1) Procedono a buon ritmo le iscrizioni alle prime classi della scuola primaria o secondaria di I e II grado.
Al termine della scorsa settimana, è stato superato il mezzo milione di domande on line. I percorsi IeFP rientrano nella gestione delle iscrizioni on line per l’anno scolastico 2015/2016.
2) “Fictio iuris per risparmiare i mesi di luglio ed agosto”.
La figuraccia (internazionale) di un micragnoso Ministero dell’Istruzione che ha risparmiato togliendo ai precari due mesi di retribuzione; l’assunzione dei 148mila insegnanti metterà fine almeno a questa prassi indecorosa.
3) I livelli di istruzione, nel nostro Paese, non sono in linea con le medie OCSE.
La settimana scorsa, la stampa nazionale ha riportato con dovizia di numeri il Rapporto intermedio Ocse Education at a Glance; l’Italia arranca. Riportiamo qualche dato.
° Procedono a buon ritmo le iscrizioni alle prime classi della Primaria e Secondaria di I e II grado
I percorsi IeFP rientrano nella gestione delle iscrizioni on line per l’a.s. 2015/2016. Al termine della scorsa settimana, è stato superato il mezzo milione di domande on line. Il termine ultimo è al 15 di febbraio e la tempestività dell’iscrizione non comporta priorità alcuna. Per info, è predisposto il sito www.iscrizioni.istruzione.it. Segnaliamo come la C.M. n.51 del 18 dicembre 2014 disponga che i dirigenti scolastici degli Istituti professionali potranno accogliere le iscrizioni ai percorsi IeFP che risulteranno attivati nell'ambito della programmazione dell'offerta formativa di ciascuna Regione.
Riportiamo il passo. “… gli studenti che nel corrente anno scolastico concluderanno con esito positivo il percorso del primo ciclo, ferma restando l’istruzione parentale, potranno assolvere l’obbligo d’istruzione secondo due diverse modalità: • iscrizione alla classe prima di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado; • iscrizione ad un percorso di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (cfr. art.64, comma 4 bis, della legge 6 agosto 2008, n.133), realizzato da strutture formative accreditate dalle Regioni o da un Istituto Professionale in regime di sussidiarietà. Com’è noto, con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca adottato di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali l’11 novembre 2011, con il quale è stato recepito l’Accordo in sede Conferenza Stato-Regioni 27 luglio 11, è stato approvato il repertorio nazionale delle figure di riferimento per i percorsi di IeFP a partire dall’anno scolastico 2011/12, integrato dal successivo Accordo in Conferenza Stato Regioni del 19 gennaio 2012. Come sopra detto, le Regioni, nell’esercizio delle proprie competenze in materia di programmazione dell’offerta formativa, possono prevedere la realizzazione di percorsi di IeFP, oltre che da parte delle strutture accreditate, anche da parte degli Istituti professionali, in regime di sussidiarietà, secondo le due distinte modalità fissate nelle linee-guida adottate con D.M. n.4/2011, previa intesa in sede di Conferenza Unificata del 16 dicembre 2010. Pertanto, i dirigenti scolastici degli Istituti professionali potranno accogliere – anche per l’anno scolastico 2015/2016 - le iscrizioni ai percorsi IeFP che risulteranno attivati nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa di ciascuna Regione e secondo la tipologia di regime sussidiario da essa prescelto…”. Con riferimento all’a.s. in corso, la citata Circolare n.51 fornisce il dato percentuale degli alunni che, concluso il Primo ciclo di istruzione riportando il voto di sufficienza almeno, si sono iscritti a un istituto secondario di secondo grado (78,9%), e fornisce il dato percentuale (21,1%) di quelli che hanno intrapreso un percorso di istruzione e formazione professionale; di questi ultimi, il 12% ha scelto un percorso di IeFP presso gli Istituti professionali (i corsi quinquennali, in sussidiarietà integrativa, degli Istituti Professionali che danno anche la qualifica IeFP; i corsi IeFP, in sussidiarietà complementare, presso Istituti Professionali), mentre il 9,1% ha scelto di iscriversi a corsi IeFP presso strutture formative accreditate dalle Regioni.
°“Fictio iuris per risparmiare i mesi di luglio ed agosto”.
