E verranno assunti dal 1° settembre 2018, in 2.425, come da decreto autorizzatorio. Giallo sulla cancellazione del corso-concorso per la cattiva scrittura della norma e sulla sorte del contenzioso pendente presso la Consulta e dei 440 presidi già assunti. Anief presenterà al giudice delle leggi istanza di discussione urgente del ricorso e chiede al Governo un emendamento per risolvere la questione dei ricorrenti 2011 rimasti esclusi dal corso sanatoria.
Lo stanziamento è quello, c’è poco da fare. Il Ministro Bussetti ha evidenziato che sono stati stanziati dei fondi in legge di bilancio, per mantenere l’elemento perequativo, ossia quelle risorse finanziate sino al 2018 per consentire l’aumento del 3,48% dello stipendio del personale docente. Ma si tratta solo di mantenere in essere gli incrementi stipendiali approvati con il governo Gentiloni. Bussetti ha dichiarato, inoltre, che sono in programma degli incontri con i sindacati per l’aumento degli stipendi dei docenti. Replica del giovane sindacato: gli incontri con le organizzazioni sindacali non servono a nulla se i finanziamenti rimangono quelli attuali. Perché i compensi del personale pubblico rimangono decisamente lontani sia dal futuro aumento del costo della vita previsionale nel prossimo biennio, sia dai 12-14 punti di inflazione certificata negli ultimi dieci anni. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per ottenere l’allineamento all’inflazione occorrerebbe il triplo di quanto è stato inserito nella legge di bilancio; quindi il Ministro l’incontro lo deve fare prima con i colleghi di governo e poi con i sindacati.
Continuano i successi ANIEF presso il TAR del Lazio sui requisiti che davano accesso ai Percorsi Abilitanti Speciali: confermate le abilitazioni conseguite dai ricorrenti che contestavano l'illegittimità del bando nella parte in cui richiedeva, come requisito utile per l'accesso ai PAS, 540 giorni di servizio in 3 anni. Gli Avvocati Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli ottengono due nuove sentenze con la conferma a pieno titolo delle abilitazioni già conseguite dai ricorrenti che il Miur voleva escludere ab origine dalla possibilità di frequentare i Percorsi Abilitanti Speciali.
Considerando che il disegno di legge AS 763 procede in modo spedito verso l’approvazione finale, potendo fare affidamento sulle altre forze di governo, Anief chiede a gran voce di fermare il tavolo sulla mobilità del personale. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda infatti che l’approvazione del ddl avrebbe delle immediate importanti ricadute sui trasferimenti a domanda e d'ufficio degli insegnanti di ruolo, visto che erano legati anche agli ambiti territoriali in via di dismissione. Considerando che ci sono 50 mila posti vacanti in organico di diritto ed è prossima la nuova riforma del reclutamento, è giunta l’ora di riaprire una fase straordinaria di mobilità, con l’obiettivo di tutelare in primis i docenti ingabbiati dalla Buona Scuola e traditi subito dopo dell'algoritmo. Parallelamente, devono partire i corsi abilitanti per il personale docente a tempo indeterminato, in modo da favorire i passaggi di ruolo.
Il Ministro dell’Istruzione non perde occasione per dire che mancano insegnanti di sostegno da inserire nelle classi dei 280 mila alunni disabili iscritti nelle nostre scuole: anche in queste ultime ore, Marco Bussetti ha detto che “uno dei primi problemi che la scuola ha è quello dell’assenza degli insegnanti specializzati, un tema che si propone sistematicamente ogni anno scolastico”. Per questo motivo, ha annunciato che “per la prima volta nella storia della Repubblica noi nei prossimi tre anni attiveremo corsi per il reclutamento futuro di 40 mila insegnanti specializzati sul sostegno nelle nostre scuole” di cui “16 mila dal prossimo anno”. Le cose, però, non stanno proprio come sostiene il Ministro. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Se vuole, siamo sin d’ora disponibili a fornire al Ministro migliaia di nominativi già formati e dimenticati perché lasciati fuori dalle GaE. Il problema rimane la mancata riapertura delle graduatorie legate al doppio canale: se lo Stato forma e poi non assume, possono partire tutti i corsi che il Miur desidera ma avremo sempre cattedre scoperte.