere le modalità di scelta dei docenti tramite gli ambiti territoriali: alto potere discrezionale ai dirigenti scolastici, inflazione di titoli standard e tempi contingentati. Con i quali dovranno fare i conti le segreterie, ridotte all’osso, di oltre 8mila istituti autonomi italiani”. Poi la parola al presidente dell’associazione professionale sindacale, Marcello Pacifico: “Ora si rischia il caos per via della scelta soggettiva e discrezionale di coloro che sono terminati negli ambiti territoriali. Dopo aver estromesso l’anzianità servizio, cardine delle selezioni del personale che opera per lo Stato, si è escogitato un sistema che elude le indicazioni provenienti dal Ptof. Ogni giorno che passa, la chiamata diretta assume rilievi sempre più incostituzionali. Il tutto si svolgerà in tempi ristrettissimi che serviranno per assolvere alle candidature dei docenti, al loro esame, alle eventuali accettazioni e all’entrata in scena finale degli Usr per mettere a posto le ultime ‘caselle’. Perché a questo siamo arrivati: i nostri docenti, che dovevano essere valorizzati, alla resa dei conti sono stati ridotti a dei numeri da mettere a posto, con i professori della scuola media che sembra avranno appena ventiquattrore di tempo per accettare la proposta della scuola. E con il consenso definitivo che dovrà arrivare solo via PEC”.
Il sostegno deve essere assicurato.
(Teleborsa) – Nel mondo della scuola si continua a parlare della “chiamata diretta” dei docenti da parte dei presidi.
Dopo la rottura coi sindacati, il Miur si appresta infatti a redigere delle linee guida, con all’interno un ventaglio base di requisiti molto ampio, da cui i dirigenti ricaveranno i 4-6 requisiti ritenuti più confacenti per la scelta del docente cui conferire il posto attraverso la nuova modalità prevista dalla riforma scolastica. Secondo i sindacati il rischio è alto e si prospetta una “corsa al ribasso”. Appena approvate le linee guida – sottolinea il sindacato ANIEF – i dirigenti scolastici cercheranno docenti con le competenze, le esperienze e i titoli, andando ad attingere dalla “rosa dei candidati che proporranno il curriculum proprio in quella scuola, però non sulla base delle esigenze particolari di ogni scuola, ma attingendo dai titoli predefiniti dal Miur. “Non cambia nulla se i requisiti richiesti per ricoprire il posto sono ristretti o allargati: in ogni caso, l’adozione di modalità standard, sulla base parametri generici, costituisce una forzatura”, denuncia il presidente del sindacato ANIEF, Marcello Pacifico, che aggunge: “la Legge, del resto, parla chiaro: a tenere in mano il ‘timone’ sono le richieste delle scuole, non l’amministrazione centrale attraverso liste precostituite da far utilizzare successivamente ai presidi. Ancora una volta, così, saranno i giudici a intervenire e a tenere alto il valore del merito quale unico parametro per l’accesso ai pubblici uffici. È già accaduto nel 2012”.
La scuola dovrebbe fornire sostegno e pari opportunità anche a chi ha delle difficoltà, sia fisiche che psicologiche, ma purtroppo spesso non è così. Il fatto ancora più grave è che la mancata copertura delle ore da parte di insegnanti di sostegno avviene già nelle scuole primarie. Da alcuni anni l’ANIEF attiva l’iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!” per l’immediata attivazione, con ricorsi d’urgenza, di nuovi posti e per il recupero delle ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell'art. 3, co 3 della L. n. 104/92, i quali hanno diritto, come ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10 al cosiddetto rapporto 1:1. In caso di disabilità grave, cioè, tutti i limiti stabiliti da esigenze di bilancio sono illegittimi.
100 giorni non sono bastati per raddoppiare il compens dei commissari.