La figuraccia (internazionale) di un micragnoso Ministero dell’Istruzione che risparmia sui giovani precari, piuttosto che sui dirigenti apicali. Alla fine della scorsa settimana, nella rassegna stampa pubblicata in questo sito, abbiamo dato spazio alla lunga intervista (OrizzonteScuola - 22 gennaio: “Sentenza Napoli stabilizza tre precari con più di 36 mesi di servizio. Il commento dell'Avv. De Michele “ rilasciata dall’avv. Vincenzo De Michele in merito alla sentenza del Tribunale di Napoli (giudice, dott. Paolo Coppola) favorevole alla docente precaria Raffaella Mascolo patrocinata dai legali dell’Anief: il giudice Coppola - che ha disposto l’immissione in ruolo della Mascolo, con contestuale ricostruzione di carriera - è il magistrato che, non convinto del pronunciamento negativo della Corte di Cassazione, ha sollevato davanti alla Corte di Lussemburgo la questione di legittimità della reiterazione ultratriennale dei contratti a td nella Scuola. Ci soffermiamo su un passo dell’intervista. Domanda. A proposito di organico di diritto e di organico di fatto, il Tribunale di Napoli afferma: “Ancora deve rilevarsi come, se pure la Corte di Giustizia ha ritenuto in contrasto con il diritto eurounitario solo la assunzione di lavoratori a termine su posti vacanti e disponibili, in assenza di concorso pubblico da espletarsi entro termini certi, il diritto interno non consente di differenziare le conseguenze sanzionatorie per le assunzioni su posti vacanti ma non disponibili. La interpretazione conforme del diritto interno impone dunque di interpretare conformemente disposizioni che si applicano alle assunzioni su posti vacanti e disponibili, ma la medesima interpretazione, visto l’identico dato testuale, deve valere anche per precari assunti su posti vacanti ma non disponibili". (E’ un punto saliente che sta dividendo le opinioni di precari e di giuristi). Risposta. “Ha ragione perfettamente il Tribunale di Napoli, perché la differenza tra organico di fatto e organico di diritto è una fictio iuris per risparmiare i mesi di luglio ed agosto, come ha ammesso il Governo italiano anche nelle Linee guida della ‘Buona scuola’. Del resto la sentenza Mascolo afferma senza alcuna possibilità di equivoco che le uniche supplenze ‘legittime’ sono quelle per sostituzione di personale assente con diritto alla conservazione del lavoro per maternità, malattia, ecc. Senza dubbio, se il Miur prova in giudizio che la supplenza fino al 30 giugno serviva proprio a soddisfare una esigenza sostitutiva ‘effettiva’, non vi è dubbio che tale supplenza sia anche conforme alle disposizioni comunitarie. Ma non capisco che rilievo possa avere questa distinzione al fine dell’applicazione dell’art.5, c.4 bis, d.lgs. n.368/2001, visto che tutti i rapporti a termine successivi, supplenze annuali, fino al termine delle attività didattiche e temporanee di fatto e di diritto si computano ai fini della maturazione dei 36 mesi. La norma non fa distinzioni e il Tribunale di Napoli, ovviamente, neanche ne fa, comprendendo anche le supplenze temporanee”. Sono connotati come “vacanti" i posti non assegnati a personale di ruolo entro il 31 dicembre di ciascun anno scolasticoe messi a disposizione per le supplenze da assegnare agli iscritti nelle G.E. e, dal gennaio successivo, ai precari iscritti nelle Graduatorie di circolo e di istituto. Le supplenze conferite dai dd.ss. fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) in nulla differiscono, quanto a tipologia lavorativa del posto, da quelle “annuali” che l’Ufficio provinciale conferisce scorrendo le G.E. Si comprende, quindi, la valutazione che l’avv. De Michele enuncia criticando la pluridecennale prassi attuata dal MIUR: la “fictio iuris per risparmiare i mesi di luglio ed agosto”.
° I livelli di istruzione, nel nostro Paese, non sono in linea con le medie OCSE
Lo scorso 19 febbraio, il Corriere della sera ha riportato con dovizia di numeri il Rapporto intermedio Ocse Education at a Glance; l’Italia arranca. Riportiamo qualche dato. - Cittadini tra i 25 e i 34 anni con istruzione post secondaria: Media OCSE 33%; Italia 23%. - Giovani con diploma di istruzione secondaria superiore: Media OCSE 80%; Italia 50%. - Cittadini con istruzione post secondaria, privi di occupazione: Media OCSE 5,3%; Italia 16%. - giovani tra i 15 e i 29 anni in condizioni di «N.E.E.T.»: media Ocse 18%; Italia oltre il 30%.