ROMA, 15 LUG - "Non si possono contrattare le norme incostituzionali". Lo afferma l'Anief riferendosi alla rottura delle trattative tra Miur e sindacati sulla 'chiamata diretta' degli insegnanti. "Nella tarda serata di ieri si è giunti all'interruzione definitiva delle trattative che porterà, quasi sicuramente - ne è convinto il sindacato - a un atto unilaterale del Ministero dell'Istruzione, con l'organico dell'autonomia che si ritroverà, così, sottoposto alla discrezionalità dei dirigenti scolastici. Abbinando questa già paradossale situazione al comma 71 della stessa legge, in base al quale gli accordi tra le scuole individuano 'i criteri e le modalità per l'utilizzo dei docenti nella rete', il cerchio si chiude con la perdita definitiva della titolarità dei docenti. Così le scuole saranno gestite in modo sempre più vicino al modello aziendale, allontanandosi da quello pubblico". "L'errore - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - è stato quello di trattare su una disposizione che già la Consulta ha reputato irrispettosa dei precetti costituzionali, quando la Lombardia tentò di imporre la chiamata diretta, con un colpo di mano, nella sua regione: perché, ravvisò la Corte Costituzionale, gli insegnanti della scuola pubblica vanno scelti sulla base di requisiti e procedure trasparenti, non certo discrezionali. Oggi più che mai siamo convinti che andrà nella stessa maniera anche a livello nazionale". (ANSA)
La Corte costituzionale ritiene sanato l'abuso di supplenze, ma non ci saranno nuove assunzioni nella scuola. Chi era iscritto nelle Graduatorie ad Esaurimento è finalmente stato assunto dopo anni di attesa. Per gli altri, via libera ai risarcimenti: la Legge 107 ha stanziato apposta un fondo ad hoc. Ma rischia di non bastare.
Roma, 11 lug. (AdnKronos) - Ad un anno dall'approvazione della Buona Scuola, l'associazione sindacale Anief tira le somme: lo fa, a partire da domani fino a sabato prossimo, nella suggestiva cornice di Città del Mare a Terrasini, uno dei tratti più affascinanti della costa siciliana, dedicando la ''Scuola estiva 2016'' proprio a questo tema. Durante i cinque giorni, annuncia l'Anief, si affronteranno gli effetti sortiti dall'applicazione della Legge 107/2015 su diversi aspetti scolastici, pure di carattere gestionale ed amministrativo di cui si è parlato poco, ma con i quali il personale è obbligato a confrontarsi quotidianamente e da cui rischia di uscire ''sconfitto'': si cercherà anche di comprendere quali siano i motivi del dissenso che hanno condotto proprio le province della Sicilia a produrre un alto numero di firme per l'abrogazione, tramite referendum, della riforma su cui il Parlamento ha detto sì esattamente 12 mesi fa. Si inizierà, domani 12 luglio, con un focus sulla formazione continua e in ingresso del personale sulla scuola. Mercoledì 13, si parlerà di personale Ata: si affronteranno diversi aspetti di tematiche legate al mancato riconoscimento di tanti diritti ormai negati - come le stabilizzazioni congelate o il mancato accesso all'aggiornamento professionale - e riconquistabili solo attraverso aule giudiziarie, per ribadire e rilanciare l'importanza e la dignità di tutto il personale che non svolge compiti di docenza.
Da quest’anno un docente non entrerà più in classe per anzianità di servizio, ma sarà scelto sulla base delle sue competenze dalle singole scuole.
La Corte dei Conti sul periodo 2008-2014 : insegnanti diminuiti del 9% e stipendi da 1.300 euro al mese. Con la riforma l'inversione di rotta.
ROMA, 1 LUG - Per il personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) della scuola "si è toccato il fondo". Lo afferma l'Anief riferendosi al decreto interministeriale Miur-Mef che sancisce la cancellazione di oltre 2mila Ata. "Una manovra inspiegabile, visto che gli studenti sono aumentati di oltre 8mila unità e nelle scuole sono stati assunti quasi 50mila docenti 'potenziatori'. Incurante di tutto ciò, l'amministrazione a fronte dei 205.554 posti autorizzati 24 mesi fa, è passata a quota 203.534" spiega il sindacato che rilancia i ricorsi contro "questa assurda politica". "Il Governo trovi le economie e - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - assuma il prima possibile tutti gli Ata su posti vacanti, più almeno altri 20mila sotto forma di organico potenziato. In caso contrario, le scuole continueranno a vivere in emergenza. Eppure, l'incremento di organico Ata era indicato nella Buona Scuola. Programmare il potenziamento delle scuole autonome, senza fornire loro le risorse umane, rappresenta l'ennesimo bluff. E che dire dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, per i quali non si svolge un concorso pubblico da circa 20 anni? Lo stesso vale per i Coordinatori del Dsga". (ANSA).
Il Tribunale del Lavoro di Roma risarcisce i precari: dopo essere stati illegittimamente assunti e licenziati oltre il limite consentito dei 36 mesi, il giudice ha puntato il dito contro l’interminabile serie di contratti a tempo determinato stipulati in aperta violazione delle disposizioni dettate dalla normativa comunitaria. La tesi degli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo, legali del sindacato Anief che per primo si è mosso in tribunale per la tutela dei lavoratori precari della scuola pubblica, era corretta: uno Stato che reitera le supplenze, cade nella discriminazione e nell’abuso del lavoro a termine. Il corposo risarcimento danni imposto all’amministrazione scolastica riguarda anche gli scatti di anzianità, mai riconosciuti ai lavoratori precari, e il pagamento delle spese di lite. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo nuovamente indicato il "corretto cammino", anche ai tanti sedicenti esperti di diritto e di legislazione scolastica che negli ultimi mesi si sono ‘assurti’ come difensori dell’ultima ora dei lavoratori precari della scuola; questi non possono far altro che seguire la ‘scia’ segnata dall’Anief in Tribunale e avvalersi della favorevole e granitica giurisprudenza ormai ottenuta in tutti i settori dal nostro sindacato per la tutela dei diritti del personale scolastico italiano.
ROMA, 30 GIU - Da un'analisi del decreto Miur già inviato al Consiglio superiore della pubblica istruzione, per recepirne il parere, "emerge che il colloquio verterà sulla risoluzione di un caso specifico riguardante la funzione del dirigente scolastico: una sorta di problem solving". Lo segnala l'Anief, informando che al concorso per dirigenti scolastici "saranno formulate anche domande di informatica, sul funzionamento del PC e dei software applicativi più diffusi. I candidati presidi dovranno anche dimostrare di ben conoscere una lingua straniera a scelta tra francese, inglese, tedesco e spagnolo: saranno chiamati a leggere e tradurre un testo scelto dalla commissione, cui seguirà una breve conversazione". Inoltre, viene ricordato, per partecipare il Miur richiede il diploma di laurea e 60 mesi di docenza, quindi "se la richiesta dell'Anief di far valere anche il periodo di precariato non continuativo sembra essere stata accolta, permane l'esclusione dei precari abilitati". "Se il Miur dovesse negare la possibilità di accesso ai supplenti laureati e abilitati all'insegnamento, già con cinque anni di servizio, nonché a coloro già immessi in ruolo ma reputati in difetto di titoli di servizio, avvieremo di sicuro un contenzioso", afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico, secondo il quale "diverse sentenze ci dicono che non si può". (ANSA).
Esplora il significato del termine: Quattro le fasce di valutazione. Aumenti stipendiali per merito fino al 30%. Ma per «gravi episodi», a rischio il rinnovo del contratto e possibile il licenziamento. Il sindacato Anief: «I premi però restano minimi»Quattro le fasce di valutazione. Aumenti stipendiali per merito fino al 30%. Ma per «gravi episodi», a rischio il rinnovo del contratto e possibile il licenziamento. Il sindacato Anief: «I premi però restano minimi».